Attività lavorativa: ci rende soddisfatti? Capiamolo insieme

Attività lavorativa: ci rende soddisfatti? Capiamolo insieme

Attività lavorativa: ci rende soddisfatti? Trascorriamo un terzo della nostra vita al lavoro. Per questa ragione è importante chiarire se amiamo ciò che facciamo. Al giorno d’oggi, sono in molti a pensare che avere un lavoro dovrebbe essere già motivo di gratitudine e di felicità, e probabilmente è vero. Forse è per questo che tanti non si chiedono neppure se sono felici nel fare quello che fanno, lo fanno e basta.

Attività lavorativa: far parte di un progetto gratificante

Eppure chi non desidera, alla fine della giornata, avere la certezza di far parte di un progettoAttività lavorativa: ci rende soddisfatti? Capiamolo insieme gratificante e, magari, divertente, e ottenere il riconoscimento e l’apprezzamento per l’impegno profuso nella propria attività lavorativa?

Anche se siamo soddisfatti della nostra famiglia, delle nostre relazioni e della vita sociale che conduciamo, dovendo passare circa 100.000 ore della nostra vita lavorando, è bene attivarsi per non trascurare quest’area così importante della nostra esistenza.

“Il lavoro dovrebbe essere una grande gioia ed è ancora per molti tormento, tormento di non averlo, tormento di fare un lavoro che non serva, non giovi a un nobile scopo”. (Adriano Olivetti)

Attività lavorative: alla ricerca del lavoro “perfetto”

Attività lavorativa: ci rende soddisfatti? Capiamolo insiemeSe, quindi, desideriamo il meglio per noi stessi, e cioè vivere per lavorare piuttosto che lavorare per vivere, allora forse è arrivato il momento di chiederci se, in realtà, siamo felici dove siamo o se possiamo migliorare la condizione attuale o, addirittura, cambiarla. In quest’ultimo caso è bene tenere a mente che, probabilmente, non ci sarà mai un lavoro che sarà “sempre” il lavoro perfetto dei nostri sogni. Non mancheranno quei momenti nei quali non ci si sente più realizzati o si è stanchi di fare sempre la stessa cosa, oppure momenti in cui l’ambiente lavorativo potrà sembrare addirittura nocivo e insopportabile e il lavoro stesso più noioso.

Attività lavorativa: come si fa a capire se si è felici

Ad alcuni potrà sembrare di chiedere troppo, ma è importante chiarire quanto amiamo il lavoro che facciamo.

Quello che facciamo è un lavoro che ci fa “saltare” fuori dal letto ogni mattina? O preferiremmo qualcos’altro?

Attività lavorativa e felicità: le domande

Queste domande possono aiutarci a capire meglio.

