Giornata mondiale della voce: è domani 16 aprile.
Secondo le parole di Richard Strauss, la voce “è lo strumento più bello di tutti, ma il più difficile da riprodurre”. Possiamo modularla, alzare e abbassare il tono, rallentare o accelerare il ritmo quando pronunciamo le parole. Mostra se stessa al massimo livello nelle performance del solista, oppure accompagnata da altri strumenti musicali. Altrettanto musicale è l’eloquio dell’oratore. Si tratta di uno elemento prezioso, unico nel suo genere.
Giornata mondiale della voce: professionisti
Alcune categorie professionali, poi, devono tenerla in grande considerazione. Non soltanto cantanti, attori o speaker radiofonici, ma anche e soprattutto insegnanti, personale di front office, operatori di call centre, venditori, istruttori di corsi fitness. Ma potremmo citarne altri. Si tratta di lavoratori che, parlando, usano la voce in modo intenso e continuativo per diverse ore al giorno. In molti casi non si rendono conto di essere veri e propri “professionisti della voce”. Per questa ragione non se ne prendono cura. Dovrebbero seguire percorsi di abilitazione a un impiego più corretto e consapevole degli organi fonatori: non lo fanno quasi mai. Il loro strumento di lavoro più utile viene lasciato senza manutenzione: per questa ragione essi rischiano di andare incontro a problematiche della voce, quali la disfonia.
Giornata mondiale della voce: la disfonia
Carlo Tognonato, coordinatore del servizio di Logopedia del dipartimento di Riabilitazione specialistica del Gruppo MultiMedica, sta organizzando corsi sull’utilizzo della voce in ambito professionale per i propri dipendenti più a rischio. Si è espresso in questo modo: “La disfonia, o alterazione della voce, può essere di tipo qualitativo (il timbro cambia, diventando più rauco), quantitativo (la voce cala), oppure si può determinare una combinazione di questi due effetti. Nell’arco della vita, circa il 30% della popolazione generale ha almeno un episodio di disfonia. La prevalenza è più alta in alcune categorie di lavoratori. Tra gli insegnanti, per esempio, secondo i dati di letteratura, arriva a sfiorare il 60%. Il problema, però, è ancora sommerso perché spesso chi ne soffre non accede ai servizi di logopedia e foniatria, o lo fa quando il danno è già in fase avanzata. La disfonia indotta dall’uso prolungato della voce, a frequenze e volumi elevati, può essere funzionale, quindi senza lesioni specifiche, oppure organica, quando l’abuso reiterato ha prodotto alterazioni delle corde vocali, come i noduli cordali”.
Giornata mondiale della voce: che cosa dovrebbero fare i professionisti
Ma che cosa dovrebbero fare i professionisti vocali? Certamente bisognerebbe che prestassero attenzione ad alcuni campanelli d’allarme: cali della voce, alterazioni del timbro, fatica a fine giornata nel sostenere una conversazione, “fame d’aria”, laringiti e faringiti frequenti, dolore e disagio nell’utilizzo della voce.
Soprattutto se ricorrenti, questi disturbi sono segnali del fatto che gli organi fonatori sono sotto stress. Carlo Tognonato ha aggiunto: “Questi alert vanno ascoltati in tempo utile, consultando un medico foniatra o un otorino che eseguiranno la diagnosi. Sarà poi impostato un percorso logopedico di tipo preventivo e abilitativo all’uso corretto della voce, se il problema è ancora allo stadio iniziale, o di tipo riabilitativo, soprattutto nel caso in cui vi sia un danno strutturale alle corde, eventualmente coadiuvato da terapie farmacologiche”.
Giornata mondiale della voce: regole di igiene vocale
Come mantenere la voce in salute? “Esistono alcune ‘regole di igiene vocale’ che possono aiutare a prevenire quei disturbi la cui progressione porta verso la disfonia organica. Ecco alcuni esempi. Bisogna evitare gli agenti irritanti quali fumo, anche passivo, e polvere; limitare l’assunzione di caffeina; tenere sotto controllo un eventuale reflusso gastroesofageo; ridurre l’inquinamento acustico nell’ambiente in cui si lavora (più rumore ci porta a forzare, affaticando maggiormente le corde vocali); e ancora: favorire una buona qualità dell’aria, che è la benzina della voce, aprendo periodicamente le finestre e mantenendo un adeguato livello di umidità; non dimenticare la propria idratazione, bevendo spesso. Fondamentale è poi dare il giusto riposo agli organi fonatori se li sentiamo stanchi, non soltanto concedendoci pause di silenzio, ma anche con alcune strategie da attuare mentre si parla, soprattutto se sopraggiunge la sensazione di ‘fame d’aria’. E’ una buona idea dare più spazio alla respirazione, rallentare il ritmo dell’eloquio e modularne l’intensità. Anche la postura che si assume può aiutare a preservare la voce: per esempio, per l’operatore di call centre, è utile una posizione del collo in linea con la schiena o leggermente reclinato in avanti, mai all’indietro”.
Giornata mondiale per la voce: corsi di medicina preventiva
Voce: informarsi può aiutare a eliminare eventuali problematiche.
Così conclude Carlo Tognonato: “Purtroppo, oggi sono ancora pochi i professionisti vocali che seguono corsi di medicina preventiva e che, quindi, imparano a fare un uso più consapevole ed efficace della propria voce. Andrebbe diffusa una maggiore consapevolezza del problema, sia per favorire la prevenzione, sia per indurre chi già presenta dei disturbi a non sottovalutarli e ad andare a fondo del problema, sottoponendosi a un percorso che si spera possa essere solo abilitativo e non riabilitativo”.