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Occhi preziosi: prevenzione e diagnosi precoce fra i giovani sportivi
Salute

Occhi preziosi: prevenzione e diagnosi precoce fra i giovani sportivi

29/10/2019

Occhi preziosi: sullo Stivale, due milioni di bambini e adolescenti soffrono di strabismo e ambliopia (occhio pigro). Soltanto mezzo milione, però, si rivolge allo specialista. Sono più di un milione e mezzo i giovani che ignorano di essere portatori di una patologia visiva: sfuggono alla diagnosi precoce. Il rischio è provocare danni irreversibili al proprio sistema oculare.

Occhi preziosi: è sufficiente un semplice screening

Con un semplice screening, è possibile individuare anomalie e impostare un trattamento adeguato. L’obiettivo al quale Occhi preziosi: prevenzione e diagnosi precoce fra i giovani sportivitendere è la massima diffusione della prevenzione e dell’attenzione alla propria vista.

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Occhi preziosi: nasce Aios

L’Associazione italiana occhi e sport (Aios) è appena nata. Si tratta di un’organizzazione no profit. Queste le parole della presidente Maria Elisa Scarale, medico oculista del gruppo Clk microchirurgia e diagnostica oculare, oculistica ufficiale della Juventus Fc: “Aios nasce da una consapevolezza: è necessario intervenire fin dalla più giovane età, al fine di creare attenzione e difendere i propri occhi. Abbiamo deciso di concentrarci soprattutto sui giovani atleti e sul legame fra occhi e sport”.

Occhi preziosi: accordi con due grandi club

Occhi preziosi: prevenzione e diagnosi precoce fra i giovani sportiviTra i soci fondatori di Aios ci sono anche Mauro Boldrini, Francesco Dal Piaz, Massimo Tonicello e l’ex allenatore della Juventus Max Allegri. I settori giovani dei bianconeri e dell’Inter, in particolare, saranno i primi a essere coinvolti nelle attività. La presidente ha aggiunto: “Abbiamo stipulato accordi con questi due grandi Club. In tal modo sarà possibile attuare screening e visite fra i ragazzi e i giovani calciatori. Il progetto avrà inizio a novembre e proseguirà nei mesi successivi. Il nostro obiettivo è anche sensibilizzare altre squadre nazionali e locali, per estenderci il più possibile e raggiungere un numero sempre più rilevante di adolescenti. Molte funzioni visive sono coinvolte, quando si pratica una disciplina sportiva. Non è sufficiente vedere bene: è indispensabile tenere in considerazione la percezione visiva. Essa comprende diverse abilità, come per esempio un buon campo visivo, la percezione delle forme e dei colori, la valutazione delle distanze, il coordinamento della postura e l’ottimizzazione dell’equilibrio. La funzione visiva rappresenta circa l’80% delle informazioni sensoriali che il cervello elabora (molto più degli altri sistemi). Per chi fa sport, in particolare, assume una grande importanza. Meglio si vede, migliori sono le prestazioni. Il nostro obiettivo è promuovere prevenzione e diagnosi precoce fra i ragazzi e contribuire a migliorare le performance fra chi pratica sport a tutti i livelli, attraverso il miglior utilizzo del proprio sistema visivo”.

Occhi preziosi: il punto di vista dell’allenatore

Max Allegri si è espresso in questo modo: “Per noi allenatori è rilevante correggere eventuali danni agli occhi, che possonoOcchi preziosi: prevenzione e diagnosi precoce fra i giovani sportivi compromettere i risultati (non soltanto nel calcio). Ho deciso di aderire ad Aios come attività collegata al progetto Allenatore alleato di salute. Quest’ultimo viene promosso dal 2016 dalla Fondazione Insieme contro il cancro, con il coinvolgimento del Ministero della salute. Anche come padre, ritengo necessaria questa continua attenzione verso lo stato di salute in questa fascia di età”.

Occhi preziosi: gioco di squadra

Mauro Boldrini, giornalista scientifico, ha aggiunto: “Il sistema visivo permette spesso di individuare anche altre patologie: non a caso Aios ha costituito un comitato scientifico di altissimo livello. Esso coinvolge esperti di diverse discipline come l’oncologo, il cardiologo, l’ortopedico, il pediatra, il medico sportivo, il medico di famiglia”.

È dal 1993 che studia, analizza e sfrutta il WEB. Dicono sia intelligente, ma che non si applichi se non sotto stress, in quel caso escono le sue migliori idee creative. Celebre la sua frase: “è inutile girarci in giro, chi non usa il web è destinato a fallire”. È docente di webmarketing per l’internazionalizzazione d’impresa, dove incredibilmente, per ora, è riuscito a non rovinare alcuno studente. In WMM si occupa di sviluppare modelli di business utilizzando logiche non convenzionali.

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