Quanto costano, in Italia, le malattie infettive? Circa 97 milioni di euro l’anno.
Che cosa si può fare migliorando i programmi vaccinali, implementandoli meglio? Ridurre questa cifra di circa 50 milioni di euro. Parliamo di risparmi da 10 a 100 volte superiori ai costi per le epidemie. I dati provengono dal supplemento al Journal of market access and health policy, del quale si è parlato oggi a Palazzo Madama, nel corso di un convegno.
Il testo risulta diviso in sette articoli. Lo ha realizzato un gruppo di 11 esperti europei con Sanofi Pasteur Msd.
Costi delle malattie infettive dimezzati dalle vaccinazioni: un documento in proposito
Secondo il documento, nel continente europeo il 3 per cento del budget assegnato ai servizi sanitari è dedicato alla prevenzione. Se guardiamo alla nostra Penisola, la situazione peggiora, in particolare per quanto riguarda le vaccinazioni, alle quali è destinato soltanto lo 0,3% di tali fondi. La copertura per le malattie più gravi, poi, cala costantemente.
Costi delle malattie infettive dimezzati dalle vaccinazioni, la parola all’esperto
Walter Ricciardi, presidente dell’Istituto superiore di sanità, si è espresso in questo modo: “I vaccini rappresentano uno degli interventi sanitari dal miglior profilo costo-beneficio sul breve e sul lungo termine. Essi contribuiscono ad affrontare le malattie infettive emergenti e riemergenti, nonché a migliorare la salute di una popolazione che invecchia. Ma nel nostro Paese, le coperture sono scese al di sotto del 95% per malattie come poliomielite, difterite, tetano, Haemophilus influenzae di tipo b ed epatite B. Sono addirittura sotto l’86% le coperture contro il morbillo, la parotite e la rosolia, rendendo impossibile raggiungere l’obiettivo dell’Oms di eliminazione del morbillo dal continente europeo entro il 2015. Questa situazione rischia di avere gravi conseguenze sia sul piano individuale che collettivo, poiché scendere al di sotto delle soglie minime significa perdere la protezione della popolazione nel suo complesso e aumentare contemporaneamente il rischio che i bambini si ammalino, che si verifichino epidemie importanti, che malattie da anni sotto controllo grazie ai vaccini non siano riconosciute e trattate in tempo. Promuovere le immunizzazioni significa tutelare la qualità di vita e lo stato di salute della popolazione generale. Non solo. Investire in questi fondamentali presidi di prevenzione primaria comporta enormi risparmi. E’ dimostrato che in Italia possiamo abbattere la spesa sanitaria del 50 per cento proprio grazie alle vaccinazioni”.