La parola “tango” deriva dal latino “tangere”, “toccare”, e quindi significa “io tocco”. Come già accennato in precedenza, può far bene contro la malattia di Parkinson, della quale si celebra la giornata il 28 novembre 2015: medici specialisti saranno a disposizione per informazioni a tutto tondo in merito alla malattia, presso le strutture che aderiscono.
Tango contro il Parkinson, una metanalisi
Sono ripetute le segnalazioni relative all’effetto terapeutico del tango per i pazienti malati di Parkinson. In Germania è stata posta in essere una metanalisi di 13 studi sugli effetti del tango argentino sulla funzione motoria e qualità di vita dei parkinsoniani. Dalle ricerche sono stati ricavati parametri riassuntivi.
Gli effetti sono risultati tangibili (sic!): è apparso chiaro che i pazienti che ballano il tango argentino, rispetto a gruppi di controllo che non hanno ballato, migliorano nel punteggio motorio sulla scala Updrs (in media -0.62) e dell’equilibrio. Non si riscontra, tuttavia, un miglioramento del freezing, cioè gli episodi nel corso dei quali il malato sente di avere i piedi incollati al pavimento. La quantità di fatica, la partecipazione attiva e la qualità della vita, tuttavia, risultano migliorate.
Tango contro il Parkinson, i limiti della ricerca
I soggetti presi in considerazione, comunque, erano al massimo 75 per studio, quindi non molti. C’è di più: le osservazioni non hanno avuto durata molto lunga. Il fatto che si tratti di una metanalisi, poi, non aiuta, poiché la maggioranza degli studi proviene da uno stesso centro. Ulteriori studi a lungo termine permetteranno di trarre conclusioni definitive sul collegamento del tango argentino con il miglioramento, nei malati di Parkinson.
Parkinson: perché si chiama così
Il Parkinson prende il nome del primo medico inglese che ha osservato e descritto nel dettaglio la malattia. Parliamo di James Parkinson, che ha lavorato nel 1817. Quest’uomo ha scritto un saggio noto, nel quale definisce la patologia come “paralisi agitante”. La descrizione delinea la condizione dei pazienti: tremore, diminuzione della forza muscolare, modo di camminare. I malati di Parkinson, infatti, si muovono a piccoli passi e con tendenza a inclinare il busto in avanti.