Guanti monouso: come scegliere il modello giusto per le tue esigenze
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Guanti monouso: come scegliere il modello più adatto alle tue esigenze

31/03/2021
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I guanti monouso abbiamo imparato a conoscerli e utilizzarli durante la pandemia per evitare il contagio da Covid-19.

Anche se i cittadini non sono più obbligati a metterli, alcuni settori come quello medico, ospedaliero e alimentare, sono invece tenuti a farlo.

Infatti, sono un dispositivo di protezione che può essere un valido e utile strumento per proteggersi da sostanze nocive, infezioni e lesioni.

I guanti monouso

Quando si parla di guanti monouso, le varietà disponibili sul mercato possono creare confusione, considerati i diversi modelli realizzati per ogni genere di settore professionale e industriale.

A fare la differenza, di solito, è il materiale utilizzato, il quale determina l’impiego specifico di ciascuna tipologia di guanti usa e getta esistenti in commercio.

Infatti, esistono vari tipi di guanti: sterili e non sterili, con o senza radioprotezione, marcati come dispositivo medico (DM) o come dispositivo di protezione individuale (DPI).

Inoltre, possono essere ricoperti da polvere o da talco per lubrificare l’interno dei guanti, in modo da indossarli più facilmente.

Bisogna fare attenzione però perché alcune polveri lubrificanti e alcuni materiali, in particolare il lattice, sono associati a rischio di allergie.

I guanti sono quindi una sorta di copertura che copre ogni dito e tutta la mano, anche fino alla parte superiore del polso, a seconda del tipo di guanto e della taglia.

Un corretto uso dei guanti:

  • Può evitare o ridurre il rischio di contrarre e /o trasmettere malattie infettive.
  • Protegge dal contatto con agenti chimici, fisici e biologici.

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Quando vanno usati i guanti monouso

L’utilizzo dei guanti è necessario in alcuni contesti lavorativi come quello medico, sia quando una persona presti assistenza domiciliare sia ospedaliera a un paziente.

Oppure, al personale addetto alla pulizia, alla ristorazione o al commercio di alimenti.

Infatti, proteggono l’operatore dal contatto con vari agenti: infettivi, chimici e meccanici.

I rischi presenti sul posto di lavoro che necessitano della protezione delle mani mediante l’uso di guanti specifici possono essere:

  • Meccanici (tagli e abrasioni).
  • Termici (caldo e freddo).
  • Chimici (sostanze chimiche).
  • Microbiologici (infezioni).
  • Elettrici (elettrocuzione).

I guanti maggiormente utilizzati in ambiente sanitario, in quanto necessari per prevenire la contaminazione con materiali biologici, sono quelli monouso in lattice o vinile.

Che hanno la caratteristica di aderire perfettamente alle mani e, quindi, permettono una perfetta manualità.

Ovviamente, sono individuate altre tipologie di guanti per le attività sanitarie, manutentive, ispettive e di controllo costruiti in materiali idonei per la protezione da sostanze o preparati chimici pericolosi, calore, freddo, tagli e abrasioni, radiazioni ionizzanti, elettrocuzione.

Regole generali di utilizzo 

I guanti svolgono un ruolo molto importante per la protezione delle mani purché utilizzati e conservati in modo adeguato.

Infatti, ci sono alcuni semplici regole da osservare:

  • Indossare la taglia adeguata.
  • Indossare i guanti se sono presenti tagli o abrasioni o altre soluzioni di non continuità della cute (dermatiti, psoriasi, eczemi).
  • Controllare regolarmente i guanti per accertare l’assenza di difetti per far si che siano sempre in perfette condizioni di utilizzo, nel caso presentino anomalie sostituirli immediatamente.
  • Indossare sempre i guanti a mani pulite utilizzando per il lavaggio detergenti neutri.
  • Lavarsi le mani quando i guanti vengono rimossi.
  • In caso di allergia causata dal materiale del guanto utilizzato, rivolgersi al medico competente che valuterà la necessità di fornire altri tipi di guanti con le stesse caratteristiche di sicurezza.

Tipologie di guanti monouso

I guanti protettivi sono realizzati in vari materiali e sono classificati in base al rischio che l’utilizzatore deve affrontare.

