Sono nati nel 1975 con un obiettivo ben preciso: tutelare la salute sessuale e il benessere riproduttivo della donna in tutte le fasi della sua vita, appoggiando la coppia e più in generale la famiglia non solo dal punto di vista medico ma anche psicologico e sociale. Stiamo parlando dei Consultori familiari fanno parte dei servizi socio sanitari e assieme con la medicina scolastica dipendono dal Servizio Tutela Materno Infantile e dell’Età evolutiva.
Il numero dei consultori è passato dai 2097 del 2007 ai poco più di 1900 attuali, con una struttura ogni 31 mila abitanti circa, contro un valore legale di 1 ogni 20 mila in area urbana e 1 ogni 10 mila in area rurale. Mancherebbero all’appello, dunque, più di 1000 consultori. Eppure i consultori sono destinati ad assumere sempre maggiore importanza sul territorio L’accorpamento dei punti nascita, introdotta nel 2010, porterà alla chiusura dei reparti materno-infantili in cui avvengono meno di 500 parti all’anno. Significa che, rispetto a oggi, saranno molte di più le donne in gravidanza che verranno seguite direttamente in consultorio.
Nei consultori familiari più organizzati c’è un’équipe multidisciplinare
Il consultorio è un cosiddetto servizio sanitario di I livello, significa che non può sostituire l’ospedale, ma può fornire una serie di attività e prestazioni fondamentali attraverso il lavoro di diverse figure professionali: ginecologo, pediatra, psicologo, ostetrica, assistente sociale, assistente sanitaria, infermiere pediatrico, infermiere professionale. Possono essere previste in qualità di consulenti, anche il sociologo, il legale, il mediatore linguistico-culturale, il neuropsichiatria infantile, l’andrologo, il dietologo e il genetista presenti nella ASL. Va detto però che non tutti i consultori ha un organico completo. La filosofia del Consultorio è guardare alla persona in modo globale, inserita nel contesto familiare e territoriale, per questa ragione spesso gli operatori del Consultorio lavorano in collaborazione, con gli enti, le istituzioni e le Associazioni di volontariato locali.
Due tipi di consultori familiari
Nel nostro Paese sono quasi 2000 i consultori familiari pubblici. Esiste inoltre una rete di consultori familiari privati, che ne comprende circa 300, riconosciuti e quindi convenzionati con il servizio sanitario nazionale. I consultori privati possono essere di ispirazione laica, nati per iniziative di associazioni o gruppi sociali, o di ispirazione cristiana e cattolica.In molte strutture l’accesso è libero, in altre, invece, per motivi organizzativi è necessario fissare un appuntamento telefonico o recandosi di persona presso il consultorio stesso. Di solito non è necessaria la richiesta del medico curante. Sia nei consultori pubblici che in quelli privati il servizio è gratuito con la sola eccezione del ticket che varia in base alla prestazione. Negli anni immediatamente successivi all’emanazione della legge nazionale, tutte le Regioni hanno recepito la norma con proprie leggi. Di fatto, quindi, i consultori funzionano in modo diverso, così come sono, più o meno completi, i servizi erogati.
Chi può rivolgersi ai consultori familiari
I consultori familiari pubblici o accreditati, sono tenuti per legge ad assistere gratuitamente tutte le donne italiane e straniere, anche non in possesso di permesso di soggiorno, nonché i loro figli fino alla maggiore età. I servizi che i consultori offrono variano da realtà a realtà e possono essere erogati ai singoli individui o alle coppie. L’accoglienza è in genere affidata all’assistente sociale che ascolta le necessità della persona e la orienta ai vari servizi in base alle esigenze. Per la vastità del campo d’azione, di fatto, tutti possono accedere al consultorio, con un solo limite: l’età. Le persone che hanno più di 65 anni, infatti, non possono usufruire dei servizi del consultorio.
A ogni età i suoi servizi
Il consultorio è il luogo ideale dove affrontare il cosiddetto percorso nascita: gravidanza, puerperio e allattamento. Se la gravidanza si svolge in modo normale, la donna può essere seguita in consultorio in tutte le fasi, sia con le visite ostetrico-ginecologiche, sia con gli esami del sangue, le ecografie, ma anche per il sostegno psicologico e sociale in caso di bisogno. Solo nelle ultime settimane, la donna si rivolge al reparto maternità dove verrà seguita per il parto
Nei consultori materno-infantili non solo vengono organizzate attività di gruppo di preparazione al parto, ma anche corsi per sviluppare il senso della maternità e della paternità, per la valorizzazione dell’affettività e delle responsabilità familiari.
