La via italiana contro i tumori del sangue
Salute

La via italiana contro i tumori del sangue

04/12/2015
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In merito ai tumori del sangue, l’Italia è un’eccellenza a livello mondiale.

Gli studi guidati dai centri del nostro Paese saranno di scena al cinquantasettesimo Congresso dell’American society of hematology (Ash), a Orlando, in Florida, da domani all’8 dicembre.

Il professor Fabrizio Pane, Presidente della Società italiana di ematologia (Sie) si è espresso in questo modo: “Ogni anno in Italia quasi 28mila italiani sono colpiti dai tumori del sangue. I passi in avanti nelle sperimentazioni hanno permesso di rendere croniche molte di queste patologie, che un tempo si caratterizzavano per tassi di sopravvivenza molto bassi. Al Congresso Ash saranno presentati dati importanti sull’immuno-oncologia nel mieloma multiplo, che colpisce ogni anno nel nostro Paese quasi 4.500 persone. Questa nuova arma, che rinforza il sistema immunitario contro il tumore, si è già dimostrata efficace nel melanoma e nelle neoplasie del rene e del polmone. È fondamentale offrire nuove opzioni terapeutiche a persone colpite da una malattia che fa registrare tassi di sopravvivenza a 5 anni pari al 42%”.

Principali tumori del sangue

Oltre al mieloma multiplo, ecco le principali malattie ematologiche: linfomi di Hodgkin (1.200 nuovi casi ogni anno in Italia) e non Hodgkin (10.200), sindromi mielodisplastiche (4.000) e leucemie: linfatica acuta (1.000), linfatica cronica (3.000), mieloide acuta (3.000) e mieloide cronica (1.000). Sono 28mila ogni anno gli italiani colpiti da queste patologie. I tassi di sopravvivenza sono migliorati: guariscono, per esempio, l’80% delle persone colpite da linfoma di Hodgkin e il 60% dei pazienti con linfoma non Hodgkin.

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Aggiunge Pane: “Nella leucemia linfatica cronica sono stati raggiunti passi in avanti decisivi grazie ai farmaci molecolari, che hanno come bersaglio i meccanismi biologici della malattia e che hanno permesso di abbandonare completamente la chemioterapia. Grande spazio durante il Congresso Ash anche a molecole innovative frutto di manipolazioni genetiche. L’Italia in questi ultimi due decenni ha giocato un ruolo di primo piano nel mondo, con la pubblicazione di ricerche sulle più importanti riviste internazionali. Ricordiamo, in particolare, un articolo del 1997 su Blood a firma esclusivamente di scienziati italiani, che ha aperto la strada a un nuovo approccio nel trattamento della leucemia promielocitica acuta. Attualmente, la cura si basa su questo tipo di terapia ed è possibile guarire malati che in passato avevano un’aspettativa di vita di poco più di un mese. Stiamo assistendo oggi al passaggio dall’approccio one disease/one drug (un farmaco per ogni malattia) alla medicina personalizzata attraverso la selezione dei pazienti con esami specifici”.

Isabella Lopardi ha lavorato come giornalista, traduttrice, correttrice di bozze, redattrice editoriale, editrice, libraia. Ha viaggiato e vissuto a L'Aquila, Roma, Milano. Ha una laurea magistrale con lode in Management e comunicazione d'impresa, è pubblicista e redattore editoriale. E' preside del corso di giornalismo della Pareto University.

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