Massimo Carlotto, improbabili liaisons si tingono di noir

Massimo Carlotto, improbabili liaisons si tingono di noir

Massimo Carlotto ha iniziato la sua carriera di scrittore, drammaturgo, giornalista, saggista, fumettista e sceneggiatore a partire dai primi anni Novanta, da quando cioè si chiuse finalmente un caso giudiziario che lo aveva visto protagonista assoluto per ben diciassette anni.

A soli 19 anni, infatti, si era trovato sulla scena di un delitto da cui era fuggito per paura, innescando una serie di conseguenze a suo danno che lo avrebbero visto condannato per omicidio prima, latitante in Messico poi, arrestato e imprigionato prima di ottenere la grazia dal Presidente della Repubblica in ultima battuta.

Il “caso Carlotto” attirò l’attenzione per lunghi anni, occupando le pagine di cronaca, trasformandosi in un incubo per il giovane protagonista, sempre dichiaratosi innocente, se non per l’omissione di soccorso.

Per mettere un punto definitivo al caso, iniziato a Padova nel gennaio del 1976, Massimo Carlotto dovette attendere il 2004, anno in cui ci fu la riabilitazione con il ripristino di tutti i diritti civili e politici.

Da allora l’autore non ha più interrotto la sua produzione, che annovera i noir a fianco dei polizieschi (caratterizzati dalla presenza di un detective privato, l’Alligatore), dei romanzi d’inchiesta e di denuncia storico-sociale.

L’ultimo suo lavoro è “La signora del martedì”, un romanzo i cui protagonisti sono uomini e donne fuori dal coro, vittime di un processo di esclusione sociale incentrato su chi non si allinea ai canoni consueti ed imposti e sceglie una vita alternativa, con le conseguenze che ciò comporta.

L’umanità della pensione Lisbona, fulcro del racconto di Massimo Carlotto

Il romanzo di Massimo Carlotto richiama le caratteristiche del noir mediterraneo, con un intreccio poliziesco privo di suspence e attento invece alla caratterizzazione psicologica dei personaggi, in particolar modo di quelli che ribaltano i ruoli di persecutori e perseguitati.

La pensione Lisbona è il luogo fisico in cui si intrecciano le vite di un proprietario che si traveste da donna cercando uno sfogo alla sua sessualità repressa, di un attore di film porno giunto al termine della sua carriera e di una donna misteriosa che ogni martedì, da anni, si presenta alla pensione per sfruttare il ruolo da gigolò dell’attore, per poi sparire nel nulla.

Nessuno dei tre si può dire soddisfatto della vita che conduce, ma di certo essi trascorrono il loro tempo in un anonimato voluto o rassegnato, celati al perbenismo ipocrita pronto ad additarli come rifiuti sociali.

Il signor Alfredo, in fondo poco interessato a far rendere la sua pensione, frequentata da ben pochi clienti, trova la soddisfazione del suo piacere indossando eleganti abiti femminili, spesso corredati da velette d’antan, all’interno dei quali si sente realizzato, pronto a far emergere un istinto più materno che paterno nei confronti dell’attore che vive nella sua pensione.

Quest’ultimo, Bonamente  Fanzago ( un nome di antiche tradizioni voluto dal padre per nobilitare la condizione familiare di arricchiti), in arte Zagor, è sul viale del tramonto a seguito di un ictus, che lo ha danneggiato non solo e non tanto nel fisico, quanto a livello psicologico.

Dopo una vita trascorsa sul set creandosi una discreta fama, si è trovato a non saper controllare non le sue prestazioni sessuali, bensì le sue emozioni, certamente inadeguate nell’ambiente dei film pornografici.

Costretto a ritirarsi, abbandonata da tempo la professione del gigolò, ha mantenuto il rapporto con un’unica cliente, la signora del martedì, per la quale nutre ormai una passione profonda unita a un innamoramento che per ben sette anni le ha tenuto nascosto.

Quale sia il nome di lei non ha importanza, come non l’hanno da dove venga o con chi viva, sino a quando un imprevedibile accidente spariglierà le carte in tavola, intrecciando le  vite dei tre personaggi.

Imprevedibili accidenti nel noir di Massimo Carlotto

Non c’è noir senza vittime e carnefici e il romanzo di Massimo Carlotto ubbidisce alle regole senza eccezione: ma nelle sue pagine la morte è priva di orpelli, appare nella sua nudità ed inevitabilità, che sopraggiunga per un errore o per una premeditazione.

Comunque sia, essa lascia delle vittime che scatenano delle indagini e portano alla scoperta di impensabili verità.

Bonamente e Alfredo hanno rivelato sin dalle prime pagine una parte nascosta di sé, un doppio celato dietro le apparenze, ma così non è stato per lei, la femme fatale del martedì.

Eppure è lei, Alfosina ma anche Nanà, a trasformarsi nell’ago della bilancia, a determinare le sorti di chi le sta intorno: per quanto giovane, ha una storia di sofferenza e ingiustizia alle sue spalle, che qualcuno ha cercato nel modo che gli era possibile di farle dimenticare, sentendosene responsabile.

Ma il suo coinvolgimento nelle indagini porta a galla il suo fosco passato, su cui i media si gettano pronti a sbranarla, a trasformarla nel clown del loro circo mediatico.

La giustizia non sempre è tale, ci dice Massimo Carlotto, spesso è vittima di pregiudizi o di errori, troppo compiaciuta di sé per ammetterli.

E così cerca costantemente il suo capro espiatorio, indifferente alle vicende umane, al fatto che i carnefici spesso sono diventati tali dopo essere stati vittime,  al desiderio di queste ultime di tornare a dirigere il senso della propria esistenza lontano da tutti e da tutto.

Ma per qualcuno, come ci ricorda l’autore, l’oblio è un privilegio inesistente e bisogna ricominciare a lottare, a fuggire, a costruirsi altri ruoli e altre personalità.

Due vittime, tre diretti o indiretti ipotetici assassini, un insieme di personaggi comprimari che si trasformano negli attori di una comédie humaine (primo fra tutti l’uomo con gli stivali da texano), una legge non infallibile, un giornalismo da avvoltoi, una giustizia che, nonostante tutto, apre spiragli di speranza per gli ultimi, per i fragili individui marginali che nulla chiedono se non di poter vivere nel loro tranquillo anonimato, senza paure: tutto questo, in un intreccio appassionante e ironico, è la scrittura di Massimo Carlotto.

Massimo Carlotto, improbabili liaisons si tingono di noirAUTORE : Massimo Carlotto

TITOLO : La signora del martedì

EDITORE : E/O Edizioni

PAGG. 212,   EURO  16,50  (versione Kindle euro 11,99)

 

 

About Luisa Perlo

Luisa Perlo, Critico Letterario dopo una vita spesa tra i banchi di scuola. Amante dei libri, dei gatti e dei viaggi, considera la lettura lo strumento più efficace per crescere, migliorarsi e trovare il proprio posto nel mondo.

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