A Napoli Cologuard per lo screening del colon-retto
Cologuard, per lo screening del colon retto, è un test semplice, non invasivo, con una sensibilità del 92% per questa neoplasia: siamo vicini ai risultati ottenuti con la colonscopia e superiamo i risultati del test per la ricerca del sangue occulto nelle feci. Il dottor Mauro Scimia, regional business manager per Italia e Spagna, si è espresso in questo modo:
“Il test, che sarà presentato domani nell’ambito del congresso nazionale Giscor (Gruppo italiano screening colorettale) in corso a Napoli, è già in commercio negli Usa e in Gran Bretagna, lo stiamo introducendo in Campania, Veneto e sarà presto in Lombardia e Lazio. Prevediamo di coprire tutto il Paese entro il 2016”.
Cologuard è incluso nelle linee guida per lo screening del tumore del colon-retto della American cancer society e costituisce l’analisi con Dna fecale dello U.s. Multi-society task force on colorectal cancer.
E’ indicato per tutti i soggetti a rischio intermedio tra i 50 e gli 84 anni.
Cologuard è un’innovazione, perché?
Il sistema permette l’analisi del Dna fecale combinata a quella di marcatori ematici (emoglobina), normalmente inclusi nel test per la ricerca del sangue occulto nelle feci. In questo modo, si individua il 92% dei carcinomi e il 69% dei polipi (adenomi precancerosi) nel paziente a rischio intermedio, con una specificità pari all’87%.
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I dati sono estrapolati dallo studio “Multi-target stool Dna testing for colorectal-cancer Screening”. Si tratta di un’indagine prospettica che è stata condotta in 90 centri di Stati Uniti e Canada su 10.000 soggetti.
Ha pubblicato lo studio, nell’aprile del 2014, il New England journal of medicine. Si tratta di una delle ricerche a più vasto raggio condotte su questo tipo di tumore. Cologuard è stato confrontato con uno tra i più diffusi test immunochimici fecali (Oc fit-check) nell’individuare i carcinomi e le lesioni precancerose del colon-retto.
Da che cosa dipende la sensibilità di Cologuard
Rispetto ai test standard, Cologuard ha una sensibilità più elevata. Ciò dipende dalla possibilità di individuare marcatori multipli presenti nelle cellule esfoliate nelle feci, oltre alle tracce ematiche che potrebbero essere assenti, poiché non tutti i polipi o le lesioni sanguinano in continuo.
Cologuard contro il tumore del colon-retto: parliamo della neoplasia
Il tumore del colon-retto, una delle forme di cancro più diffuse al mondo, sulla nostra Penisola conta quasi trecentomila persone con una pregressa diagnosi. In assoluto, si tratta della neoplasia a maggiore insorgenza nella popolazione italiana. Nel 2014, le diagnosi stimate erano quasi 52.000. E’ al terzo posto tra gli uomini, preceduto dai tumori di prostata e polmone. Nelle donne, invece, è preceduto soltanto dal tumore alla mammella. Se diagnosticato in fase precoce, permette una sopravvivenza del 90%.
Cologuard contro il tumore del colon-retto: la parola all’esperto
Così si è espresso il professor Marcello Anti, responsabile uo Gastroenterologia ed Endoscopia digestiva all’Istituto nazionale tumori “Regina Elena” di Roma: “Il tumore al colon-retto si può prevenire, ma solo se viene individuato all’inizio del suo sviluppo, o meglio, se ne identificano i precursori, comunemente definiti polipi, la cui rimozione per via endoscopica impedisce l’insorgenza del tumore colorettale. Quando invece, si interviene negli stadi avanzati, le cure si fanno più complesse e complicate. Cologuard rappresenta una possibilità diagnostica concreta”.