Il tuo giudice interiore ti massacra? Ecco come metterlo a tacere

Il tuo giudice interiore ti massacra? Ecco come metterlo a tacere

Cara Dott.ssa,
Negli ultimi anni sento come se fossi sprofondata in un’estrema insicurezza, non mi sento mai all’altezza di nulla. Le spiego, mi guardo allo specchio e mi vedo brutta, sul lavoro non mi sento in grado, tra le mie amiche mi sembra di essere sempre quella meno divertente, in famiglia mi sento la pecora nera. Il problema è che questi pensieri mi limitano moltissimo, poiché credendo di fallire sempre, o di non risultare interessante, finisce che non concludo più nulla. Come uscire da questo vortice?
(Sabrina G.)

La maggior parte di noi vive tormentata da voci interiori giudicanti che, con tono saccente esaminano il nostro comportamento, le prestazioni, la forma fisica e le relazioni, ponendoci di continuo in confronto con gli altri e spingendoci a raggiungere standard e aspettative spesso impossibili.
Il vero problema non è l’esistenza di queste voci, quanto il fatto che noi, alla fine, finiamo per dar loro ascolto, insomma crediamo a ciò che dicono, assumendole come unica e incontrastate verità.
Se ti riconosci in queste righe ti dicono, se questi concetti ti risuonano, sono lieta di presentarti il tuo Giudice Interiore.

Giudice Interiore, per sconfiggerlo, riconoscilo

Il Giudice Interiore è colui che quando apre bocca, finisce sempre per farti sprofondare in un sentimento di profonda vergogna e inadeguatezza.
Questo accade soprattutto quando si vive secondo ciò che pensiamo di dover essere e di dover fare, senza invece considerare chi siamo veramente. Così finiamo per vivere secondo i dettami del nostro giudice interiore e non secondo ciò che è più vero per noi.

In tal modo, diventiamo così impegnati nel cercare di essere all’altezza delle sue aspettative, che non capiamo né sentiamo più cosa è vero per noi.

Il giudice interiore è un vecchio “amico”

Il nostro giudice interiore abita la nostra psiche fin dall’infanzia, si presenta come alleato, ti chiede di credergli, in realtà è un acerrimo nemico mascherato da consiglio.
Quelli più severi, attaccano il soggetto costantemente e indipendentemente da ciò che la persona sta facendo o da come si comporta, facendola sentire inadeguata e din difetto in ogni circostanza.
Altri invece, giudici più clementi, si fanno sentire solo quando la persona che abitano sbaglia. Ma è dannoso ugualmente, perché la critica severa e l’insulto non saranno d’aiuto al soggetto, bensì lo sotterreranno ulteriormente.
Può essere che a volte ciò che dice il giudice interiore sia parzialmente vero, il problema sono i toni, si esprime in un modo così duro e condannante, che non fa altro che infierire sulla nostra autostima già danneggiata e buttarci giù. Inoltre, questa voce, non ascolta i nostri bisogni più profondi in modo amorevole e non ci aiuta a crescere e imparare dalla situazione.

Imparare a difendersi dal giudizio

Trasformare le voci e gli attacchi del nostro giudice interiore è fondamentale, poiché se continuiamo a consentire alla voce del giudice di governare la nostra vita e le nostre decisioni, le permetteremo di vivere pienamente la nostra vita impedendoci di sentirci, di migliorare e di vivere la vita che abbiamo sempre sognato.
Crescendo, tutti  abbiamo bisogno di una di una guida e una struttura. Dobbiamo cioè portare dentro di noi una coscienza guida, un lato saggio, che ci direzioni e che sia il giusto mix di disciplina e giocosità, contenimento e spontaneità, pianificazione e capacità di vivere il momento, responsabilità e spensieratezza, sensibilità ai nostri bisogni e sensibilità ai bisogni degli altri.

L’ideale? Un giudice interiore equilibrato

Il problema è che raramente ci viene insegnato questo tipo di mix intelligente e consapevole, finendo per sviluppare eccesso o carenza da una parte o dall’altra: troppa o non abbastanza struttura, oppure, troppa o non abbastanza autodisciplina.
In sostanza, il nostro giudice interiore che tanto detestiamo, potrebbe avere una funzione, se fosse moderato, ovvero quella di mantenerci al sicuro, civilizzati, premurosi e aderenti a determinati standard di comportamento e aspettative che abbiamo ricevuto da bambini e che ora consideriamo appropriati. Certo, si differenzia in ognuno di noi a seconda della cultura in cui siamo cresciuti. Ma una cosa è certa: qualunque lingua parli, il nostro giudice interiore non è mai gentile.

