Trattamento Thai per ritrovare l'energia che è dentro di noi

Trattamento Thai per ritrovare l’energia che è dentro di noi

Che cos’è il trattamento Thai? Per rispondere alla domanda dobbiamo mettere in gioco il concetto di “energia pura”, quasi a voler giustificare l’esistenza di vari livelli e forme di energia. Ma il racconto di chi conosce la formula per estrarla dal profondo di noi stessi, fa subito pensare che ne esiste una superiore a tutte e che merita di essere definita tale. È questa la sintesi di un percorso thai fatto dalle mani esperte di una professionista che ha voluto perfezionare quest’arte proprio in Thailandia.

12 linee energetiche per capire il trattamento Thai

Sono 12 le linee di energie (o meridiani) racchiuse o nascoste in ciascuno di noi. Non sono linee rette, ma canali che ci attraversano passando per alcuni dei nostri organi.

“Le linee di energia sono come delle linee elettriche: se sono scariche non danno luce, non funzionano insomma. Attivarle significa intervenire sull’organo che si definisce “scarico”. È attraverso i trattamenti thai,  spiega Elisabetta Emmanuele, kinesiologa e massaggiatrice sportiva a Trieste, che si riesce a sbloccare le energie, riattivando la circolazione sanguigna e muscolare. Scoprire la cultura orientale significa vedere l’energia dappertutto: i campi magnetici nelle relazioni, le energie che cogli solo in alcune persone, oppure quella che si estrae e assimila dagli alimenti. Significa anche mantenere uniti e in equilibrio i tre lati di quello che gli orientali definiscono il “triangolo della salute”, senza caricare in modo eccessivo nessun lato: fisico, chimico e mentale”.

Trattamento Thai per ritrovare l'energia che è dentro di noiIl trattamento Thai nasce lontano ed è una tecnica ricca di influenze diverse

Non è semplice e tantomeno immediato comprendere una cultura millenaria come quella orientale soprattutto senza averla vissuta anche per pochi giorni. Se poi la cultura è così strettamente legata a discipline come quella Thai, la discriminante è tra chi ha imparato la tecnica thai direttamente in Thaiilandia e chi no.

“Mi sono preparata a lungo per questa esperienza che consiglio a chi vuole seriamente avvicinansi alla disciplina thai. Ho sempre avuto una particolare predisposione verso il mondo orientale, fin dai racconti che mio padre mi faceva al rientro dalle sue trasferte dall’oriente come comandante di nave, continua Elisabetta Emmanuele. Andando in Thailandia ho trovato molte risposte, a partire dalla scelta che impone di lasciare vestito il paziente. Rientra nel concetto legato a una forma di rispetto del corpo altrui. Inoltre, a differenza del massaggio che viene fatto a contatto diretto con la pelle, quello thai si chiama trattamento e viene fatto per terra per agevolare i movimenti molto ampi che l’influenza yoga prevede. Ho frequentato i corsi e scoperto solo alcuni dei numerosi punti di digitopressione utili a poter intervenire sulle linee di energia. Solo nel corso base ho imparato che esistono più di 150 punti di digitopressione che possono essere trattati con le cosidette “figure” che rappresentano la modalità specifica di trattamento”.

Energia che protegge e che va rigorosamente studiata

“Prima di iniziare qualsiasi trattamento Thai, è necessario essere certi di affidarsi a mani esperte, che abbiamo frequentato dei corsi riconosciuti e che soprattutto siano in grado di valutare la situazione generale di salute  e patologie pregresse, prosegue Emmanuele. Questo trattamento, come molti di quelli orientali, nasce come prevenzione su molti disturbi che coinvolgono i nostri organi e che vengono tenuti sotto controllo dall’energia che viene rilasciata attraverso il trattamento. L’effetto immediato è quello di una maggiore elasticità e benessere che si riflette anche su chi fa il trattamento proprio per l’effetto energetico che si scatena. Questa mia recente esperienza a contatto diretto con gli insegnanti thai, sommata alla passione e allo studio continuo, mi ha messa nelle migliori condizioni per poter perfezionare il trattamento thai secondo le esigenze di chi coinvolgo”

L’effetto del trattamento Thai va sempre monitorato

Lo scopo del trattamento thai è quello di individuare l’energia e metterla in circolo e questo può succedere anche in una sola seduta, anche se sono molte variabili che possono rallentare l’effetto.

“La durata nel tempo degli effetti positivi del trattamento non è prevedibile e spiego sempre quanto sia importante monitorarla per capire quando sta finendo “la carica”, conclude Elisabetta Emmanuele. Suggerisco anche delle piccole tecniche da fare a casa che aiutano a prolungare l’effetto. I livelli sono molto variabili e sono molte le componenti esterne che possono “consumare” le scorte indebolendo la forma fisica che poi si ripercuote su quella mentale. E’ molto importante intuire in tempo utile quando serve “ripristinare la rete” e non intervenire troppo tardi”

About Rita Tosi

Manager della comunicazione, che da circa 20 anni si occupa di di tecniche di relazioni e sviluppo strategico per aziende e privati che cercano visibilità. Dopo un necessario passaggio (e sosta) nelle principali agenzie di comunicazioni internazionali (Edelman, Gruppo Publicis e Hill&Knowlton) con ruoli apicali, continua a creare eventi e rafforzare il proprio know-how attraverso l'attività in proprio. Allena la sua capacità organizzativa, gestionale e di relazione anche in famiglia, con 1 marito, 3 figli, 1 cane, 4 tartarughe, 4 pesci rossi, 1 geco e un terrazzo.

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