I dati dell’Organizzazione Mondiale della Sanità fanno tremare. Nel 2015 ci sono state nel mondo 134.200 morti a causa del morbillo, nella maggior parte dei casi in bambini al di sotto dei 5 anni, circa 367 morti ogni giorno, 15 morti ogni ora. Nonostante infatti sia disponibile un vaccino sicuro ed efficace, il morbillo resta una delle principali cause di morte tra i bambini.
E l’Italia, in quanto a diffusione del virus, non fa eccezione. Nell’ultimo anno, nel nostro Paese, si sono verificate 1387 infezioni di morbillo. È il numero più alto in Europa, secondo solo al dato della Romania (2702 infezioni) e ben superiore a quello di altri paesi: 365 in Germania, 145 in Polonia, 126 in Francia, 105 in Svizzera, 92 in Belgio, 89 in Austria, solo per citare quelli con le maggiori incidenze.
Il rapido trend di crescita dei casi italiani di morbillo risulta allarmante: si passa dai 265 a gennaio 2017 ai 419 registrati a febbraio. A dicembre 2016 erano 90, a novembre 84, 76 a ottobre, 56 a settembre. Dei 6186 casi registrati in tutta la regione europea, quelli italiani rappresentano da soli oltre il 22% del totale. A fare paura non è tanto la malattia di per sé, ma le complicanze del morbillo, sprattutto le encefaliti che, specie nei bambini, sono meno rare di quanto si pensi.
Eppure i detrattori dei vaccini raccolgono consensi sbandierando, soprattutto sul web, “altre” verità e cioè che l’immunizzazione ha conseguenze addirittura più gravi del morbillo stesso.
Il Morbillo non è l’unica malattia che si può prevenire
A livello globale 19.4 milioni di bambini nel mondo non sono ancora pienamente protetti da malattie facilmente evitabili e prevenibili attraverso i vaccini. Tra il 2000 e il 2015 si stima che la vaccinazione ha prevenuto circa 20.3 milioni di morti, favorendo un calo dei decessi per morbillo del 79%. Nel 2015 circa l’85% dei bambini nel mondo ha ricevuto una dose di vaccino contro il morbillo entro il primo anno di vita, nel 2000 la copertura era del 73%.
Nonostante i progressi, ogni anno 1,5 milioni di bambini muoiono ancora a causa di malattie prevenibili attraverso i vaccini. E nonostante sempre più bambini hanno accesso ai programmi di immunizzazione, dal 2010 a oggi l’aumento della copertura globale è stata appena dell’1%. Un progresso molto lento che mette a repentaglio la salute dei più piccoli.
Cosa dice l’Organizzazione Mondiale della Sanità
“Abbassare i livelli di copertura vaccinale”, dice Flavia Bustreo, vice direttore generale, Salute della Famiglia, delle Donne e dei Bambini dell’Organizzazione Mondiale della Sanità. “Avrà come conseguenza il ritorno di malattie mortali che avevamo debellato. Tra il 2000 e il 2015 il vaccino ha impedito 20,3 milioni di morti nel mondo, ma gli ultimi dati dimostrano che è quanto mai urgente tornare a promuovere i benefici della vaccinazione. Siamo fortunati a vivere in un’epoca che ha riconosciuto e sfruttato con successo il potere della vaccinazione, ma a causa della diffusione di bufale e falsi miti stiamo rischiando di fare pericolosi passi indietro. I vaccini sono sicuri e vantaggiosi, non vi è alcuna base scientifica che provi legame o correlazione tra questi e alcune patologie come, per esempio, l’autismo”.
Dei 10,7 milioni di neonati che nascono ogni anno in Europa, circa 650.000 non ricevono la serie completa delle tre dosi di vaccino contro difterite, tetano e pertosse nel primo anno; e le popolazioni vulnerabili esistono in tutte le nazioni.
Gli esperti ci invitano a riflettere sul fatto che l’immunizzazione ha reso rare o quasi sconosciute molte delle malattie infettive potrebbe far pensare a genitori e operatori sanitari che i vaccini non sono più necessari. I vaccini sono infatti stati talmente efficaci da cancellare la memoria degli effetti tragici di alcune malattie.
L’OMS ricorda che dobbiamo fidarci della ricerca scientifica
- L’immunizzazione attraverso lo strumento dei vaccini è il modo più sicuro per proteggerci dalle malattie
- Anche quando si crede che il rischio di infezioni sia basso, è sempre meglio essere vaccinati
- I vaccini combinati sono sicuri e vantaggiosi
- Non c’è nessuna correlazione tra vaccini e autismo
- Se smettiamo di vaccinarci, malattie mortali debellate ritorneranno.
Morbillo e company, c’è ancora tanta strada da fare
Il 2017 segna il giro di boa nel Global Vaccine Action Plan (GVAP), il piano globale approvato dai 194 Stati membri dell’Assemblea Mondiale della Sanità nel maggio 2012, che mira a prevenire milioni di morti attraverso un accesso più equo ai vaccini.
Nonostante i miglioramenti nei singoli paesi e un forte tasso globale di introduzione di nuovi vaccini, gli obiettivi per l’eliminazione delle malattie, tra cui il morbillo, la rosolia, il tetano materno e prenatale, sono in ritardo. Affinché tutti e ovunque possano sopravvivere e crescere in salute, i paesi devono compiere sforzi concertati per raggiungere gli obiettivi GVAP entro il 2020. Inoltre, i paesi che hanno raggiunto tali obiettivi, o hanno fatto progressi significativi verso il loro raggiungimento, dovranno lavorare per sostenere questi sforzi nel corso del tempo.