
Isabella Lopardi, raccontare la diversità
Isabella Lopardi, pubblicista e redattore editoriale, dopo aver lavorato sui libri di altri scrittori ha pubblicato il suo primo romanzo.
“Mara diventa un alieno” è una storia particolare, in cui i generi narrativi si fondono per dare risalto a un principio etico.
Di primo acchito, grazie ai disegni di copertina, potrebbe apparire come un breve romanzo fantasy: questo non è del tutto errato, ma è solo il guscio esteriore.
Mara, la piccola protagonista di Isabella Lopardi
Mara ha tredici anni e attraversa, come tutte le sue coetanee, il difficile momento della ricerca dell’identità.
Si muove nel mondo che la circonda con una certa difficoltà, anche se può già contare sulla presenza di Jonas, un fidanzatino che l’accompagna nelle sue giornate.
A lui si aggiungono un’amica vera, Andromeda, e un amico persosi nel nulla, Sirio, che però vive al suo fianco, nel suo tempo, nella sua immaginazione.
A Mara Isabella Lopardi assegna il ruolo del simbolo, di colei che non rappresenta solo più se stessa, ma una fetta dell’umanità, quella scomoda.
Mara ha vissuto un tempo in cui non percepiva il fatto di essere diversa: prenderne coscienza significa ribaltare le prospettive e le aspettative.

Art&Show -Gianni Maroccolo: la libertà è una forma di disciplina
Gianni Maroccolo, bassista e fondatore dei Litfiba, ha collaborato con CCCP, Marlene Kuntz, Ivana Gatti, Timoria,…Essere diversi oggi

Art&Show -Gianni Maroccolo: la libertà è una forma di disciplina
In un mondo che ci chiede di essere simili se non uguali, che si spinge all’omologazione forzata, la diversità è un problema.
Se il problema investe un adolescente scattano dei meccanismi perversi: l’esclusione, l’atto di bullismo, l’istigazione a sparire, metaforicamente o realmente.
Mara percepisce la sua alienazione, il suo essere altra dai suoi coetanei e vive il suo progressivo mutare con una sensibilità esasperata.
A ben riflettere, si avvicina alla considerazione che gli alieni, coloro che vivono in altri mondi, su altri pianeti, hanno forse solo delle difformità fisiche che li rendono temibili.
In altri contesti più braccia o meno gambe, un occhio in più o degli arti smisurati sono forse la norma e sarebbe l’umano a sentirsi escluso.
Le giornate di Mara scorrono tra continue riflessioni, davvero estenuanti per una tredicenne, mentre il suo corpo manifesta delle ribellioni, attraverso febbri inspiegabili.
Se qualcun altro capisce cosa sta succedendo tende a nasconderlo: come lo struzzo nasconde la testa sotto la sabbia, meglio credere a una malattia curabile, non a una strada a senso unico.
“Bisogna che Mara si renda conto e sia capace di portare il cambiamento a suo vantaggio, volgerlo all’attivo. Cambiato il programma, diventi un ibrido tra ciò che eri e quello che sarai.”
Questa è la presa d’atto necessaria alla sopravvivenza.
Sarebbe importante per chi si fa carico della diversità essere circondato da persone che comprendano, ma troppo spesso non succede.
Per Mara è difficile credere che il suo cambiamento fisico non venga percepito all’esterno, eppure è così.
Isabella Lopardi accompagna Mara da un mondo a un altro
Nel momento in cui il progredire del cambiamento è al culmine, la ragazzina cambia anche il suo nome e diventa Laila, un’altra da sé.
La sua amica non la vede più nella sua immagine precedente e la rifiuta, sconvolta: ma ci sono altri che la cercano, le cui voci rimbombano nella sua testa.
Sono gli abitanti di un altro pianeta, irraggiungibile dall’uomo, che la chiamano a far parte del loro consesso, dove si sentirà a casa.
I tredici anni trascorsi nel mondo conosciuto sono una forza attrattiva che non vuole lasciarla andare, ma il richiamo dell’oltre è più potente.
Un nuovo popolo, un nuovo habitat, un nuovo cosmo da osservare in cui il sole non è che un puntino lontanissimo.
Intorno a lei piccoli extraterrestri dalle sfumature verdastre, con smeraldi al posto degli occhi e tanti cloni del piccolo Sirio, il bambino terrestre troppo presto scomparso.
Il nuovo mondo si chiama Europa, è fatto di cristalli e ogni cristallo ha una funzione.
Un cristallo a forma di stella la fa entrare in una bolla: la bolla è casa e comunica con la coralità.
Ora Mara è parte di un nuovo tutto: quello che era orribile sul Pianeta Terra, sarà scontato e normale sul Pianeta Verde.
Mara simbolo della diversità
Isabella Lopardi racconta la metamorfosi di Mara attraverso i suoi stessi occhi.
Lo stile da lei adottato nel romanzo non è tipicamente narrativo, si snoda tra lunghe riflessioni che si tingono di flusso di coscienza e di un filosofeggiare lontano dal sentire comune.
Tra le astrazioni che campeggiano in ogni capitolo emerge la concretezza di un pensiero: la diversità può essere difficile, ma mai deve essere invalidante.
Il percorso di Mara fa pensare a quello che nella realtà comporta una malattia grave, che mina il corpo.
Gli adolescenti che si trovano a combattere contro una distrofia o una meningite fulminante sono tutti Mara, vivono i suoi stessi cambiamenti.
Lo sono anche coloro che si trovano di fronte a un’identità sessuale in cui non si riconoscono, che vorrebbero cambiare, ma per farlo corrono il rischio dell’emarginazione.
E’ proprio l’adolescenza il periodo peggiore per i non omologati, quello in cui sentirsi parte di un gruppo è fondamentale.
Essere altri, essere diversi comporta una grande sofferenza interiore, ma per tutti esiste un pianeta in cui potersi ritrovare: com’è stato per Mara, finalmente a suo agio in un mondo (forse illusorio) di uguali.
TITOLO : Mara diventa un alieno
EDITORE : Atile Edizioni
PAGG. 105 EURO 10,00