Quindi, ci sono guanti di nitrile, polietilene, vinile (pvc) o lattice (gomma) e le persone allergiche al lattice possono usare il nitrile o altri materiali.

Oltre al materiale utilizzato a fare la differenza sono la resistenza e la sensibilità al tatto, caratteristiche pensate all’origine per l’impiego specifico di ciascun tipo di guanti usa e getta.

I guanti industriali monouso proteggono le mani da agenti sia lievi che altamente abrasivi.

Infatti, è consigliato utilizzarli nei seguenti casi:

  • Guanti monouso in lattice consigliati per lavori nel settore medicale e imprese di pulizia.
  • In nitrile consigliati nel settore alimentare, industria chimica, officine meccaniche e carrozzerie.
  • Guanti monouso in polietilene ideali nel settore cosmetico, ortofrutticolo e medicale.
  • In vinile ideali per settore cosmetico, farmaceutico, arti grafiche.

Guanti in lattice 

I guanti monouso in lattice sono molto utilizzati per la loro fermezza e l’elasticità che gli conferiscono un buon adattamento e resistenza.

Infatti, assicurano un elevato livello di sensibilità, elasticità e impermeabilità,

Sono anche antimicotici e antibatterici per l’uso nell’industria della pulizia, chimica e sanitaria.

Li predilige chi lavora a contatto con sostanze biologiche dal momento che garantiscono un elevato livello di impermeabilità.

Vengono spesso utilizzati da dentisti e medici per la propria elasticità anche a basse temperatura dato che non esiste attualmente materiale più elastico.

Infatti, la gomma isolata dal lattice assume istantaneamente la forma della mano inserita, ma nonostante la pressione o allungamento, riassume la forma originale.

Oltre alla impermeabilità ed elasticità, sono economici, biodegradabili e, a parte l’uso medico, sono utilizzati anche come dispositivo di protezione individuale dal rischio chimico e biologico in settori che vanno dall’estetica alla farmacia perché offrono una certa resistenza agli agenti chimici.

Inoltre, è disponibile in 2 versioni:

  • Guanti sterili monouso.
  • Guanti monouso non sterili.

Purtroppo sono molte le persone allergiche al lattice e di conseguenza, per loro l’utilizzo di questi guanti è assolutamente sconsigliato in quanto potrebbe provocare allergie e dermatiti.

Per questo i guanti monouso vengono realizzati anche in altri materiali anallergici come il nitrile, il vinile e il polietilene.

Guanti monouso in nitrile

Se cercate elasticità, resistenza meccanica e chimica, sensibilità ed ergonomia, i guanti in nitrile sono la scelta migliore.

Il nitrile è una fibra sintetica con proprietà simili al lattice, ma antiallergica.

Il nitrile offre anche una grande resistenza ai prodotti chimici, motivo per cui è ampiamente utilizzato nei laboratori dove c’è un rischio biologico.

Ne esistono 2 tipi:

  • Nitrile monouso senza polvere: con una struttura più ruvida e una maggiore resistenza alla perforazione, sono speciali per il settore sanitario.
  • Nitrile spesso: doppio materiale, palmo in nitrile e dorso in poliestere. Questo lo rende ideale per il lavoro industriale perché combina la protezione contro i rischi chimici e meccanici.

Il vantaggio del guanto sterile monouso in nitrile è che offre una migliore sensibilità tattile, una maggiore resistenza a strappi o tagli, è antiallergico ed è ergonomicamente progettato per la pratica chirurgica.

Quelli non sterili, invece, hanno una superficie più strutturata per una migliore presa, sono antiscivolo, con una buona sensibilità e applicabili ai seguenti campi:

  • Automotive.
  • Elettronica.
  • Pulizia.
  • Industria alimentare.
  • Parrucchiere e tatuaggio.
  • Odontoiatria.
  • Laboratorio e farmacia.

Quindi, sono molto versatili e considerati idonei per chi manipola alimenti o ha necessità di protezione lavorando a contatto con sostanze chimiche e/o fluidi corporei.

