Maltrattamento psicologico nella famiglia: i lividi del cuore
Salute

Maltrattamento psicologico nella famiglia: i lividi del cuore

12/04/2022
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Nella nostra società si è finalmente capita l’importanza della prevenzione del maltrattamento familiare e di coppia, in quanto la famiglia è il primo nucleo sociale esistente.

Infatti, armonia in famiglia significa individui più sani mentalmente che vivono nella società.

Maltrattamento psicologico nella famiglia

Per maltrattamento non si intende solo quello uomo-donna, ma anche quello figli-genitori e quello sorelle-fratelli.

La tossicità in un rapporto si manifesta in un ciclo continuo di mancanza di rispetto e calma successiva, per poi ritornare all’aggressività verbale o fisica e alla fase di calma seguente e così successivamente, fino a diventare un’ abitudine nell’ arco della vita di alcune famiglie.

Quello che è importante sottolineare però è che molte volte si sensibilizza la società su temi del maltrattamento fisico, con conseguente aggressività e violenza.

Ciò che non si conosce ancora bene è che esiste anche un maltrattamento psicologico “silenzioso” che non si manifesta a livello fisico con lividi sulla pelle o sul viso, ma si può intravedere negli occhi della persona maltrattata.

Parliamo di persone e non generi, femminile o maschile, perché la tossicità in un rapporto può essere perpetuata dal compagno nei confronti della compagna o viceversa o tra genitore e figli e tra fratelli e sorelle.

Il comune denominatore è la mancanza di rispetto, pazienza e serenità in una relazione, con l’obbiettivo di una persona di “scavalcare” la dignità dell’altra per ergersi con superiorità, nascondendo in realtà sotto sotto una mancanza di autostima e autocontrollo.

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I lividi del cuore

I lividi del cuore sono lividi invisibili alla vista, ma reali.

Così reali da creare delle conseguenze dolorose nella persona vittima di tale tipo di violenza.

Il maltrattamento psicologico perpetuato nei confronti della persona più debole della relazione mina infatti moltissimi aspetti della vita della vittima come:

  • l’autostima
  • l’autonomia
  • il senso di sé
  • la capacità di socializzazione e lavorativa.

La persona vittima di maltrattamento infatti si comincia poco a poco a convincere che non vale come individuo, vive con angoscia e paura, ingabbiata in un senso di sé dispregiativo e autolimitante.

Evita di uscire e socializzare per paura delle eventuali rappresaglie in casa o per evitare il confronto con le persone vicine e per non dover dare spiegazioni della propria relazione o famiglia.

A livello lavorativo molte volte comincia ad assentarsi al lavoro per depressione o ansia e mancanza di volontà.

In quanto, la violenza anche solo psicologica, mina in maniera totalitaria l’autostima della vittima, che arriva quasi a pensare di “meritarsi” le rappresaglie eventuali o il maltrattamento continuo.

C’è anche da aggiungere che molte volte il maltrattatore non si comporta in maniera violenta tutto il tempo, ma può alternare momenti di calma ad aggressività.

Questo aspetto può ulteriormente aggravare la confusione nella vittima e può ritardare di anni una eventuale presa di coscienza da parte della persona maltrattata.

Bonus psicologo

Il bonus psicologo è stato approvato anche per affrontare il maltrattamento psicologico nella famiglia.

Giovedì 17 febbraio 2022 le Commissioni riunite Affari Costituzionali e Bilancio hanno infatti definito un voucher fino a 600 euro per sedute con professionisti iscritti all’Ordine degli Psicologi.

Si accede con Isee sotto i 50.000 euro e il voucher dovrebbe essere erogato dal medico di base.

Inoltre, con l’avvento della pandemia e il lockdown lo status quo di molte famiglie si è aggravato ulteriormente.

In quanto non c’è stato per molto tempo neanche uno sfogo lavorativo fuori di casa e molti, avendo perso anche il lavoro, si sono trovati con debiti e una situazione economica deficitaria che ha ulteriormente inasprito le relazioni all’ interno delle quattro mura domestiche.

Depressione, ansia, paura del futuro, instabilità, hanno causato in molti individui delle conseguenze psicologiche molto gravi che andrebbero indirizzate verso una maggiore presa di coscienza delle proprie risorse”, dice la dottoressa Cristina Mitola, psicologa del Pronto Soccorso Psicologico “Roma Est”.

Un aiuto psicologico serio e professionale è l’unica via d’uscita in questi anni di totale confusione e instabilità costante sotto tutti i punti di vista, sociale, economico, personale e psicologico.

La guerra scoppiata in Ucraina e l’eventualità dello scoppio di una terza guerra mondiale non aiuta in assoluto, con persone che sentono il bisogno di ricorrerepsicofarmaci per poter far fronte a questo senso di totale confusione e smarrimento”.

Il Pronto Soccorso Psicologico “Roma Est” ha quindi deciso di offrire un aiuto contro tutti questi problemi.

Il servizio di aiuto è offerto, in 29 lingue, da una rete di 384 psicologi presenti in tutte le regioni italiane e in 24 paesi esteri.

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