Acqua del rubinetto e osteoporosi: una fonte di calcio per le ossa
Salute

Acqua del rubinetto e osteoporosi: una fonte di calcio per le ossa

20/12/2019
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Acqua del rubinetto e osteoporosi: ecco una fonte di calcio per le ossa. L’osteoporosi è un problema tutto al femminile, considerando che dopo i 50 anni ne soffre 1 donna su 3. Si può intervenire per tempo, con regolari esami clinici di controllo, un adeguato stile di vita e la giusta attenzione all’alimentazione. Fin dalla giovane età, è importante prendersi cura di sé e delle proprie ossa.

Osteoporosi e acqua del rubinetto: alimentazione bilanciata

L’alimentazione deve essere varia e bilanciata e per la salute dell’osso deve essere ricca di calcio e Osteoporosi e acqua del rubinetto: una fonte di calcio per le ossavitamina D. Quando si parla di calcio si pensa subito ai latticini, che però non tutti possono assumere per intolleranze o allergie. Non bisogna dimenticare, comunque, che anche la semplice acqua del rubinetto ne è ricca. Molti tendono a non bere l’acqua del rubinetto per il suo contenuto di calcare, temendo che questo vada a finire nei reni. L’acqua dura invece è ricca di calcio che va a fissarsi sulle ossa: ecco la maniera di combattere, appunto, l’osteoporosi. Si tratta di un’ottima alternativa al consumo di latticini. Per chi non gradisce il sapore dell’acqua del rubinetto o preferisce l’acqua frizzante, si può ricorrere ai gasatori domestici.

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Osteoporosi e acqua del rubinetto: sfatare i falsi miti

Samantha Biale, nutrizionista, ha stilato per SodaStream sette punti, con sette domande, per quantoOsteoporosi e acqua del rubinetto: una fonte di calcio per le ossa concerne l’acqua del rubinetto.
1) È vero che l’acqua del rubinetto non è “sicura”? Falso.
La prima condizione di un’acqua potabile è l’assoluta sicurezza per la salute, garantita già dalla falda. L’acquedotto e la rete vengono monitorati costantemente, al fine di verificare il rispetto scrupoloso dei parametri microbiologici, chimici e fisici stabiliti per legge. Tutti la possono bere con tranquillità. Conoscere le caratteristiche dell’acqua di casa è semplice: basta richiederle al proprio Comune. Leggendo i parametri, ci si accorgerà che ha sempre un ottimo equilibrio idrosalino.
2) È vero che l’acqua del rubinetto viene “trattata” chimicamente? Falso.
Come si è detto, l’acqua di casa deve essere salubre, a garanzia della salute pubblica: in molti casi lo è di natura, perché nasce già pura dalla falda. In altri viene aiutata per esserlo con metodi “fisici”, semplici e innocui per la salute, come i filtri a carbone attivo, i raggi Uv e le torri di areazione. L’unico mezzo chimico talvolta utilizzato è il cloro, ma in quantità assolutamente ininfluenti per la salute, grazie al rispetto dei limiti di legge che, in Italia, sono molto bassi. Ricordiamo che il cloro è un oligoelemento indispensabile per l’organismo (abbonda nei succhi gastrici) ed è presente naturalmente in molti cibi, come il comune sale da cucina, le olive e i legumi.
3) È vero che l’acqua di rubinetto ha un cattivo sapore? Falso.
Si tratta di una percezione assolutamente personale. Alcune persone si lamentano per il sentore di cloro, ma si tratta di un difetto risolvibile: per eliminarlo basta raccogliere l’acqua in una brocca e lasciarla decantare per qualche minuto. Essendo un elemento volatile, si disperderà facilmente nell’aria, scomparendo dall’acqua.
4) È vero che bisogna preoccuparsi se l’acqua del rubinetto esce biancastra? Falso.
Questo fenomeno è dovuto alla presenza di microscopiche bollicine di aria che si formano per l’elevata pressione con cui l’acqua passa negli impianti (una forte pressione serve per fare arrivare l’acqua ai piani più alti delle case). Bastano pochi secondi nel bicchiere e le micro-bollicine scompariranno, lasciando l’acqua limpida.
Osteoporosi e acqua del rubinetto: una fonte di calcio per le ossa5) È vero che l’acqua di rubinetto è ricca di calcare, dannoso per la salute? Falso.
Il calcare è composto da calcio e magnesio che, non soltanto non fanno male, ma anzi contrastano l’osteoporosi. Gli studi clinici hanno addirittura messo in luce che c’è una correlazione positiva tra la durezza dell’acqua e la minor incidenza di problemi cardiovascolari.
6) È vero che l’acqua del rubinetto è “pesante” e si digerisce male? Falso.
In Italia, la maggior parte degli acquedotti eroga un’acqua classificabile come “oligominerale”, ovvero con un residuo fisso che va da 50 mg/l a 500 mg/l, e quindi piuttosto leggera. Quanto alla digestione, non esiste un’acqua indigeribile. L’acqua non richiede l’intervento di succhi gastrici, né enzimi digestivi.
7) È vero che l’acqua del rubinetto ha molto sodio? Falso.
La maggior parte delle acque potabili ha un contenuto medio-basso di sodio. In ogni caso, la quantità fornita dall’acqua ha un impatto irrilevante, rispetto a quella assunta attraverso gli alimenti. Basti pensare che una scatoletta di tonno o una mozzarella ne apportano già 2.5 grammi, mentre per assumerne la stessa quantità, attraverso l’acqua, ne servono circa 15 litri.

Manager della comunicazione, che da circa 20 anni si occupa di di tecniche di relazioni e sviluppo strategico per aziende e privati che cercano visibilità. Dopo un necessario passaggio (e sosta) nelle principali agenzie di comunicazioni internazionali (Edelman, Gruppo Publicis e Hill&Knowlton) con ruoli apicali, continua a creare eventi e rafforzare il proprio know-how attraverso l'attività in proprio. Allena la sua capacità organizzativa, gestionale e di relazione anche in famiglia, con 1 marito, 3 figli, 1 cane, 4 tartarughe, 4 pesci rossi, 1 geco e un terrazzo.