Faringiti, laringiti, tonsilliti: sono tutte patologie che provocano il mal di gola.
Le temperature si abbassano, l’inverno è alle porte e possono verificarsi infezioni di natura virale o batterica: possono colpire, appunto, faringe, laringe, tonsille o corde vocali.
Quando ciò avviene, bisogna agire.
Dolore alla gola? Difficoltà nel deglutire? Arrossamento e gonfiore? Bruciore e irritazioni? Tosse e febbre? Ci si può trovare impreparati di fronte ai sintomi del mal di gola, peraltro semplici da riconoscere, data la loro chiara localizzazione. Parliamo di fastidi lievi, come pizzicore o bruciore leggero, ma anche di dolori forti, che vanno di pari passo con la deglutizione difficile: può risentirne anche il riposo.
Tutto ciò dipende da infezioni da virus o batteri, sebbene anche agenti fisici e chimici possano portare all’irritazione e all’infiammazione del cavo orofaringeo.
Faringiti, laringiti, tonsilliti: perché il freddo favorisce il mal di gola
Il ruolo del freddo nel favorire il mal di gola ha a che fare con la funzione dell’apparato muco-ciliare delle alte vie respiratorie.
Si tratta di uno dei più importanti mezzi di difesa dell’albero respiratorio: esso intrappola e allontana agenti patogeni o irritanti, grazie al movimento coordinato delle ciglia vibratili; evita che tali agenti attecchiscano nelle zone sensibili.
Che cosa avviene, dunque, in presenza di forti sbalzi termici? I normali sistemi di termoregolazione dell’apparato respiratorio risultano alterati, la vascolarizzazione delle ciglia diminuisce. Ne risulta limitata l’attività vibratile e l’organismo è più esposto all’aggressione di virus e batteri.
Il mal di gola, appunto, può essere virale o batterico. Eccone le caratteristiche.
Mal di gola virale, mal di gola batterico
Il mal di gola virale è la forma più comune: lo riconosciamo perché quasi sempre accompagnato da tosse, raffreddore, oppure entrambi.
In questo genere di infezione, il mal di gola si associa a mal di testa, gola arrossata e febbre lieve. Quest’ultima è destinata a scomparire, in pochi giorni.
Il mal di gola batterico è accompagnato da forte dolore alla gola, associato a febbre alta e gola arrossata; le tonsille sono ingrossate e coperte di placche. In alcuni casi si manifestano dolori addominali, con nausea e vomito. In questi casi, è necessaria un’adeguata terapia antibiotica, che deve seguire la diagnosi del medico: quest’ultima permette di risolvere il problema in tempo minore, in modo da riprendere le normali attività quotidiane. Questo genere di mal di gola è più pericoloso per via delle conseguenze che può avere. Per lenire il fastidio, soprattutto di notte, del resto, si consigliano antinfiammatori specifici per la gola.
Una volta focalizzate le due tipologie, diciamo qualche parola in più in merito ai rimedi.
Faringiti, laringiti, tonsilliti: rimedi per il mal di gola in generale
Per quanto concerne i dolori alla gola, come detto possono essere lievi, oppure molto forti. I rimedi sono calibrati in base all’intensità della manifestazione dolorosa: parliamo di antisettici orofaringei (con diclorobenzil alcool e sodio benzoato, ndr) in caso di sintomi lievi, come le irritazioni; in caso di sintomi forti, il flurbiprofene agisce contro l’infiammazione.
Faringiti, laringiti, tonsilliti: ecco le distinzioni
Ma come si differenziano le patologie legate al dolore alla gola? Consideriamole insieme.
La faringite, infiammazione della faringe, è causata da virus o batteri, in primis gli streptococchi. Parliamo di un organo lungo circa 13 centimetri, comune alle vie respiratorie e digerenti: per mezzo di esso, transitano aria e cibo. La parte superiore è delimitata dalla cavità nasale e orale; la parte inferiore si divide, proseguendo con laringe ed esofago. A seconda dell’agente patogeno variano i sintomi: si tratta di mal di gola improvviso, con febbre e difficoltà di deglutizione (disfagia); cefalea, nausea, vomito, dolore addominale. In casi più rari, si manifestano congiuntivite, tosse, diarrea o malessere generalizzato.
La tonsillite, infiammazione acuta delle tonsille, si riconosce dal fatto che le tonsille stesse si arrossano e si gonfiano. Compaiono placche e possono risultare gonfi anche i linfonodi del collo.
La laringite riguarda, come si vede bene dal nome, la laringe, struttura cava compresa tra la faringe e la trachea. Grazie a essa si verificano il passaggio dell’aria e l’emissione di suoni (fonazione), data dalla vibrazione delle corde vocali. Essa protegge la trachea durante la deglutizione, tramite la glottide. Quando si determina un’infiammazione acuta (la laringite, appunto), essa può essere certamente di origine virale o batterica, ma può essere anche determinata da sostanze irritanti, come fumo, gas, vapori, nonché da umidità o polvere.
Utilizzo di antibiotici
Le forme batteriche di faringite, laringite e tonsillite richiedono l’utilizzo di antibiotici. Nella maggior parte delle infezioni derivano dallo streptococco beta-emolitico di gruppo A e B. Ricordiamo le penicilline, tra le quali amoxicillina e benzatin-penicillina, l’eritrocina e la cefalosporina. L’utilizzo di antibiotici non suffragato da diagnosi può portare alla resistenza agli stessi. Si sconsiglia l’uso se non dietro prescrizione e stretto controllo medico.