Dalla pelle ai neuroni
Le cellule della pelle possono essere trasformate in neuroni.
Ma partiamo dall’inizio. Il morbo di Parkinson può essere sconfitto sostituendo i neuroni dopaminergici difettosi con neuroni effettivamente funzionanti.
Che cosa hanno fatto fino ad ora i ricercatori? Hanno utilizzato per la sostituzione materiale fetale. Oltre a scatenare le ire di coloro che si pronunciano contro l’utilizzo dei feti, tale materiale ha altri difetti: è difficile da ottenere (per ovvie ragioni) e di qualità variabile.
Non contenti, gli scienziati hanno utilizzato cellule staminali embrionali, riprogrammando con maggiore successo le cellule in neuroni dopaminergici. Una vittoria di Pirro: il processo, troppo lungo, aveva resa bassa. Senza contare, anche in questo caso, i dubbi legati all’etica.
La soluzione, come un coniglio nel cappello, appartiene a un gruppo di ricercatori dell’Università di Buffalo, negli Stati uniti.
Dalla pelle ai neuroni, la ricerca
Gli scienziati sono stati in grado di sviluppare un nuovo modo per trasformare le cellule della pelle in neuroni dopaminergici. Pubblica la ricerca la rivista Nature Communications. Le cellule, in sintesi, sono state riprogrammate. Ma quale ostacolo si frapponeva tra gli scienziati e il risultato? La proteina p53.
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Jian Feng, autore dello studio, si è espresso in questo modo: “Abbiamo scoperto che p53 cerca di mantenere lo status quo in una cellula, impedendo che essa cambi e diventi un altro tipo di cellula. Una volta abbassata l’espressione di p53, le cose si sono fatte più interessanti: siamo stati in grado di riprogrammare i fibroblasti in neuroni molto più facilmente”.
Così conclude Feng, professore alla Jacobs school of medicine and biomedical sciences a Buffalo: “Ciò prova che possiamo trattare le cellule come sistemi software, quando rimuoviamo le barriere al cambiamento”. Ecco la maniera di ottenere neuroni funzionanti, in sostituzione di quelli che il morbo di Parkinson mette fuori uso.