Morire nel tentativo di dare la vita.
Secondo Beatrice Lorenzin, Ministro della Salute, che si esprime in merito ai decessi delle cinque donne in gravidanza dell’ultima settimana, i primi risultati dagli ispettori ministeriali “riguardano il caso di Torino, dove non risultano delle responsabilità dirette dell’Ospedale Sant’Anna”.
Ezio Belleri, direttore generale degli Spedali civili, dal canto suo rende noto che un’infezione batterica ha ucciso Giovanna Lazzari, futura madre trentenne. Nel frattempo, ci sono i funerali.
Morire in gravidanza, bisogna dare risposte
Continua Beatrice Lorenzin: “bisogna però dare delle risposte e, dunque, indagare caso per caso. Stiamo anche investigando su tutta la fase precedente all’arrivo in ospedale, della puerpera di Torino come delle altre; bisogna verificare che non ci siano stati degli errori nelle procedure di intervento durante l’accesso in ospedale e durante la presa in carico del paziente e verificare anche quello che è avvenuto prima. Questo perché, pur avendo noi una bassa casistica di donne morte durante il parto, dobbiamo abbassarla il più possibile”.
L’imperativo è partorire in strutture sicure e dove ciò non è dato deve entrare in funzione “una rete di emergenza in grado di intervenire”. In questo senso muoverebbe anche la chiusura dei punti nascita con meno di 500 parti l’anno.
Morti per parto, appuntamento a mercoledì
Mercoledì prossimo, all’ospedale di Bassano, gli ispettori inviati dal ministero indagheranno sulla morte di Marta Lazzarin, anche lei donna in gravidanza, alla ventisettesima settimana. E’ prevista per domani l’autopsia, richiesta dal pubblico ministero Barbara De Munari: avvisi di garanzia hanno raggiunto quattro medici e un’ostetrica.
Parti non riusciti e morte della futura madre, i casi sono tanti
I casi sono tanti.
All’ospedale San Bonifacio di Verona è morta in gravidanza Anna Massignan.
In casa, a Foggia, è morta il 29 dicembre una ragazza di 23 anni, incinta di nove mesi di una bambina.
E’ stato attuato un cesareo post mortem e la piccola è stata fatta nascere e rianimata.
L’evento avverso avvenuto nel Policlinico di Modena riguarda una donna di 27 anni, già dimessa, che ha perso il bambino durante il travaglio il giorno di Natale.
Dopo 41 settimane di gestazione, oggi, a San Remo, un’ultima futura madre di 22 anni ha perso il figlio. E’ seguita la denuncia.
Nonostante tutto ciò, l’Italia è considerata in linea con i Paesi europei per quanto concerne la mortalità materna: parliamo di dieci decessi ogni centomila nati vivi, che corrisponde a una media di 50 morti l’anno.
Siamo nella media. Fino a quando?