La superficie è microruvida, la sensibilità tattile, la perfetta adesione alle mani e l’assenza di talco consentono di utilizzarli come dispositivo medico, per uso ambulatoriale e per medicazione, e riducono il rischio di dermatiti.

Inoltre, sono più resistenti, alla perforazione e trazione, rispetto ai guanti in vinile e sono considerati un dispositivo di protezione individuale da agenti chimici, microrganismisostanze chimiche aggressive.

Sono anche indicati per chi è allergico al lattice o altre sostanze.

Guanti monouso in polietilene

Solitamente idonei al contatto con gli alimenti e conformi a tutti i requisiti di conformità alle normative della Comunità Europea in materia di sicurezza alimentare.

I guanti in polietilene sono particolarmente diffusi presso supermercati, banconi per prodotti alimentari, distributori di benzina.

Non sono molto resistenti, ma il loro scopo è principalmente quello di proteggere le mani e gli oggetti manipolati dallo sporco.

A livello professionale, oltre che per il rifornimento di carburante o per il contatto con frutta, verdura e altri alimenti, i guanti monouso in polietilene vengono utilizzati per alcune procedure medicali (aspirazioni, inserimento/svuotamento di cateteri, pulizie) e in ambito ospedaliero e ambulatoriale, poiché sono in grado di proteggere pur mantenendo la sensibilità durante l’uso.

I guanti in polietilene sono talmente pratici da essere perfetti anche per un uso casalingo e non solo professionale.

Inoltre, sono un’opzione ideale per chi opta per un prodotto monouso prediligendo la massima igiene, infatti trovano ampio uso anche fra i veterinari e nel settore zootecnico, ma sono adatti anche per trattamenti professionali estetici.

Guanti in vinile

guanti in vinile vengono realizzati con materie prime sintetiche, a cominciare dal materiale plastico pvc (cloruro di polivinile) più ftalati Dinp, che sono composti chimici ricavati dal petrolio che si usano come plastificanti in aggiunta al pvc per renderlo più flessibile.

Se ne ricavano guanti elastici, morbidi, sottili, modellabili, che trovano ampia diffusione negli ospedali in ragione della loro economicità.

Possono essere di diverso spessore, ma offrono in genere una resistenza minore rispetto ai guanti in nitrile: possono quindi rompersi per la pressione delle dita con una certa facilità.

Ovviamente, quelli più spessi sono anche più resistenti.

Mancando di proteine naturali non presentano il problema della ipersensibilità o allergia che alcuni hanno per i guanti al lattice (i soggetti allergici alle proteine del lattice).

Vanno smaltiti con attenzione, perché, per esempio bruciandoli, liberano diossina, fortemente tossica, come altri materiali plastici.

Come si indossano e si tolgono

Innanzi tutto, prima di indossare i guanti monouso, bisogna sempre lavarsi le mani.

Una volta indossati, controllare che siano delle giusta misura, quindi troppo stretti perché rischiano di rompersi, troppo larghi perché rischiano di non isolarti.

Inoltre, verificare che non siano danneggiati o difettosi e ovviamente non devono esser stati usati prima.

Indossarli fino a coprire anche il polso.

Quando si tolgono i guanti bisogna fare attenzione a non toccare mai la pelle con la parte esterna del guanto, dove potrebbe essersi depositato sostanze nocive, tossiche e infettanti.

Infatti, la superficie esterna del guanto è potenzialmente contaminata, per questo motivo non bisogna mai toccarla.

Nel caso lo si facesse, igienizzare le mani con gel specifici o lavarsele immediatamente.

Ecco i passaggi per togliere i guanti in sicurezza:

1)  Afferrare con pollice e indice della mano opposta il guanto all’altezza del polso.

2)  Sollevare il guanto e sfilarlo, facendolo rovesciare su se stesso.

3)  Una volta sfilato il primo guanto, ripetere l’operazione anche l’altro guanto, stando bene attenti a infilare le dita nella parte interna del guanto e non toccare l’esterno.

4)  Una volta sollevato e sfilato anche il secondo guanto, gettarli entrambi nella spazzatura e lavarsi le mani.

È essenziale ricordare che mentre si indossano i guanti monouso non bisogna mai toccarsi bocca, naso e occhi.

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