Francesca Cheyenne Roveda, di donne, di amicizia, di dolore e di salvezza
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Francesca Cheyenne Roveda, di donne, di amicizia, di dolore e di salvezza

16/11/2024
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Francesca “Cheyenne” Roveda, voce e volto veronese di Rtl 102.5, è autrice di “Avevamo i capelli lunghi”, romanzo in parte autobiografico e in parte generazionale.

I capelli lunghi sono spesso visti come simbolo della gioventù, degli anni della spensieratezza in cui la vita non sembra fare sconti a nessuno.

E Francesca Cheyenne Roveda li aveva eccome, i capelli lunghi, tanto da guadagnarsi il soprannome che la contraddistingue.

Nata subito dopo le rivoluzioni giovanili, ha condotto le sue battaglie attraverso programmi radiofonici e televisivi, libri e testi teatrali.

Le sue lunghe chiome, da lei definite quasi una bandiera generazionale, sono cadute, raccolte in una lunghissima treccia, quando la malattia ha fatto irruzione nella sua vita.

Nelle interviste rilasciate Cheyenne non esita nel parlarne, non nasconde la realtà dietro un linguaggio consolatorio.

E’ stato il cancro a cambiare le sue giornate, è stata la chemioterapia a trasformare la sua capigliatura.

Una parte della sua vita, spezzoni autobiografici riferiti sia agli ultimi anni che ai periodi precedenti sono confluiti nel libro, a caratterizzarne le protagoniste.

Cinquantenni sull’orlo di una crisi di nervi

Parafrasando il titolo di un famoso film di Almodovar possiamo dire che le tre protagoniste del romanzo sono di fronte alla resa dei conti che spesso si accompagna ai cinquant’anni.

Fanno bilanci, valutano i successi ottenuti e quelli persi per strada, cercano nell’amicizia i valori che a stento trovano intorno a sé.

Irene, Beatrice e Rebecca sono donne irrisolte, figure femminili di luci e ombre che si proiettano sulla loro quotidianità.

Per capire se la loro amicizia, risalente ai tempi della scuola, sia davvero indissolubile, se i tanti cambiamenti delle loro vite non ne abbiano scardinato le radici occorre vedersi, confrontarsi, parlarsi.

L’occasione è una rimpatriata di classe, che non appare molto attraente ma a cui Irene decide di partecipare.

Immagine di copertina
Alimentazione
Salute-Mi fa male il glutine, ma non è celiachia
Causa mal di testa, nausea, irritazione intestinale, stanchezza, dolori muscolari e molti altri disturbi a cui,…
Tre donne, tre vite

Irene vive lontano dalla città, circondata da vicini le cui vite si diverte a spiare e commentare.

E’ chiusa nel suo mondo, ostile alla socializzazione forzata e maniaca della pulizia: dire che abbia una vita soddisfacente è davvero difficile.

Beatrice ha avuto e ha tuttora la famiglia ideale, invidiata da Irene in gioventù, quando la confrontava con la sua.

Vacanze, attività ludiche, interessi costosi: tutto per Beatrice è stato a portata di mano, sin da bambina.

Due famiglie molto diverse, raccontando le quali Francesca Cheyenne Roveda ci offre uno spaccato degli anni Settanta, con donne pronte a rivendicare il proprio diritto a contare qualcosa e altre succubi o impegnate soltanto a diventare emblemi della buona società, con alle spalle mariti facoltosi.

Irene non ha mai approvato le scelte di sua madre, prendendone le distanze sino al momento della malattia e della morte.

Qualche rimorso ogni tanto si fa strada, ma sono tanti i passi da lei non compiuti  nella vita, come quello di concludere un romanzo chiuso da trent’anni in un cassetto.

Rebecca è invece in un momento di grande difficoltà: dopo aver vissuto anni di successo come artista, si trova adesso a combattere contro un tumore aggressivo.

Cena di classe per Francesca Cheyenne Roveda

Le rimpatriate tra compagni di classe ormai più che cinquantenni sono una buona idea?

Non sempre, si direbbe, visto come si comportano i personaggi di Francesca Cheyenne Roveda.