  1. Che cosa è importante per te? – Il primo passo è identificare la tua passione. Che cosa ti piace Attività lavorativa: ci rende soddisfatti? Capiamolo insiemedi più? La scrittura? Lavorare in gruppo? Lavorare con le tue mani? Nessuna idea è troppo stupida. Scopri che cosa ti entusiasma veramente, e poi cerca di scoprire come agire per ottenerlo come secondo passo. Potresti trovarlo nel tuo stesso ambito professionale oppure in uno completamente diverso, non lo saprai mai finché non ti adoperi per capirlo.
  2. Che cosa fai meglio? – Un buon passo successivo è identificare i tuoi punti di forza. Dopo averli individuati, cerca di capire se qualcuno di essi può essere usato nel tuo settore, in un campo leggermente diverso dal tuo, o addirittura in una posizione completamente nuova, più adatta all’abilità che intendi esprimere. Pensa in modo leggermente diverso a ciò che puoi effettivamente fare, al di là degli studi che hai fatto e dell’esperienza che hai maturato.
  3. Sei orgoglioso dell’azienda in cui lavori? – La cultura aziendale ti fa sentire bene nello svolgimento del tuo lavoro? È un ambiente stimolante che offre anche premi e un certo grado di realizzazione? Se non riesci a eccellere dove ti trovi e non hai il potere di ottenere di più, mentre cerchi comunque di dare il meglio, potresti iniziare a prendere in considerazione l’idea di chiedere un trasferimento di ufficio o di mansione, oppure di cambiare addirittura azienda.
  4. Come va con il tuo capo? – Questo in realtà fa una differenza enorme. Se hai un buon rapporto e una relazione fondata sul rispetto e la fiducia reciproci con il tuo capo, sei già a buon punto per sentirti realizzato professionalmente. Se, invece, il tuo capo non ti sta aiutando a crescere, è molto probabile che la tua felicità ne soffrirà.
  5. Qual è il tuo ruolo? – Come descriveresti il tuo lavoro? Fai parte della soluzione? Nelle sfide che la tua azienda deve affrontare, la tua posizione è importante? Il lavoro che fai ogni giorno conduce attivamente verso una risposta? Oppure ritieni che il tuo lavoro sia una parte irrilevante se non, addirittura, una parte del problema? Stai facendo un lavoro che include ciò che ti ha reso entusiasta di lavorare lì il primo giorno, o stai semplicemente spostando i fogli e ruotando i pollici? Identificare il proprio ruolo è molto importante ai fini di un’eventuale richiesta di rivedere le proprie mansioni, in modo da poter utilizzare le abilità che hai individuato al punto 2.
  6. La tua rete sociale è in crescita? – Un buon lavoro è anche quello che ti aiuta anche a espandere la tua rete sociale. Se incontri costantemente nuove persone e sei ispirato e sfidato da ciò che fanno gli altri nel tuo settore, sicuramente sarai molto meno annoiato da quello che fai.
  7. Come va la comunicazione? – Inizia a prestare attenzione a come comunica la tua azienda, con tutti. Le persone sono simpatiche? Professionali? Puntuali con le risposte alle domande e i tempi di svolgimento del lavoro? I capi sono realmente coinvolti nella loro missione aziendale? Come sei valutato tu e gli altri? Siete tenuti abbastanza in considerazione? La comunicazione è una parte troppo importante della nostra vita per non tenerla in considerazione attentamente.
  8. Come si sentono i tuoi colleghi? – Se tutti gli altri sono fortemente entusiasti del loro lavoro e hai stabilito di essere almeno nel campo o nel lavoro giusto, allora forse ci sono problemi più profondi con la tua mancanza di soddisfazione che possono essere risolti cambiando carriera. Ma se scopri tra i tuoi colleghi un sacco di lamentele simili alle tue? Potrebbe essere il momento di tornare al passaggio 1 e iniziare a pensare a quale settore potresti rivolgerti per accedere a un lavoro gratificante.

Felici al lavoro: guardare al lavoro come a un gioco

Come abbiamo visto, passiamo già tutti un terzo del nostro tempo al lavoro, quindi è meglio evitare di continuare a portarlo mentalmente con noi durante il nostro tempo libero. Impariamo a dire mentalmente addio al nostro spazio di lavoro nel momento in cui stacchiamo a fine giornata e proviamo a guardare al lavoro come a un gioco che stiamo giocando: la vita è pensata per essere piacevole, e se vogliamo spenderne un terzo al lavoro, forse è meglio che impariamo a goderci il gioco. Godiamo allora del nostro lavoro e, se proprio non ci piace, possiamo sempre trovare qualcosa di meglio nel medio-lungo termine.

About Tiziana Naclerio

Sono una Life & Business Coach, vivo a Imperia, nella bellissima Liguria di Ponente, e lavoro in tutta Italia conducendo corsi per privati e aziende sul potenziamento e sviluppo delle risorse umane, Tengo inoltre sessioni individuali di coaching anche via skype. Il coaching nasce con l'idea di abbracciare il cambiamento, liberarsi dalle credenze limitanti e superare gli ostacoli al fine di creare i risultati che si vogliono nella vita, di lavoro ma, soprattutto, di BEN-ESSERE. E per me, BEN-ESSERE, significa 1) apprezzare ogni giorno della propria vita 2) scoprire e valorizzare ciò che funziona 3) apprendere continuamente 4) essere connessi alle persone 5) inserire gioia e divertimento in tutto ciò che si fa 6) apprezzare le idee, i sogni, gli obiettivi diversi 7) vivere in modo ottimista

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