Assurdità alimentari: dalle fake news alla scienza della nutrizione

Assurdità alimentari: dalle fake news alla scienza della nutrizione

Assurdità alimentari: dalle fake news alla scienza della nutrizioneDimagrire, avere corpi muscolosi, sconfiggere gli inestetismi sembrano essere gli imperativi di oggi e per raggiungere questi obiettivi ci affidiamo a “verità” alimentari  tramite canali di informazione inaffidabili, avvicinandosi spesso più alla fantascienza che alla scienza.

Tutto il clamore che si genera attorno alle tendenze alimentari ci fa dimenticare che la nutrizione è innanzitutto una questione di salute che riguarda l’interno del nostro corpo tanto quanto l’esterno.

Come difendersi, allora? Assurdità alimentari (editore: Castelvecchi, pp: 96, € 13,50) grazie alla trattazione seria e documentata ma al tempo stesso divulgativa, è un agile vademecum per contrastare la “mitologia alimentare”, ossia tutte quelle credenze, mode dell’ultima ora e fake news scientificamente infondate che, acquistando sempre più credito, rischiano di promuovere uno stile di vita dannoso.

“Con questo libro proponiamo un’esplorazione della “mitologia alimentare” e la loro decostruzione sulla base della letteratura scientifica recente, seguendo un percorso fatto di tante piccole tappe che abbiamo ritenuto essere rappresentative e maggiormente significative”, spiegano gli autori Marco Capocasa, biologo e antropologo e Davide Venier, dottore in Dietistica.

Le assurdità alimentari

Tra le tante assurdità alimentari presenti nel libro troviamo:

  • Le diete “detossificanti” funzionano

Cosa sono esattamente queste diete detossificanti? Si tratta di piani alimentari che generalmente vengono proposti per un periodo di breve durata, raccomandati per migliorare l’eliminazione di tossine dal nostro organismo e favorire la perdita di peso.

Le “detox” sono diete che tendono ad avere un contenuto calorico molto basso, il quale, come conseguenza, determina una riduzione del peso corporeo, ma è vero anche che sono quasi sempre sbilanciate dal punto di vista nutrizionale.

L’insufficienza di apporto energetico delle diete detossificanti può provocare inoltre degli effetti collaterali, come mal di testa, nausea, insonnia, affaticamento e tremore.

Si tratta di sintomi che rappresentano dei veri e propri segnali di allarme da parte del nostro corpo, sottoposto a regimi alimentari irragionevolmente restrittivi che causano forte stress a organi e tessuti.

  • Mangiare carboidrati la sera fa ingrassare

Nelle scelte alimentari, i carboidrati, soprattutto nel mondo occidentale, sono incolpati di essere i principali responsabili dell’aumento di peso.

Questa prima convinzione errata, figlia della cattiva informazione, prodotta a sua volta dalla diffusione dell’idea che a farci ingrassare sarebbero dei nutrienti essenziali alla nostra dieta e non l’eccesso di calorie, è spesso accompagnata da una seconda idea ancor più fuorviante, ovvero che la scelta di mangiare pasta e pane la sera basterebbe a farci ingrassare.

I cambiamenti di peso di una persona non sono determinati dall’assunzione o meno di un singolo nutriente, ma sono invece legati alla quantità giornaliera di calorie assunte.

Alcune evidenze scientifiche prodotte da un gruppo di studiosi della Hebrew University of Jerusalem sembrerebbero suggerire che, in realtà, durante una dieta dimagrante applicata a soggetti obesi, l’assunzione di carboidrati prevalentemente a cena apporti maggiori effetti in termini di senso di sazietà e perdita di peso rispetto a un’assunzione distribuita nell’arco della giornata.

  • I prodotti integrali non fanno ingrassare

Il consumo di cereali integrali rientra sicuramente tra i comportamenti consigliabili per chi vuole seguire una sana e corretta alimentazione.

È, infatti, ampiamente dimostrato che preferire il loro consumo, rispetto a quello dei corrispettivi alimenti a base di cereali “raffinati”, garantisce un maggiore apporto di vitamine, minerali, fibre e altri composti bioattivi.

Il consumo di prodotti integrali si associa tuttavia spesso alla convinzione che questi, a differenza dei corrispettivi “raffinati”, non facciano ingrassare.

In realtà le cose non stanno proprio così.

Il presupposto dal quale bisogna partire è sempre lo stesso: si ingrassa quando si assumono più calorie di quelle che si consumano nell’arco della giornata.

Questo a prescindere dalla tipologia di farine con le quali sono stati prodotti i cibi.

  • Gli agrumi sono astringenti e causano stitichezza

I disturbi intestinali sono molto fastidiosi e molto diffusi: secondo recenti indagini epidemiologiche, nel mondo, oltre una persona su dieci ha a che fare con questo problema nella sua quotidianità.

A questo riguardo, circola da molti anni un’idea piuttosto curiosa, secondo la quale chi soffre di stitichezza dovrebbe fare molta attenzione nel consumare gli agrumi, soprattutto i limoni, in quanto frutti dotati di proprietà astringenti, che causerebbero cioè un rallentamento del transito intestinale, impigrendo così il nostro intestino.

Quanto c’è di vero dietro a questa considerazione? In realtà, praticamente nulla, soprattutto a livello scientifico.

Anzi, la presenza di fibre al loro interno può apportare dei benefici. È noto infatti che le fibre alimentari hanno un ruolo importantissimo nel garantire un regolare transito intestinale.

  • Bere acqua e limone al mattino appena svegli purifica l’organismo

Il limone, aggiunto all’acqua, sembrerebbe costituire una bevanda dalle mille proprietà.

