Tre giovani fisici coordinati da un esperto di sistemi diagnostici hanno messo insieme il loro know how per creare una WebApp che sarebbe in grado di generare il valore di immunizzazione dell’utente in pochi click.
La WebApp si chiama Immunocheck ed è gratuita.
Il risultato andrebbe interpretato come una stima degli anticorpi presenti nella persona che si sottopone al test.
L’esito potrebbe aiutare il soggetto a capire la condizione di protezione al Covid e a prendere le necessarie precauzioni, soprattutto per i soggetti più fragili.
L’Intelligenza artificiale alla base di Immunocheck
Immunocheck utilizzerebbe un modello Machine Learning che analizza un database di test diagnostici effettuati con lo strumento di laboratorio LabPad e altre informazioni raccolte su un campione significativo che si è sottoposto al test rapido sierologico presso farmacie, reparti ospedalieri, studi medici e associazioni pazienti.
Sono state inserite informazioni come l’età, l’eventuale contagio e relativa sintomatologia sviluppata, il tipo di vaccino, la data delle varie somministrazioni e relativi eventi avversi.
Da una prima analisi dei dati si è vista la correlazione tra il risultato ottenuto dai test sierologici e le caratteristiche del soggetto che si è sottoposto al test.
In particolare, risulta evidente il ruolo determinante dell’età dei soggetti e delle tipologie di vaccino.
“Nonostante la complessità del fenomeno e la scarsità di variabili siamo riusciti a creare un modello ottimizzato dall’elevato potere predittivo in grado di stimare la protezione anticorpale dell’utente, come si presenta e come può variare nel tempo la nostra condizione di protezione anticorpale al Covid-19.
Tutto questo grazie alle analisi statistiche effettuate dal team”, spiega Stefano Rossotti, data scientist e signal processing engineer.
Come è nata Immunocheck
“Durante una delle tante giornate trascorse a eseguire test sui clienti di alcune delle più rinomate farmacie toscane, mi è venuta l’idea di raccogliere maggiori informazioni per arricchire la nostra conoscenza ed esperienza circa la malattia e i vaccini. Raccogliendo sempre più dati abbiamo notato che il valore riscontrato con il test diagnostico era influenzato dall’età, dall’eventuale contagio e la relativa gravità dei sintomi, dal tipo di vaccino ricevuto e dal tempo trascorso dall’ultima dose.
Come sempre accade, senza la figura professionale in grado di elaborare il dato, il progetto non ha un futuro.
Di qui l’entrata nel team di Stefano Rossotti, un giovane fisico milanese che ha iniziato a elaborare il dato. Per la realizzazione della WebApp abbiamo coinvolto www.diveedi-lab.com, startup guidata da Tommaso Bernini e Vittorio Gianotti due fisici esperti nello sviluppo web e nelle tecnologie blockchain, che hanno disegnato e realizzato l’architettura software”, conclude Lorenzo Bragagni amministratore di Loop, esperto di sistemi diagnostici.
Il parere del virologo Ferrante Pasquale
“Bisogna ricordare che ci sono in commercio diversi metodi per misurare gli anticorpi contro SARS-CoV-2 e che quindi diversi laboratori possono usare diversi kit e strumenti.
Immagino che i ricercatori che hanno messo a punto Immunocheck abbiano tenuto conto di questa variabile.
L’altra cosa è che, poiché è ormai certo che alcune varianti , in particolare la Omicron, sono in grado di infettare anche soggetti con anticorpi anti SARS-CoV-2, sarebbe bene ricordare che la presenza di anticorpi non indica che il soggetto è immune nei confronti dell’infezione virale”, spiega Ferrante Pasquale docente di virologia presso l’Università degli Studi di Milano.