Da poco meno di trent’anni, coniata dal Dr. Stephen De Felice, è diventata, se non proprio d’uso comune, comunque abbastanza nota, la parola Nutraceutica, che deriva dall’unione dei termini “nutrizione” e “farmaceutica”.
I nutraceutici sono i principi nutrienti contenuti negli alimenti che hanno effetti benefici sulla salute; in pratica la scienza che “studia” il cibo, considerato come mezzo di sostentamento, ma ancora di più fonte di salute, un potentissimo mezzo a nostra disposizione per salvaguardare l’organismo a mantenere uno stato di benessere.
Il cibo, viene visto dalla maggior parte della gente come fonte di piacere, per il palato e per lo spirito, capace di rendere migliori le nostre giornate, come conferma anche la comunità scientifica che negli ultimi tempi orienta le sue ricerche sull’alimentazione e sul controllo dello stile di vita.
Nutraceutica: interazione tra abitudini alimentari e salute
Molte patologie degenerative sono correlate, bene o male, all’alimentazione e l’interazione tra nutrienti e organismo umano potrebbe definire, nell’arco della vita, l’equilibrio tra salute e malattia.
Il ruolo di questa branchia della scienza, attraverso le strette relazioni tra biologia, chimica e medicina, insegna quindi a capire e conoscere lo stretto rapporto che esiste tra le nostre abitudini alimentari e la nostra salute.
Raramente i nutraceutici si possono trovare negli alimenti in maniera naturale e in quantità sufficienti ad ottenere dei benefici; quando ci sono, i processi di trasformazione industriale degli alimenti tendono ad azzerarli; di solito questi principi nutrienti possono essere estratti, sintetizzati e utilizzati per gli integratori alimentari, oppure addizionati negli alimenti stessi.
Nutraceutica: antica quanto l’umanità
La relazione tra cibo e salute è antica quasi quanto l’uomo; già i Sumeri, gli Egiziani e i Cinesi usavano certi alimenti per curare o prevenire certe malattie; la citazione «Lasciate che il cibo sia la vostra medicina e la vostra medicina sia il cibo» è di Ippocrate, il padre della medicina occidentale, ma anche la medicina tradizionale indiana, vecchia di cinquemila anni, cita i benefici del cibo per scopi terapeutici.
E’ stato il Giappone circa trent’anni fa ad aprire il mercato della nutraceutica che si è via via sviluppato facendo la fortuna dell’industria farmaceutica.
Quella che inizialmente limitava l’analisi dei cibi al solo aroma e al suo valore nutrizionale, cioè la composizione in carboidrati, grassi, proteine, vitamine, sali e acqua, al giorno d’oggi si è evoluta accertando che molti altri componenti degli alimenti possono svolgere un ruolo fondamentale nel legame tra cibo e salute, come gli antiossidanti, i probiotici, gli Omega 3 e Omega 6, che sono acidi grassi polinsaturi, gli enzimi e le vitamine.