Tra di loro molta superficialità, discorsi fatti per evitare silenzi imbarazzanti, tentativi di farsi ammirare per il proprio eccellente stato di conservazione fisica o eccessi alcolici non più sostenibili.

In tutto quel bailamme, in cui Beatrice riveste la parte della perfetta organizzatrice, Irene si limita a osservare, si diverte a identificare in ognuno i segni degli anni trascorsi, conta il tempo che manca prima di poter tornare nel suo rifugio domestico.

Si è stati giovani e fiduciosi nel futuro, è uno spettacolo triste lo sforzo di chi non accetta che le cose siano cambiate per tutti, dal fisico ai sogni più nascosti.

Ma c’è un momento finale in cui la vecchia amicizia tra Irene e Beatrice si manifesta come per incanto, come se fossero ancora sedute nella medesima aula del liceo.

Alla cena non si è vista Rebecca, la più grande amica di Beatrice, quella che aveva condiviso con lei i lunghi anni della scuola.

Rebecca aveva lavorato in televisione ed era stata una vj all’epoca in cui erano esplose le tv musicali, ma il giorno del suo cinquantesimo compleanno ha avuto una diagnosi di cancro, lo stesso che la vita ha riservato a Cheyenne.

Il mondo scintillante dello spettacolo è stato sostituito dalla clinica, dai medici, dalle terapie.

L’amicizia, un potente farmaco per le donne di Francesca Cheyenne Roveda

L’amicizia fra donne è un sentimento straordinariamente forte, se sincero.

Francesca Cheyenne Roveda ne è convinta, tanto da affidare a Irene e Beatrice il ruolo di terapeute per Rebecca.

La cena è stata utile per capire che, quando ce n’è bisogno, si corre in aiuto di chi sta peggio, anche dopo tanti anni di silenzio.

Irene e Beatrice raggiungono Rebecca a casa sua, dando vita ad una piccola rimpatriata molto più sincera.

E’ un breve fine settimana, ma prelude a grandi cambiamenti emotivi, frutto dello stare insieme.

Intanto il passato torna a farsi presente attraverso i ricordi, i viaggi di Irene giovane sono quelli di Francesca Cheyenne Roveda, finzione e realtà si intersecano qui come nella malattia di Rebecca.

Altri giorni insieme, a Marsiglia, cementano il legame delle tre donne, nel momento in cui cadono tutte le luccicanti facciate delle vite belle e patinate, lasciando posto alla verità più cruda.

Francesca Cheyenne Roveda attribuisce a Beatrice il compito di smascherarsi, di mostrarsi nuda nei suoi sentimenti di fronte alle amiche, di dichiarare di avere al suo fianco un uomo non certo invidiabile.

Le incursioni nel passato

Il romanzo di Francesca Cheyenne Roveda contiene molti stralci del passato delle tre amiche, necessari per comprendere il loro presente.

Sono stati anni di scelte lavorative complesse, di uomini che hanno attraversato i loro giorni per restare o scomparire, di legami familiari non più subiti ma discussi.

E’ un passato in cui la musica ha rivestito un ruolo importante e in questo caso sono i ricordi della giovane Cheyenne a prevalere, con il panorama musicale degli anni Novanta.

C’è stata anche molta sofferenza per Beatrice, Irene e Rebecca e di certo ce ne sarà ancora, insieme alla maturità acquisita.

L’amicizia ritrovata è comunque un trampolino di lancio verso il futuro, un futuro di guarigione, di successo, di autonomia.

Un futuro cristallizzato da un sorriso lieve sulle labbra di Irene, che chiude il racconto e che speriamo possa esse anche quello di Francesca Cheyenne Roveda, di nuovo padrona del suo domani.

Francesca Cheyenne Roveda, di donne, di amicizia, di dolore e di salvezzaAUTORE : Francesca Cheyenne Roveda

TITOLO : Avevamo i capelli lunghi

EDITORE : Mursia

PAGG. 174                 EURO 16,00 (versione eBook euro 9,99)

Luisa Perlo, Critico Letterario dopo una vita spesa tra i banchi di scuola. Amante dei libri, dei gatti e dei viaggi, considera la lettura lo strumento più efficace per crescere, migliorarsi e trovare il proprio posto nel mondo.