Marco Neirotti, una storia di ordinaria violenza

Marco Neirotti, una storia di ordinaria violenza nell’Italia dei migranti

“Ti ammazzerò stasera”: suona come una minaccia ineluttabile il titolo dell’ultimo romanzo di Marco Neirotti, una minaccia che grava come una cappa di piombo su un paese anonimo, privo di identità propria , come lo sono molti paesi nella geografia italiana.

Non poteva essere diversamente, dato l’autore, un uomo che ha trascorso la sua vita lavorativa come giornalista de La Stampa, muovendosi fra drammatici casi di cronaca italiana e straniera, pronto a cercare l’empatia con gli ultimi, gli esclusi, i dannati in questa vita, “uomini e donne che hanno subito e subiscono l’odio e la solitudine”.

Il cronista osserva, documenta, rielabora ciò che accade nel mondo, ma Marco Neirotti ha fatto di più, ha vestito i panni dei disperati, si è reinventato povero per comprendere gli emarginati, gli esuli in fuga, le prostitute dell’est costrette a vendere il proprio corpo sul ciglio di una strada.

Di sé scrive: “Ho cercato di non essere un turista in uno zoo, un pescatore di colori per dipingere un successo professionale, un ghiacciolo umano che scova materia per un buon titolo a tutta pagina.”  Marco Neirotti ha scelto di essere uomo tra gli uomini, pronto ad appuntare sul suo taccuino le sfumature del mondo che affrontava un nuovo millennio e si dibatteva tra i vizi e le virtù di sempre.

All’attività di giornalista ha affiancato quella di autore di testi per la radio e di romanziere, saggista e traduttore, senza mai distogliere lo sguardo dal presente.

Di fronte al dilagare dell’insofferenza verso i migranti, ha sentito l’urgenza di narrare un possibile spaccato di vita, che nei suoi intenti avrebbe dovuto essere una sorta di profetica provocazione, ma che si è trasformata in una denuncia in contemporanea, dal momento che la realtà dell’imminente ha dato concretezza a ciò che era solo un timore fondato.

Così è nato “Ti ammazzerò stasera”, in libreria da pochi giorni, che racconta l’odio e la desolazione di chi di quest’odio si nutre e si alimenta, in un perverso circolo vizioso.

La sonnolenta provincia tratteggiata da Marco Neirotti

Sono le sette del mattino quando la storia raccontata da Marco Neirotti prende il via, è l’inizio di una giornata, una sola, in cui si accavalleranno e si intrecceranno in una sola trama i momenti di vita relativi ad un anonimo paese di provincia, uno di quelli che non hanno mai raggiunto l’identità di una città e nascondono sotto una superficie liscia crepe profonde, dettate dal rancore per ciò che non si è, dall’invidia verso ciò che sono stati capaci di essere gli altri, da una morale fasulla pronta ad essere applicata agli altri, difficilmente a se stessi.

I già difficili equilibri del posto tracollano quando un’ex caserma, la Polveriera, viene utilizzata per l’accoglienza di quaranta profughi, tra cui anche donne e bambini,  chiamati dalla gente del posto i quaranta ladroni e trasformati in un facile bersaglio da chi strumentalizza a proprio vantaggio l’insofferenza.

E poi la gente del posto sopporta da tempo un’altra sgradita presenza, quella del Vecchio, che vive ai margini del bosco con i suoi cani, senza interferire nella vita della comunità: ma tutti sanno che ha vent’anni di  galera alle spalle per omicidio e che arriva dal carcere di Volterra, considerato colpevole a prescindere.

In un clima sempre più teso si è verificato un evento imprevedibile, che ha rimescolato le carte in tavola: alla Polveriera qualcuno ha lanciato delle molotov, qualcuno ha detto che sono stati gli albanesi che vivono in paese, qualcuno ha visto come sono andate realmente le cose e non intende tacere.

E’ una giornata che si preannuncia quindi  lunghissima per la Compagnia dei Carabinieri, dopo la prima deposizione delle sette del mattino.

I dubbi non devono essere sottovalutati, le accuse incrociate poggiano probabilmente su sentimenti malevoli più profondi, entro la sera occorre rimettere al loro posto i diversi tasselli.

Per fare questo, però, ci si scontra con famiglie di diversa estrazione sociale ma tutte unite dalla difesa strenua dei propri figli, alcuni dei quali trascorrono il loro tempo improduttivamente, ma detestano chiunque li destabilizzi nel loro ozio, come sembra stia succedendo.

Vagolano tra nomi e soprannomi, Diego, Greg, Pustola, Bamboccio, il Biondo, sono legati tra loro dalle regole del branco, ordinano ed esigono obbedienza, si sentono investiti del ruolo di bonificatori, intenzionati a contrastare  ciò che ai loro occhi appare un evitabile degrado.

Nel succedersi delle ore i pericoli si mostrano per quelli che sono, stanno per essere messe in atto azioni punitive, è probabile che ci possano essere delle vittime, ciò che conta realmente è la tempestività, sia per chi la legge la infrange, sia per chi ha il compito di farla rispettare.

Sarà la sera a decidere il destino dei diversi attori, a mettere un punto fermo ad una vicenda sfuggita al controllo di tutti, che Marco Neirotti ha immaginato come simbolica del nostro quotidiano.

Realtà e verosimiglianza nelle pagine di Marco Neirotti

Nelle pagine di Marco Neirotti la verosimiglianza col presente che stiamo vivendo è molto forte, tanto da far presumere che sia il risultato di memorie del cronista: è lo stesso autore a smentire, nel momento in cui sottolinea che i suoi personaggi sono il risultato di tutti gli uomini e le donne che ha incontrato e conosciuto nel tempo, mentre i luoghi descritti sono filtrati attraverso il ricordo che l’autore stesso ne ha, legato alle sue emozioni.

Se il suo intento è quello di scrollare coscienze intorpidite, può dire di aver raggiunto l’obiettivo prefisso: col suo stile asciutto, cronachistico nella migliore accezione del termine, senza indulgere a compiacimento o commozione, ci inoltra nei meandri di un sentimento dilagante, quello dell’odio.

I migranti vivono nei nostri paesi, il rancore nei loro confronti si manifesta con assiduità a diversi livelli, chi si è impossessato di questo stato di cose per trasformarlo in ideologia politica riscuote consensi spiegabili solo con la politica del terrore.

La storia narrata da Marco Neirotti ci ricorda la necessità di una riflessione profonda sul nostro presente affinchè si possa sperare in un futuro meno drammatico, in cui nessuno possa svegliarsi un mattino pensando “Ti ammazzerò stasera”.

Marco Neirotti, una storia di ordinaria violenza AUTORE : Marco Neirotti

TITOLO : Ti ammazzerò stasera

EDITORE : Golem Edizioni

PAGG. 148,   EURO 14,00

 

 

 

About Luisa Perlo

Luisa Perlo, Critico Letterario dopo una vita spesa tra i banchi di scuola. Amante dei libri, dei gatti e dei viaggi, considera la lettura lo strumento più efficace per crescere, migliorarsi e trovare il proprio posto nel mondo.

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