Ingestione di glutine e celiachia: cosa comporta?
Alimentazione

Ingestione di glutine e celiachia: cosa comporta?

30/03/2022
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La celiachia o enteropatia da glutine è una malattia del sistema immunitario che colpisce soggetti geneticamente predisposti ed è scatenata da ingestione di glutine e reversibile con l’esclusione del glutine stesso dalla dieta.

Ingestione di glutine: cosa comporta? 

L’ingestione di glutine comporta forte infiammazione della mucosa e compromissione funzionale dei villi intestinali con conseguente malassorbimento.

I sintomi solitamente comprendono diarrea e disturbi addominali, ma anche manifestazioni extra intestinali.

La diagnosi si basa su biopsia dell’intestino tenue che deve mostrare le caratteristiche alterazioni patologiche dell’atrofia dei villi risolvibili con una dieta priva di glutine.

Il glutine è la parte proteica del grano (gliadina), orzo e segale (prolamine).

Questo complesso proteico è la causa della risposta infiammatoria abnorme a livello dell’intestino tenue.

La descrizione di questa malattia si ha fin dal I secolo d.C. ma il suo legame con il glutine è stato definito solo nel secolo scorso.

Era considerata malattia rara, prevalente in età infantile con manifestazioni classiche della sindrome da malassorbimento.

La sua diffusione è stata sicuramente determinata dalla produzione industriale del grano e dal suo aumentato consumo a livello mondiale.

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Sintomatologia

Alcuni pazienti possono essere asintomatici o manifestano solo segni di deficit nutrizionali, mentre altri possono manifestare importanti sintomi gastrointestinali.

Nel bambino si verificano determinate situazioni come:

  • Difficoltà di accrescimento
  • Apatia
  • Inappetenza
  • Pallore
  • Ipotonia generalizzata
  • Distensione addominale
  • Atrofia muscolare
  • Feci poco formate, voluminose, di colore cretaceo e maleodoranti.
  • Bambini più grandi possono presentarsi con anemia o ritardo di crescita.

Negli adulti si presenta spesso in maniera sfumata o viene riscontrata casualmente.

Si manifesta frequentemente con manifestazioni extra-intestinali quali:

I sintomi di esordio possono essere diversi, da una diarrea modesta e intermittente a una steatorrea che può variare da lieve a grave ma anche perdita di peso che raramente porta al raggiungimento del sottopeso.

Possono verificarsi anche manifestazioni da carenza di vitamina D e calcio e conseguente osteoporosi, osteopenia, osteomalacia.

Sia uomini che donne possono avere una ridotta fertilità e le donne possono presentare amenorrea.

Circa il 10% dei pazienti presenta una dermatite erpetiforme, cioè un’eruzione cutanea intensamente pruriginosa, distribuita in modo simmetrico nelle aree estensorie di gomiti, ginocchia, glutei, dorso e sul cuoio capelluto.

Manifestazioni extraintestinali

Riguardo alle manifestazioni extraintestinali si possono fare due distinzioni:

Secondarie alla malattia non trattata:

  • Bassa statura
  • Alterazione del peso
  • Anemia sideropenica
  • Osteoporosi
  • Artriti
  • Neoplasie
  • Difetti dello smalto dentario
  • Ritardo puberale
  • Alterazioni della fertilità
  • Miocarditi
  • Epatite

Associate alla malattia:

  • Malattie autoimmuni
  • Malattie dermatologiche
  • Disturbi neurologici e psicologici
  • Sindromi genetiche

Forme cliniche

La celiachia può dividersi in quattro tipi principali:

  • Tipica: con diarrea e arresto della crescita (esordio subito dopo lo svezzamento)
  • Atipica: esordio tardivo con sintomatologia intestinale (dolori addominali ricorrenti, stipsi) ed extraintestinali (artrite, anemia sideropenica, dermatite erpetiforme)
  • Silente: assenza di sintomatologia
  • Latente: esami sierologici positivi, ma biopsia intestinale normale

Diagnosi

La celiachia può essere identificata attraverso:

  • Ricerca sierologica
  • Biopsia della mucosa duodenale

Gli accertamenti diagnostici vanno eseguiti in corso di dieta comprendente glutine.

I referti indicheranno mancanza o accorciamento dei villi intestinale (atrofia), e tutte le altre forme di mutamento intestinale dovute allo stato infiammatorio.

Complicanze

In caso di non corretta aderenza alla dieta priva di glutine si corre il rischio di avere complicanze irreversibili come:

  • Malattia refrattaria (persistenza dell’atrofia dei villi)
  • Danni al tessuto connettivo nella mucosa
  • Linfomi intestinali (l’adesione a una dieta priva di glutine può significativamente ridurre il rischio di tumori).

Rari sono i carcinomi dell’esofago e del colon.

Ingestione di glutine: trattamento

L’unico trattamento al momento consiste in una dieta senza glutine ed eventuale supplementazione per sopperire a eventuali carenze.

Vanno evitati quindi cibi contenenti frumento, segale e orzo.

Il glutine è molto utilizzato anche in sughi, gelati, minestre commerciali e altri prodotti.

È importante controllare le etichette perché anche piccole quantità possono ostacolare la remissione o indurre una recidiva.

La maggior parte dei celiaci può tollerare l’avena, ma si consiglia di non includerla per precauzione, in quanto potrebbero esserci soggetti più sensibili.

La risposta alla dieta priva di glutine è rapida, la sintomatologia recede in circa 1/2 settimane.

La dieta rigorosa è l’unica terapia che garantisce uno stato di salute ottimale, una normalizzazione dei parametri sierologici, del quadro istologico e della sintomatologia, fino alla guarigione clinica.

La scritta “senza glutine posta sulle etichette è lo strumento con cui il consumatore può acquistare in tranquillità prodotti gluten free.

Nelle farine prive di glutine risulta spesso più bassa la quota di vitamine del gruppo B e di minerali come il ferro e bisogna prendere in considerazione la supplementazione.

Nei prodotti già pronti privi di glutine tende a essere presente una maggior quota di grassi (e quindi di calorie), allo scopo di facilitarne la lavorazione, arricchirne il gusto e migliorarne la palatabilità.

Per questi motivi, i celiaci dovrebbero consumare cereali e ortaggi naturalmente privi di glutine, per assicurarsi una quota adeguata di fibre, vitamine e minerali ed evitare aumento di peso.             .

L’esclusione totale non è facile perché tracce di glutine possono essere presenti a causa di contaminazione nel processo di lavorazione, impiego promiscuo di utensili domestici, impiego di glutine come addensante o additivo industriale negli alimenti.

È quindi indispensabile prestare la massima attenzione.

Daniele Sciotti, biologo nutrizionista, dott. in Scienze della nutrizione umana Origini contadine e un amore incondizionato per la dieta mediterranea. Nato a Velletri, in provincia di Roma, da sempre a contatto con il verde e la natura di quei meravigliosi luoghi ricchi di tanta storia e soprattutto di tradizioni, inizia lo studio della scienza dell’alimentazione dopo aver sofferto di obesità. Una laurea magistrale in scienze della nutrizione umana conseguita presso l'Università San Raffaele di Roma Una laurea in scienze dell’alimentazione e gastronomia presso l’Università San Raffaele di Roma. Iscritto all’ordine nazionale dei biologi a seguito del superamento dell’esame si stato presso l’università di Tor Vergata Roma. "100 Alimenti 10 e lode" è la sua prima opera letteraria pubblicata ad agosto 2020.

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