Sta per arrivare in Italia il primo farmaco, a base di propranololo, per il trattamento dell’emangioma infantile, il più frequente tumore dei primi mesi di vita. E’ destinato ai piccoli del genere umano.
Così si è espressa Maya El Hachem, responsabile dell’Unità operativa di Dermatologia pediatrica dell’Ospedale Bambin Gesù di Roma e presidente della Società italiana per lo studio delle anomalie vascolari (Sisav): “A breve anche i bambini italiani avranno questa possibilità”.
Parliamo di quella che, in molti casi, sarà la soluzione definitiva della patologia.
Emangioma infantile, che cos’è?
L’emangioma infantile è il più frequente tumore benigno dell’età infantile. La causa è sconosciuta. C’è chi parla di un fenomeno multifattoriale.
Ecco i fattori di rischio: genere femminile, età avanzata della madre, placenta previa e prematurità.
L’emangioma può essere isolato o multiplo, superficiale, profondo o combinato. Le forme superficiali sono caratterizzate da comparsa di lesioni rotondeggianti piatte e circoscritte di colorito rosso vivo. Le forme profonde le lesioni, invece, hanno un aspetto bluastro. Più che comparire fin dalla nascita, l’emangioma comunemente si sviluppa nelle prime settimane di vita. Alla prima comparsa segue una fase rapida proliferativa che dura dai 3 ai 6 mesi e che talvolta si può prolungare fino a 24 mesi. Segue lo stabilizzarsi della patologia, che regredisce in modo spontaneo entro qualche anno. La regressione completa riguarda il 60% dei bambini a 4 anni e il 76% dei bambini a 7 anni.
Emangioma infantile, incidenza
In Italia l’emangioma infantile colpisce circa il 4,5% dei neonati. La maggior parte delle forme si risolve spontaneamente e richiede soltanto un attento monitoraggio, soprattutto nelle prime settimane dalla comparsa. Sono il 12%, tuttavia, gli emangiomi richiede una visita specialistica e quasi sempre una terapia.
Emangioma infantile, il ruolo del pediatra di famiglia
Il pediatra di famiglia è importantissimo in queste condizioni. Riconosce l’emangioma e indirizza i genitori a un centro specialistico per approfondimenti, soprattutto in caso di lesioni con notevole crescita, ulcerate o in sedi delicate, come le aree oculari, nasali, labiali, auricolari. Il dottor Giuseppe Ruggiero, a margine del terzo congresso della Società italiana per lo studio delle anomalie vascolari, che ha avuto luogo a Napoli dal 12 al 14 novembre, si è espresso in questo modo: “Oggi gli specialisti sono costretti a utilizzare il propranololo in preparazioni galeniche, non standardizzate, che non garantiscono quella certezza di dosaggio che, nei primi mesi di vita, deve essere il più preciso possibile”. Uno stato di cose che sta per cambiare.