Uso dei defibrillatori: può fare la differenza tra la morte e la vita. Presso le metropolitane di Milano sono presenti defibrillatori pronti per l’emergenza. Il 2 luglio, verso le ore 17,40 in Galleria Vittorio Emanuele II, un uomo che camminava a pochi passi dal Duomo improvvisamente è caduto a terra e ha perso i sensi. Il cuore del 45enne è ripartito grazie alla provvidenziale presenza di un medico; il soggetto in difficoltà è stato rianimato. Sono molte le situazioni nelle quali può capitare un malore: sulle spiagge, mentre si fa sport, oppure a causa di un incidente.
Uso dei defibrillatori: azioni a tutela del soccorritore
Cultura del soccorso e uso dei defibrillatori: dovrebbero essere diffusi il più possibile. A metà giugno Irc (Italian resuscitation council), associazione italiana senza scopo di lucro impegnata nella formazione e nella sensibilizzazione sull’importanza della rianimazione, è stata ricevuta in audizione alla commissione Affari sociali della Camera dei deputati, in occasione della valutazione dei nove disegni di legge sul miglioramento del primo soccorso in caso di arresto cardiaco e sull’utilizzo dei defibrillatori semi-automatici (Dae) in Italia.
Serve una nuova legge. E’ inoltre necessario che si tuteli il soccorritore anche se non formato, quando interviene in emergenza.
Nell’ultimo anno Irc ha organizzato 10.000 corsi Blsd (Basic life support/defibrillation), con 120.000 persone formate.
Uso dei defibrillatori: cultura della rianimazione polmonare
Irc auspica che i 9 disegni di legge confluiscano in un unico testo. Esso dovrebbe mettere al centro:
- il potenziamento della cultura della rianimazione cardiopolmonare, rivolta a tutti i cittadini;
- una chiara tutela legale per chi interviene per salvare una vita (oggi la legge autorizza l’uso del defibrillatore semiautomatico Dae soltanto a chi ha avuto una formazione specifica, ma questo riduce la possibilità di intervento tempestivo);
- la creazione di un’applicazione per cellulari che permetta di consultare la mappa digitale dei Dae e dei soccorritori;
- la maggiore diffusione dei Dae attraverso obblighi e incentivi;
- l’introduzione omogenea per tutte le centrali operative 112/118 delle istruzioni telefoniche per riconoscere l’arresto, fare il massaggio cardiaco e utilizzare il Dae.
Sulla base di questi punti, ecco alcune proposte di Irc:
- Potenziamento della cultura della rianimazione cardiopolmonare – Quando una persona è colpita da arresto cardiaco deve essere immediatamente soccorsa poiché, se ciò non accade, in pochi minuti (5-10) il quadro clinico si compromette irreversibilmente, fino alla morte. In
questo contesto è essenziale che chiunque si trovi accanto alla vittima sappia riconoscere l’arresto cardiaco e sia in grado di attuare le manovre salvavita (massaggio cardiaco, ventilazione, defibrillazione) in attesa dell’arrivo dei soccorsi avvisati tramite 112/118. Il massaggio cardiaco è la manovra più importante che si possa mettere in atto: circa il 70% degli arresti cardiaci infatti non può essere defibrillato (le caratteristiche cliniche dell’arresto non possono trarre beneficio dal defibrillatore).
- Chiara tutela legale per le persone che intervengono – In molti casi gli “spettatori” di arresto cardiaco non intervengono, oltre che per la scarsa conoscenza e formazione (non sanno riconoscere l’arresto e che cosa fare), anche per paura delle conseguenze legali. Oggi la legge autorizza l’uso dei defibrillatori semiautomatici esterni (Dae) anche ai non medici, a patto che siano stati formati da un ente accreditato. Per Irc serve fare di più. Bisogna infatti tutelare tutti coloro che intervengono in caso di necessità e giustificare qualunque azione venga tentata per salvare la vita della vittima di arresto cardiaco, introducendo una norma di salvaguardia giuridica civile e penale.
- Applicazione con mappa digitale dei Dae e dei soccorritori – È necessario sapere dove sono i Dae già presenti sul territorio, attraverso il loro censimento e la loro registrazione nelle centrali operative del 118. È opportuno raccogliere queste informazioni in un’applicazione da rendere operativa in tutte le regioni e scaricabile da chiunque sul cellulare. Sarebbe gestita dalla Centrale operativa 112/118 e, oltre alla localizzazione dei Dae, renderebbe possibile il coinvolgimento dei possibili soccorritori nelle vicinanze (gente comune che ha scaricato l’applicazione), avvisandoli grazie alla geolocalizzazione. Un’applicazione di questo tipo è già in uso in Emilia-Romagna e in Lombardia.
- Maggiore diffusione dei Dae – È necessario avere più Dae sul territorio, che siano accessibili 24 ore su 24 e 7 giorni su 7, attraverso incentivi fiscali da applicare soltanto a coloro che, al momento dell’acquisto del Dae, lo registrino al 112/118 e lo rendano disponibile alla comunità.
- Introduzione omogenea per tutte le centrali operative 112/118 delle istruzioni telefoniche per riconoscere l’arresto, fare il messaggio cardiaco, applicare il Dae – L’operatore del 118, in attesa dell’arrivo dei mezzi di soccorso, deve dare ai soccorritori sul posto istruzioni a distanza (Ipa, Istruzioni pre-arrivo) su come attuare il massaggio cardiaco, le ventilazioni e l’uso del Dae.