Scarlattina: come riconoscerla

La scarlattina dei bambini è diversa da rosolia, morbillo e varicella

Appartengono tutte alle cosiddette “malattie esantematiche”, ossia problematiche caratterizzate da un’eruzione cutanea, detta esantema, e da altri sintomi come scolo nasale, congiuntivite, febbre o tosse, che compaiono con frequenza nei bambini. Ma la scarlattina non va confusa con le altre malattie di questo gruppo, come varicella, morbillo e rosolia. Ecco perché.

Si trasmette per via aerea

La scarlattina è una malattia molto contagiosa, causata da un batterio, lo Streptococco beta emolitico di gruppo A. Si trasmette quasi sempre per via aerea: i bambini possono ammalarsi respirando le goccioline respiratorie emesse da soggetti malati con un colpo di tosse, uno starnuto o anche solo parlando oppure entrando in contatto diretto con il muco o la saliva infetti. In tutti i casi, il batterio penetra nell’organismo tramite le mucose delle prime vie aeree e prolifera, dando origine alla malattia. Colpisce prevalentemente i bambini di età compresa fra i quattro e gli otto anni.

I sintomi principali della scarlattina

La malattia può essere trasmessa dall’inizio della comparsa dei sintomi fino a qualche giorno dopo la guarigione dello sfogo. Come si manifesta? Dopo un breve periodo di incubazione, da uno a cinque giorni, il bambino improvvisamente è soggetto a sintomi generali come febbre alta, mal di testa, mal di gola, brividi, macchie sul palato, nausea e vomito. Accanto a questi, si notano anche disturbi più specifici. Innanzitutto, la lingua si ricopre di una patina biancastra e le papille si ingrossano: si parla di lingua a “fragola bianca”. Nel giro di breve tempo, si passa alla lingua a “fragola rossa”: le papille restano ingrossate e la lingua assume un colore rosso vivo. Entro 12-48 ore dalla comparsa dei primi sintomi, poi, appaiono le macchie rosso scarlatto su tutto il corpo. Caratteristico della scarlattina è il cosiddetto effetto “mano gialla”: se si preme una mano sulla pelle del malato, rimane un’impronta giallastra. Dopo cinque o sei giorni il rossore inizia ad attenuarsi e la pelle si squama.

Si cura con gli antibiotici

Nei bambini la scarlattina non è una malattia pericolosa, ma va curata nel modo giusto. Come? Con una cura antibiotica, in grado di eliminare il batterio responsabile: il farmaco va prescritto dal pediatra, che indica anche modi e durata della somministrazione. Nel caso in cui sia presente febbre elevata, il medico può consigliare anche di ricorrere agli antipiretici. Se il bimbo frequenta l’asilo o la scuola va tenuto a casa per tre giorni dall’inizio della cura, così da evitare la diffusione del contagio e da favorire una rapida guarigione. Quando la malattia viene trascurata possono subentrare delle complicanze, come le malattie reumatiche.

Attenzione alle ricadute

La scarlattina si distingue da tutte le altre malattie esantematiche perché può recidivare, cioè può presentare delle ricadute. Il rischio è più elevato nell’eventualità in cui la cura venga iniziata in maniera troppo precoce: in questo caso, infatti, il contatto fra il batterio e l’organismo del bambino è molto rapido, per cui la reazione di difesa risulta meno efficiente e meno duratura.

About Silvia Finazzi

Giornalista freelance dal 2001, giornalista professionista dal 2008, web writer e copywriter dal 2010, scrive principalmente di salute, medicina, attualità, benessere, tecniche naturali, alimentazione, psicologia e maternità. Attualmente, è caporedattore del free press Io Bimbo Magazine, collabora con il sito www.bimbisaniebelli.it, il magazine www.modaacolazione.com, il settimanale Viversani&belli e il mensile Come Stai. Inoltre, svolge attività di web writer, content editor e copywriter per diverse aziende. Ha scritto diversi libri e volumi e ha vinto quattro premi giornalistici.

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