Settimana Mondiale del Cervello: droghe leggere, pesanti per il sistema nervoso

Settimana Mondiale del Cervello: droghe leggere, pesanti per il sistema nervoso

 Curare il cervello migliora la vita è il tema della Settimana Mondiale del Cervello 2017 che la Società Italiana di Neurologia (SIN) celebra fino al 19 marzo con una serie di iniziative in programma su tutto il territorio nazionale. Al centro della Settimana la neurologia e le malattie di cui si occupa.

“La neurologia, in Italia, ha ancora un ruolo sottostimato: nel 60% dei casi i pazienti non si rivolgono al neurologo per le patologie competenti, ritardando così la corretta diagnosi”, dice Leandro Provinciali, Presidente SIN. In molte malattie del Sistema Nervoso Centrale e Periferico, la diagnosi precoce permette una strategia terapeutica in grado di tenere sotto controllo i sintomi e modificare la progressione della malattia. In altri casi, come l’Ictus, l’intervento tempestivo e qualificato al manifestarsi dei primi sintomi consente di ridurre e, talora, annullare i gravi danni che la patologia potrebbe provocare”.

 Il dettaglio delle iniziative italiane della Settimana Mondiale del Cervello è consultabile on line a questo indirizzo www.neuro.it.

La Settimana Mondiale del Cervello si occupa anche di giovanissimi

Spesso si pensa che solo gli anziani siano soggetti ad ammalarsi neurologicamente. Invece anche il cervello giovane è vulnerabile.  In età giovanile possono, per esempio insorgere: diverse malattie muscolari, malattie infettive e infiammatorie, i traumi, alcuni tumori, l’epilessia, le cefalee, malattie degenerative o immunomediate del sistema nervoso periferico, malattie metaboliche e malattie autoimmuni come la sclerosi multipla.

Anche i traumi hanno un peso importante: gli esiti del trauma dipendono dalla gravità dello stesso e dalla entità ed estensione delle lesioni nervose. ” Si è visto, però, che traumi anche relativamente lievi sono in grado di causare un danno diffuso a livello del sistema nervoso centrale, che può manifestarsi successivamente con disturbi cognitivi di una certa rilevanza”, afferma Gianluigi Mancardi, Direttore della Clinica Neurologica dell’Università di Genova.

Il giovane ha certamente maggiori capacità di recupero rispetto a un adulto o un anziano: studi scientifici che hanno valutato l’outcome dopo traumi cranici hanno dimostrato che, se il trauma avviene in età prescolare, migliore è il recupero rispetto a soggetti in età scolare o adulti.

Droghe leggere tra i temi della Settimana Mondiale del Cervello

Anche in questo caso, purtroppo, i giovani non sono esenti dall’esserve vittima. Stiamo parlando delle sostanze di cui si abusa e che causano un effetto dannoso sul sistema nervoso: l’alcool e la marijuana. Meno utilizzate, ma particolarmente lesive sono altre sostanze, come gli allucinogeni, l’ectasy o la cocaina.

Numerosi studi hanno valutato l’effetto a distanza di alcool e marijuana, utilizzando tecniche neuropsicologiche ed anche esami come la Risonanza Magnetica che hanno valutato il danno funzionale e strutturale del sistema nervoso.

E’ stato dimostrato che l’utilizzo cronico di tali sostanze determina un calo della memoria verbale, delle funzioni visuo-spaziali, della memoria di lavoro, dell’attenzione e della concentrazione, con un conseguente abbassamento globale delle funzioni cognitive.

 

 

 

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