Non ha in mente i nostri migliori interessi. Non vede chi siamo o di cosa abbiamo bisogno, non ci da supporto o crescita, generalmente ci bastona e basta, inibendoci nei compiti della vita di tuti giorni. Non ci aiuta ad essere pienamente vivi e spesso ci manda messaggi incredibilmente confusi tipo “sei troppo nervoso, sei irresponsabile”, “dovresti crescere, dovresti essere più giocoso “,” sei troppo sensibile, non dai amore”, “lavori troppo, non sei in grado”, “dovresti metterti a dieta, non dimagrirai mai” e così via.
Questo porta con sé numerose conseguenze, proprio come avviene quando veniamo attaccati da qualcun altro, anche quando l’attacco arriva dall’interno tendiamo a negare, difenderci, giustificarsi, minimizzare, perdere la pazienza e crollare, rimanendo in balia di questa energia punitiva, critica, insensibile.

E allora? Cambia musica

Immagina o ricorda l’ultima volta che sei stato rifiutato da qualcuno, che hai commesso un grave errore o hai subito una battuta d’arresto sul lavoro. Che ti ha detto la vocina?
Il giudice interiore sa farsi riconoscere sai, le sue frasi tipiche sono “Ecco, l’ho fatto di nuovo!”, “Non funzionerà mai per me”, “Non ce la farò mai” , “Non troverò mai l’amore che voglio”, “Guarda gli altri come sono tutti più bravi e belli”, “Sei un fallito”, “C’è qualcosa di totalmente sbagliato in me”.

Ti senti affranto? Ti suona familiare?

Bene, ora pensa se al suo posto ci fosse un essere, una voce immensamente amorevole che ti comprende profondamente, che ti conosce, che ti consiglia e che ti guida in maniera più consapevole. Ti stai chiedendo se esiste? Eccome! Vedi, questa è la tua parte autentica, che non ha nulla a che vedere con il giudice interiore, ti conosce per chi sei, cosa hai passato e sa cosa ti serve per ricevere supporto. E tutti ne abbiamo una. Lei sa che sia le critiche del tuo giudice interiore che quelle che arrivano da altre persone non sono corrette, ne tanto meno funzionali al buon raggiungimento di un obiettivo.

Quella voce che sa prenderti per mano

Quando qualcosa non funziona, quando una relazione finisce o ti capita di avere un fallimento sul lavoro, questa voce è quella che ti fa capire cosa di prezioso ti sta insegnando questa situazione, per fare in modo che non accada più.
Ti fa osservare la vita e le circostanze con altri occhi, insegnandoti a cogliere le possibilità più propizie per te.
Se quindi il giudice interiore ti annienta, spesso portandoti a ricommettere gli stessi errori; lei ti calma, ti guida davvero, ti aiuta a crescere, ti indica la giusta reazione, l’insegnamento e la retta via da percorrere.

Perché diamo precedenza al giudice interiore rispetto alla voce gentile?
Semplice, perché siamo più abituati alle critiche piuttosto che alle parole d’amore, e quando queste ultime arrivano, ci colgono impreparati e non vi crediamo.

Sintonizzati su un nuovo canale

Prova a chiederti di cosa hai più bisogno in questo momento? Di che tipo di supporto hai bisogno? Forse ti servirebbe l’aiuto di un amico intimo o di un professionista di cui ti fidi, che ti guidi e ti aiuti a vedere ed a capire cosa devi imparare, che direzione devi prendere, qual è il tuo bene.
Ogni istante e ogni situazione rappresenta a modo suo una fase di crescita, apprendimento e rafforzamento. Prenditi il tempo necessario per comprendere e quando ti ascolti, dai retta alle sole parole d’amore, alle parole sagge, alla tua intuzione.
Forse potresti sentirle provenire da uno spazio completamente diverso da quello che normalmente senti dal tuo giudice interiore. Si chiama “cambio di canale” o “Ascolto della saggezza interiore”. Ci vuole un po’ di pratica e perseveranza, non è così immediato come cambiare canale alla tv, poiché siamo così abituati ad ascoltare il nostro giudice senza chiederci se dice la verità, che spesso ci dimentichiamo di avere un’alternativa.

Voce nuova, energia nuova

Quando iniziamo a dare ascolto e importanza a questa nuova voce, la nostra energia si espande, facendoci sentire accolti e compresi, da quell’immagine del genitore perfettamente solidale che non abbiamo mai avuto. Questo tipo di energia genitoriale non presta alcuna attenzione alla guida rigida, moralistica, punitiva, competitiva, comparativa, impaziente, ristretta e giudicante dalla quale, molto probabilmente, siamo stati condizionati e che ha costituito la base del nostro giudice interiore. Vuole solo il meglio per noi, ma lo vuole davvero.

Vuole che viviamo la nostra vita pienamente come dovremmo viverla secondo i nostri doni, i nostri desideri, la nostra unicità. A volte la vita ci porta a dover far fronte a sfide molto difficili dalle quali sembra complicato, se non impossibile uscire.
In questi casi la nostra voce ci aiuta a ritrovare la luce, la speranza e la fiducia in noi stessi.
La cosa più importante per rimettersi in piedi è imparare a prendere coscienza di come e quando veniamo attaccati dal nostro giudice interiore, distogliendo l’attenzione e cambiando canale, decidendo di ascoltare consapevolmente la voce amorevole della nostra saggezza superiore che può darci sostegno, insegnamento, risoluzione ed evoluzione.

 

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