Il caldo aumenta l'aggressività? La spiegazione dello psichiatra
Salute

Il caldo aumenta l’aggressività? La spiegazione dello psichiatra

09/08/2022
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Più luce, belle giornate di sole da trascorrere all’aperto, vacanze, più occasioni sociali.

L’estate è un periodo connotato positivamente e associato a emozioni piacevoli, a una maggior leggerezza e allegria.

Molti amano il caldo perché significa abiti più leggeri, uscite, mare.

D’altra parte, quando il caldo diventa eccessivo i suoi effetti possono essere sgradevoli e la sola idea dell’afa suscita nella maggior parte delle persone una reazione di avversione.

Infatti, troppo caldo fa male.

Diversi studi dimostrano che quando il calore fiacca l’organismo, le sue prestazioni in vari campi calano, con una conseguente diminuzione della produttività.

Inoltre, il troppo caldo viene connesso a un aumento dell’aggressività e a minori abilità cognitive.

I ricercatori riportano che si suona di più il clacson, per esempio, o che tra gli atleti in campo aumentano le scorrettezze o che si è più intolleranti a un dialogo costruttivo e quindi si sfocia in litigi anche per futili motivi, compresi quelli con il vicino di ombrellone.

Secondo un’ipotesi, quindi, la calura fa aumentare pensieri e comportamenti aggressivi.

Perché il caldo fa aumentare l’aggressività?

“Esiste una correlazione tra stagione, caldo e comportamenti aggressivi? È una domanda sulla base della quale sono stati condotti moltissimi studi, non convalidati.

Quello che sappiamo e che sicuramente l’aumento del calore e dell’esposizione alla luce aumenta i comportamenti aggressivi, in generale”, spiega Claudio Mencacci, direttore del dipartimento di Neuroscienze e Salute mentale dell’Asst Fatebenefratelli Sacco di Milano, raggiunto dall’agenzia stampa Dire per una riflessione sui tanti eventi violenti che si stanno verificando in diverse città italiane in concomitanza con il grande caldo.

“Gli esseri umani sono in totale sincronia con gli eventi naturali e astronomici.

Tutte le nostre variabili biologiche sono legate a essi, quindi alla luce, al buio, alle variazioni di umidità, di temperatura, di pressione atmosferica.

Questa premessa ci aiuta a capire che a seconda della stagionalità abbiamo una maggiore o minore attivazione dei sistemi ormonali e di neurotrasmissione nervosa e cerebrale“.

La correlazione tra caldo e aumento dell’aggressività e della violenza ha però anche motivazioni di carattere sociale.

“Con il caldo e il maggior numero di ore di luce”, dice lo psichiatra.

“Vediamo un aumento dei contatti sociali, un maggior consumo di alcol (che, insieme alle sostanze stupefacenti, è il più potente stimolatore di aggressività), una riduzione del numero di ore di sonno e un’alterazione dei ritmi sonno-veglia (anche a causa delle difficoltà di termoregolazione).

Sappiamo che più il sonno è disturbato, più l’irritabilità, il discontrollo degli impulsi e la concentrazione peggiorano.

Il caldo cambia anche il metabolismo, alterando quindi l’efficacia dei trattamenti farmacologici“.

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Caldo e disturbi mentali

“Il caldo ha influenza su tutti”, spiega Enrico Zanalda, direttore del dipartimento di Salute mentale Asl Torino 3, co-presidente della Società italiana di psichiatria e presidente della Società italiana di psichiatria forense.

“Quando è così potente e poco tollerabile, si diventa tutti più irascibili, irritabili, indipendentemente se si abbia o meno una diagnosi di qualche disturbo mentale”.

Puntando lo sguardo in particolare sulle persone con disturbi mentali, lo psichiatra tiene a chiarire che: “il caldo non peggiora i disturbi o le patologie mentali, ma determina una maggiore suscettibilità cerebrale per cui, per esempio, può esserci una crisi epilettica.

Bisogna invece tenere conto del fatto che le persone con disturbi mentali gravi hanno meno capacità ad adattarsi a situazioni di difficoltà, patendole quindi di più.

Nel caso del caldo, per esempio, sono meno capaci di bere adeguatamente, di dotarsi di aria condizionata ed evitare situazioni a rischio”, conclude.

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