Si tratta, purtroppo, dell’ennesima esagerazione e delle tante assurdità alimentari che ha spopolato fra coloro che sono alla ricerca di soluzioni miracolose e a portata di mano.

Bisogna chiarire che bere un bicchiere di acqua e limone al mattino non può essere considerata di certo una cattiva abitudine.

Due elementi non propriamente miracolosi, ma certamente utili al nostro organismo, il primo dei quali addirittura indispensabile.

L’acqua aiuta il corpo a reidratarsi dopo la notte, ed è la principale componente del peso corporeo.

Il limone apporta, tra i vari composti, la vitamina C, essenziale per la nostra salute perché coinvolta in numerosi processi e dal potere antiossidante (ci protegge dell’eccesso di radicali liberi).

Bere acqua e limone non è quindi un’abitudine sconsigliabile.

Seguire questa pratica, al mattino o in qualsiasi altro momento della giornata, può sicuramente rientrare nelle nostre consuetudini, ma è fondamentale essere consapevoli che questa bevanda non ha alcun effetto “straordinario”: men che meno quello di risolvere i problemi di peso.

  • L’ananas brucia i grassi

L’ananas è un frutto apprezzabile per il suo apporto di vitamine, minerali e antiossidanti.

Chi sostiene che brucia i grassi e ha un potere dimagrante, non lo associa a questi nutrienti, ma alla presenza, in particolare nel suo gambo, di una sostanza chiamata bromelina.

Si tratta di un complesso di enzimi in grado di intervenire nella digestione delle proteine, rompendo i legami presenti tra i diversi amminoacidi che le compongono.

La bromelina viene solitamente suggerita per ridurre edemi dovuti a stati infiammatori.

A essa non è stato quindi riconosciuto alcun potere dimagrante e non ha nulla a che vedere con l’aumento del metabolismo dei grassi.

  • Mangiare alimenti senza glutine è più salutare

È frequente imbattersi in siti web dove si suggerisce di non mangiare alimenti contenenti glutine perché “è tossico”, oppure perché “fa ingrassare” e “provoca allergie”.

Tutto questo ha causato inevitabilmente la diffusione dell’errata convinzione che una dieta priva di glutine sarebbe più salutare per tutti, celiaci e non.

Questa scelta risulta essere spesso motivata dal fatto che il glutine viene considerato la causa dei gonfiori addominali che si possono sperimentare dopo aver mangiato prodotti che lo contengono.

Seguire una dieta priva di glutine, senza averne la reale necessità, è un classico esempio di come la continua esposizione alle false notizie possa indurre a compiere scelte alimentari prive di senso.

A oggi, infatti, non si conoscono evidenze scientifiche che giustifichino l’eliminazione del glutine dalla dieta in persone non affette da una condizione patologica che effettivamente ne richieda l’esclusione.

  • La frutta va mangiata lontano dai pasti

Una della tante assurdità alimentari è quella secondo cui la frutta dovrebbe essere mangiata lontano dai pasti.

Quest’idea deriva dal fatto che c’è chi associa l’assunzione della frutta a fine pasto con l’aumento di peso, chi la ritiene causa di una più difficile digestione e chi sostiene che determini un forte gonfiore addominale.

L’eventuale esclusione della frutta dal pasto può essere semmai giustificata dalla presenza di patologie responsabili di una cattiva digestione.

Al di là però di specifiche condizioni cliniche in cui l’esclusione può essere presa in considerazione, vi sono alcuni dati di letteratura scientifica che suggeriscono i potenziali effetti vantaggiosi dell’assunzione di frutta in concomitanza con un pasto.

Uno di questi è, per esempio, che l’assunzione di una mela poco prima di un pasto possa garantire un maggiore senso di sazietà, un minore introito calorico nel pasto successivo e un assorbimento più graduale dei carboidrati, tutti fattori che possono essere utili per facilitare il controllo del peso corporeo ed evitare forti fluttuazioni del livello di zuccheri nel sangue, condizione dannosa per la salute.

Un’altra valida ragione per includere nella propria dieta un po’ di frutta, magari ricca di vitamina C, è che l’apporto di questa vitamina favorisce l’assorbimento del ferro proveniente da alimenti di origine vegetale. Inoltre la frutta, essendo ricca di acqua, ci aiuta a mantenere una corretta idratazione.

Quindi, la scelta di mangiare la frutta lontano dai pasti può essere vista come una delle possibilità. Ma, che sia a pranzo, a cena o per merenda, l’importante è che non manchi mai nella quotidianità.

  • “Peso molto perché ho le ossa grosse”

Affermazioni quali “peso molto perché ho le ossa grosse”, oppure “non riesco a scendere di peso perché ho il problema delle ossa grosse”, sono ormai entrate nel frasario comune e rappresentano una delle tante assurdità alimentari.

Questa narrazione gira un po’ ovunque nonostante sia chiaramente dimostrato, e non da poco tempo, che il peso corporeo dipende solamente in minima parte da quello delle oltre duecento ossa che formano lo scheletro di un individuo adulto.

Infatti, il peso delle ossa è piuttosto costante e corrisponde mediamente a circa il 15% del peso corporeo nell’uomo e a circa il 12% nella donna.

Se quindi, la bilancia segna un numero eccessivamente elevato, non dobbiamo incolpare le nostre ossa, ma riflettere piuttosto sulle nostre abitudini alimentari oppure sul nostro stile di vita tendenzialmente sedentario.

 

 

 

 

 

 

 

 

Immagine copertina di Andrea Piacquadio https://www.pexels.com/it-it/foto/donna-in-viola-mangiare-3811663/

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