Donne e ictus: ci sono fattori di rischio che rendono l’incidenza della patologia maggiore di quanto ci si aspetti.
Pillola anticoncezionale, fumo ed emicrania: questi elementi, soprattutto se associati, possono portare la donna all’ictus.
Donne e ictus: incidenza dei fattori esclusivamente femminili (e non)
Per le donne che soffrono di emicrania con “aura”, che utilizzano contraccettivi orali e hanno il vizio del fumo, il rischio di essere colpite da ictus è di 30 volte maggiore.
Negli ultimi anni, questo dato è diventato più evidente: fattori esclusivamente femminili, come ormoni, gravidanza, parto, menopausa, agiscono a breve, medio e lungo termine, aumentando il rischio di ictus lungo l’arco dell’intera vita della donna.
Donne e ictus: uccide il doppio del tumore mammario
Nelle donne, l’ictus uccide il doppio del tumore mammario.
Si segnalano, inoltre, notizie poco rassicuranti, anche dal punto di vista di fattori di rischio che non sembrerebbero essere esclusivamente femminili. Le donne devono temere maggiormente fumo e diabete rispetto ai loro compagni uomini: per una donna, una sigaretta in una donna provoca un danno uguale a quello prodotto, nell’uomo, da 5 sigarette. Il diabete è altrettanto deleterio: moltiplica il rischio di malattie cardiovascolari da 3 a 5 volte nella donna.
Ictus… e poi?
L’ictus è una patologia da non sottovalutare. Date le tracce che essa lascia sull’individuo, quando si sopravvive, tornare indietro è difficile. Che cosa avviene dopo un ictus? Bisogna rieducare controllo posturale e deambulazione, trattare i disturbi del linguaggio (afasia). E’ necessario recuperare, con l’aiuto di un logopedista, la capacità di comunicazione globale, linguistica, di lettura, di scrittura e di calcolo. I familiari devono essere resi idonei alle modalità più valide di comunicazione.
Un intrico di problematiche, nelle quali è meglio non trovarsi: non potrebbe essere più ingente e gravoso.
Attenzione ai sintomi tipici: non riuscire a parlare nel modo corretto, perdere la forza in metà corpo, sentire formicolii, non vedere bene nella parte di spazio che si abbraccia con uno sguardo, avvertire vertigini e mal di testa improvviso.
Donne e ictus: le statistiche
Un discorso che interessa le donne in modo particolare? Certamente. In effetti il 55% delle morti delle donne, in Europa, è causato da cardiopatia ischemica e ictus.
Sono il 20% in più, rispetto agli uomini, le donne che dopo gli 80 anni sono colpite da ictus. Ma c’è di più. Il rischio può diventare molto più elevato, anche in più giovane età. Alcune specifiche condizioni incidono sul quadro, peggiorandolo.
Dal punto di vista epidemiologico, si registrano 4,4 ictus ischemici ogni 100.000 donne in età fertile. Si tratta dell’85% circa di tutti gli ictus.
Donne e ictus: ulteriori dettagli
La professoressa Valeria Caso, neurologa presso la stroke unit dell’Ospedale di Perugia e presidente dell’European stroke organization, si è espressa in questo modo: “Secondo una meta-analisi che combina i risultati di più studi precedenti, la pillola anticoncezionale aumenta il rischio ictus di 1,9 volte, facendo salire l’incidenza a 8,5 ictus ogni 100.000 donne. Il rischio calcolato rimane basso: una donna ogni 24.000 su quelle che assumono la terapia anticoncezionale. Questo rischio, però, aumenta se le donne oltre ad assumere la pillola, fumano, hanno la pressione alta o hanno una storia di emicrania”.
La prima associazione tra contraccettivi orali e ictus
Non conosciamo da sempre l’associazione pericolosa tra contraccettivi orali e ictus. Il primo collegamento risale al 1962. Tutta la comunità scientifica fu sensibilizzata sull’argomento. Ci si riferiva alle prime versioni della pillola, contenenti alte dosi di estrogeno sintetico, fino a 150 microgrammi. Bisogna notare che la maggior parte delle pillole anticoncezionali moderne contengono appena tra i 20 e i 35 microgrammi di estrogeno sintetico (in ogni caso, non possono superare i 50 microgrammi). Si calcola che 1 donna su 5 avrà un ictus nell’arco della sua vita (per gli uomini 1 su 6) e, considerando che le donne vivono più a lungo degli uomini, sale la probabilità di averne uno.
Donne e ictus: evitare la patologia
Così si è espressa la dottoressa Nicoletta Reale, presidente di Alice Italia Onlus: “Ben 8 ictus su 10 possono essere evitati seguendo alcune regole comportamentali e alimentari adeguate. Quindi, oltre ad uno stile di vita sano, risulta fondamentale per ogni donna che voglia assumere la pillola anticoncezionale consultare il proprio ginecologo per valutare il corretto dosaggio ormonale adatto al proprio profilo. Obiettivo della nostra associazione (Alice Italia onlus, ndr) è quello di diffondere le informazioni corrette sulla prevenzione di questa patologia, sulle condizioni che ne favoriscono l’insorgenza e sull’importanza del tempestivo riconoscimento dei sintomi per ridurre le conseguenze devastanti che comporta l’ictus cerebrale non solo a chi ne è colpito ma anche alle persone che lo circondano”.