Quando è necessario far coagulare il sangue
Salute

Quando è necessario far coagulare il sangue

27/11/2015
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Ci sono farmaci che non permettono la coagulazione. In condizioni di emergenza, si rende necessario inibire questo effetto, per poter prestare con urgenza al malato le cure necessarie.

La Commissione europea ha approvato idarucizumab, farmaco che rende inattivi, in maniera rapida e specifica, gli effetti anticoagulanti di una molecola chiamata “dabigatran etexilato”, che come appare chiaro non fa coagulare il sangue. Ciò può rendersi necessario in caso di interventi chirurgici di emergenza (o procedure urgenti) o in caso di sanguinamento non controllato che possa mettere a rischio la vita del paziente. L’effetto della nuova molecola è immediato.

Perché questo farmaco è innovativo

A differenza degli antagonisti della vitamina K, che agiscono in maniera variabile tramite i diversi fattori della coagulazione, dabigatran realizza un’anticoagulazione efficace, prevedibile e riproducibile con basso potenziale di interazione con altri farmaci e nessuna interazione con il cibo, senza richiedere il monitoraggio regolare della coagulazione né aggiustamenti di dosaggio.

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Quando è necessario far coagulare il sangue: la parola agli esperti

La dottoressa Anna Maria Ferrari, direttore del dipartimento d’Emergenza urgenza dell’Azienda ospedaliera-Irccs Santa Maria Nuova di Reggio Emilia, si è espressa in questo modo: “Il ruolo degli anticoagulanti sta diventando sempre più strategico per ridurre gli eventi tromboembolici nei pazienti a rischio, e per il medico d’emergenza è importante potere disporre di strumenti per inattivarne rapidamente gli effetti, nei rari casi in cui si renda necessario. L’approvazione a livello europeo di idarucizumab, che auspichiamo arrivi in tempi brevi anche in Italia, ci mette a disposizione questo importante strumento per i pazienti in trattamento con dabigatran”.

Queste le parole del professor Jörg Kreuzer, vice presidente di Medicina, area terapeutica cardiovascolare di Boehringer Ingelheim: “Benché prevediamo che nella pratica clinica raramente ci sarà necessità di idarucizumab, l’avere ora a disposizione questo farmaco per l’inattivazione specifica degli effetti anticoagulanti offre ancor maggior tranquillità a medici e pazienti nella scelta di dabigatran.” (come anticoagulante, ndr). Poiché una molecola rende inattiva l’altra, in prospettiva l’anticoagulante risulta più sicuro.

Immagine copertina di Karolina Grabowska https://www.pexels.com/it-it/foto/salutare-sfocatura-professionale-clinica-4230620/

Isabella Lopardi ha lavorato come giornalista, traduttrice, correttrice di bozze, redattrice editoriale, editrice, libraia. Ha viaggiato e vissuto a L'Aquila, Roma, Milano. Ha una laurea magistrale con lode in Management e comunicazione d'impresa, è pubblicista e redattore editoriale. E' preside del corso di giornalismo della Pareto University.

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