I consultori famigliari punto di riferimento anche dopo il parto
Il consultorio è a disposizione delle mamme anche dopo la nascita, per le visite in ambulatorio o a domicilio e gli esami post-partum, ma anche per “imparare” ad allattare al seno e per seguire il corretto sviluppo del bambino in particolare nel primo anno di vita. E’ possibile sottoporre il bebè alle vaccinazioni secondo il protocollo regionale, alle visite pediatriche o al controllo del peso. I genitori possono anche chiedere un aiuto nella scelta al pediatra di base.
Inoltre, la mamma può trovare nei medici e negli psicologi un valido sostegno per diagnosticare e affrontare in modo efficace l’eventualità di una depressione post partum.
Naturalmente nei consultori si trova una conuslenza professionale anche sui temi della fertilità e contraccezione
Il consultorio offre alla donna e, più in generale, alla coppia un aiuto importante nella gestione della maternità, sia che si desideri un figlio, sia che si voglia evitare la gravidanza. Chi ha problemi di infertilità al consultorio trova informazioni e assistenza, visite e la prescrizione di esami specialistici, oltre alla consulenza sulle tecniche di procreazione medicalmente assistita. Allo stesso modo i ginecologi del consultorio forniscono tutte le informazioni utili a evitare il rischio di una gravidanza indesiderata. Oltre alla vista, alla richiesta di esami specifici, possono consigliare e prescrivere l’anticoncezionale più adatto in base alle caratteristiche biologiche, allo stile di vita e all’età.
Nei consultori familiari i giovanissimi trovano aiuto
Per le ragazzine, ma anche per i maschi: al consultorio ci si può rivolgere da soli o in compagnia di un amico, oppure dei genitori. In ogni caso, se l’adolescente non lo desidera, la famiglia non verrà a saperlo e la riservatezza degli operatori è garantita. Il consultorio è in assoluto il riferimento ideale per avvicinarsi in modo corretto alla sessualità, per informarsi sui rischi di gravidanza indesiderata. E’ importante ricordare che in Italia nascono ancora troppi bambini da mamme con meno di 19 anni. Il consultorio si occupa poi di informare, anche con degli interventi nelle scuole, sulle malattie cui si va incontro quando si hanno rapporti non protetti. Tra i vari servizi dedicati, le ragazze a partire dai 12 anni possono sottoporsi al vaccino per il papilloma virus.
Al consultorio c’è inoltre la possibilità di confrontarsi con lo psicologo, per una chiacchierata oppure per una serie di incontri. Lo psicologo ascolta e accompagna il cammino dell’adolescente, le sue relazioni con adulti e coetanei, aiutandolo a cercare le soluzioni e a crescere serenamente.
Contraccezione e prevenzione dell’aborto tra gli obiettivi dei consultori familiari
Quando una donna vuole interrompere la gravidanza, può rivolgersi al consultorio pubblico dove, l’assistente sociale, il ginecologo e l’ostetrica prendono in esame la storia della donna in modo da verificare la possibilità di farle cambiare idea. Si tratta di sostenere la donna rimuovendo le cause che potrebbero indurla all’aborto, per esempio attraverso interventi di tipo sociale, nel caso in cui questo non sia possibile, seguire adeguatamente la donna nell’intero percorso, sia da un punto di vista sanitario che psicologico durante tutto il percorso di interruzione della gravidanza sia nella fase pre che post intervento.
Nei consultori familiari la prevenzione delle malattie è al primo posto
Uno dei principali ruoli dei consultori è diffondere la cultura della prevenzione della salute in tutti i suoi aspetti. Le attività in tal senso sono numerose: dall’organizzazione di corsi per un corretto stile di vita, alla prevenzione delle malattie sessualmente trasmesse, la prevenzione dei tumori del collo dell’utero (pap test) e della mammella, l’informazione sui cambiamenti fisiologici durante la menopausa e la prevenzione delle malattie più comuni in età post-menopausa (osteoporosi, disturbi cardiovascolari).
Le famiglie cambiano, i consultori si adattano
In consultorio possono rivolgersi anche i coniugi che vogliono adottare un bambino o rendersi disponibili per l’affido temporaneo. I consultori, infatti, collaborano con i centri di affido e adozione del territorio, informano e sensibilizzano le famiglie sull’argomento, provvedono alla valutazione psicologica e sociale delle coppie, organizzano specifici corsi di formazione per “aspiranti” genitori e offrono tutto il sostegno necessario anche all’arrivo, talvolta problematico, del bambino in famiglia. Il sostegno psicologico e sociale viene garantito anche alla famiglia che cambia il suo assetto. Il consultorio, in particolare può aiutare le coppie in corso di separazione a rimanere buoni genitori e sostenere i bambini a superare il possibile trauma.