Disfonia, colpito 1 italiano su 5: l'importanza di prendersi cura della voce

Disfonia, colpito 1 italiano su 5: l’importanza di prendersi cura della voce

In quanto essenza stessa della nostra umanità, la voce e il linguaggio vanno tutelati.

La corretta “manutenzione” degli organi fonatori può sembrare una questione di esclusivo interesse per cantanti o attori.

In realtà dovrebbe stare a cuore a molte più persone, come insegnantispeaker radiofonicipersonale di front officeoperatori di call centervenditori e istruttori di fitness, che parlano in modo intenso e continuativo, per diverse ore al giorno.

Pur essendo veri e propri professionisti della voce, non ne sono consapevoli e spesso non fanno nulla per mantenere in salute il loro strumento di lavoro più importante, aumentando il rischio di andare incontro a problematiche quali la disfonia.

“Si stima che circa il 20% della popolazione generale sperimenti almeno un episodio di disfonia, cioè un’alterata qualità della vocedice Francesco Mozzanica, Direttore dell’Unità Operativa di Otorinolaringoiatria dell’Ospedale San Giuseppe – Gruppo MultiMedica e professore all’Università degli Studi di Milano La Statale.

“Percentuale che sale se si prendono in esame alcune categorie particolari di lavoratori, soprattutto gli insegnantila prevalenza dei disturbi a carico degli organi fonatori in questo gruppo può arrivare fino al 70%”.

La disfonia può essere funzionale, senza lesioni specifiche, oppure organica, quando l’abuso reiterato della voce, a frequenze e volumi elevati, ha prodotto delle lesioni, come i noduli cordali.

“Tutti i professionisti vocali dovrebbero quindi prestare attenzione alla disfonia così come ad altri campanelli d’allarme, soprattutto se ricorrenti, in quanto segnali del fatto che i propri organi fonatori sono sotto stress: cali della voce, alterazioni del timbro, fatica a fine giornata nel sostenere la conversazione, “fame d’aria”, laringiti e faringiti frequenti, dolore e disagio nell’utilizzo della voce”, spiega l’esperto.

Disfonia: cosa fare in presenza di disturbi?

In presenza di uno o più di questi disturbi, la prima regola da seguire è il riposo, cercando di evitare tutto ciò che potrebbe aumentare lo stato infiammatorio.

Se il problema persiste, diventa opportuno consultare un medico specialista, otorinolaringoiatra e foniatra in primis.

“L’otorino eseguirà una laringoscopia o laringostroboscopia, esame poco invasivo che permette di vedere le corde vocali durante la fonazione e di visualizzare eventuali lesioni organiche, come noduli, polipi, cisti e piccole cicatrici”, spiega Mozzanica.

“Sarà poi impostato un percorso logopedico di tipo preventivo e abilitativo all’uso corretto della voce, se il problema è ancora allo stadio iniziale, o di tipo riabilitativo, specie nel caso in cui vi sia un danno strutturale alle corde, eventualmente coadiuvato da terapie farmacologiche. In alcuni casi può esserci l’indicazione all’intervento chirurgico, per asportare la lesione in microlaringoscopia”.

Regole di igiene vocale

Esistono poi alcune “regole di igiene vocale” che possono aiutare a mantenere la voce in salute aiutando a prevenire quei disturbi la cui progressione porta verso la disfonia organica:

  • Evitare gli agenti irritanti quali fumo, anche passivo, e polvere.
  • Limitare l’assunzione di alcool e caffeina.
  • Tenere sotto controllo un eventuale reflusso gastroesofageo.
  • Ridurre l’inquinamento acustico nell’ambiente in cui si lavora (più rumore ci porta a forzare e ad affaticare ulteriormente le corde vocali).
  • Favorire una buona qualità dell’aria, che è la benzina della voce, aprendo periodicamente le finestre, tenendo puliti i filtri dei condizionatori e mantenendo un adeguato livello di umidità.
  • Non dimenticare la propria idratazione, bevendo spesso.
  • Avere cura della propria igiene orale.
  • Cercare di prevenire le patologie dell’apparato respiratorio che possono infiammare la laringe.
  • Dare il giusto riposo agli organi fonatori se li sentiamo stanchi, non solo concedendoci pause di silenzio, ma anche con alcune strategie da attuare mentre si parla, soprattutto se sopraggiunge la sensazione di “fame d’aria”, dando più spazio alla respirazione, rallentando il ritmo dell’eloquio e modulandone l’intensità.
  • Fare attenzione anche alla postura che si assume: può aiutare a preservare la voce. Per esempio, per l’operatore di call center, una posizione del collo in linea con la schiena o leggermente reclinato in avanti, non all’indietro.

La campagna My Voice: la “libreria di voci” a disposizione dei pazienti con SLA

Dare voce a chi non ce l’ha più. Questo è l’obiettivo della campagna My Voice, promossa dall’Associazione AISLA (Associazione italiana Sclerosi Laterale Amiotrofica), pensata per permettere a tutte le persone con SLA (Sclerosi Laterale Amiotrofica) di tornare a comunicare con una voce umana.

Per l’occasione, le persone hanno donato la propria voce a persone affette da SLA: 125 voci per un totale di 15.500 parole che andranno a incrementare la “banca della voce”, messa a disposizione dei pazienti.

Si tratta di un aiuto concreto per chi rischia di perdere la capacità di parlare con la propria voce a causa della malattia, uno dei motivi di maggiore sofferenza per le persone con SLA e per i loro familiari.

Attualmente, esistono strumenti di Comunicazione Aumentativa Alternativa (CAA) come il comunicatore oculare, fondamentali per permettere di trasferire i messaggi.

Tuttavia, i registri vocali sintetizzati elettronicamente al loro interno conferiscono un tono di voce metallico e impersonale che spesso crea distanza e disagio.

Una sofferenza che va a minare anche la stessa identità della persona, che non si riconosce in questi suoni.

“Donare la propria voce è un piccolo gesto che può aiutare i pazienti affetti da SLA a interagire con gli altri, ritrovando nelle relazioni un po’ di serenità”, dice Elena Zambon, Presidente di Zambon.

Sul sito dell’iniziativa Voice for Purpose, è possibile trovare un catalogo di voci espressive fra le quali scegliere la più adatta.

Non solo, quando è ancora possibile, la persona con SLA che conserva ancora la capacità di parlare con la propria voce, accedendo alla piattaforma può iniziare un percorso di “archiviazione”, in modo da utilizzarla in futuro in caso di bisogno.

 

 

 

 

 

 

 

 

Immagine copertina di Andrea Piacquadio https://www.pexels.com/it-it/foto/giovane-donna-allegra-che-grida-nel-megafono-3761509/

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