Tumori del sangue, alleanza italo-statunitense
Salute

Tumori del sangue, alleanza italo-statunitense

14/12/2015
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Combattere i tumori del sangue: ecco lo scopo di un’alleanza che interessa Italia e Stati uniti. E’ stato eretto un ponte della ricerca e dell’assistenza. Si tratta di un’intesa siglata fra la Società italiana di ematologia (Sie) e l’American society of hematology (Ash), attuata a Orlando, nel corso del cinquantasettesimo congresso Ash, svoltosi fino all’8 dicembre.

Alleanza italo-statunitense contro i tumori del sangue: la parola all’esperto

Il professor Fabrizio Pane, presidente Sie, si è espresso in questo modo: “È il riconoscimento del grande valore svolto in questi anni dai nostri ricercatori: gli scienziati italiani sono secondi solo agli Usa per numero di pubblicazioni sulle principali riviste internazionali. Ed è la prima volta che l’Ash firma un’intesa di questo tipo con una società europea”.

Alleanza italo-statunitense contro i tumori del sangue: gli obiettivi

Il professor Pane spiega gli obiettivi dell’alleanza: “Innanzitutto, redigeremo linee guida condivise. In questo senso possiamo affermare con orgoglio di disporre di strumenti molto avanzati. Quelle italiane infatti includono quasi tutte le malattie del sangue, invece negli Usa questi documenti si occupano del trattamento di un numero limitato di patologie ematologiche”.

Alleanza italo-statunitense contro i tumori del sangue: borse di studio

Continua il professor Pane: “Inoltre offriremo a dieci giovani clinici italiani una borsa di studio per frequentare per almeno un anno una prestigiosa Università americana, sotto l’egida condivisa delle due società scientifiche. L’ematologia è una specialità molto vivace, che spazia dalla ricerca clinica a quella traslazionale. In questi anni abbiamo assistito all’introduzione di armi sempre più efficaci che hanno permesso di cronicizzare numerose neoplasie. Anche per una patologia tradizionalmente difficile da trattare come il mieloma multiplo oggi si stanno aprendo prospettive importanti grazie all’immuno-oncologia.

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Tumori del sangue: subcloni resistenti

Così conclude Fabrizio Pane: “Questa malattia fa registrare ogni anno in Italia circa 4.500 nuovi casi, è particolarmente difficile da trattare perché dà origine a ‘subcloni’ resistenti, in grado di adattarsi all’ambiente in cui la terapia agisce. Quindi è necessario adottare strategie combinate per raggiungere l’efficacia terapeutica. Il mieloma multiplo passa di solito dalla fase attiva alla remissione durante il trattamento, per poi presentare frequenti recidive. Oggi circa il 42% dei pazienti è vivo a 5 anni dalla diagnosi. L’immuno-oncologia permette inoltre di raggiungere un profilo di tossicità ottimale, eliminando molti effetti collaterali legati ad esempio alle terapie classiche come la perdita dei capelli”.

Isabella Lopardi ha lavorato come giornalista, traduttrice, correttrice di bozze, redattrice editoriale, editrice, libraia. Ha viaggiato e vissuto a L'Aquila, Roma, Milano. Ha una laurea magistrale con lode in Management e comunicazione d'impresa, è pubblicista e redattore editoriale. E' preside del corso di giornalismo della Pareto University.

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