Tumori della laringe e del cavo orale: si riscontrano circa 50 mila casi l’anno. I numeri, del resto, sono destinati a crescere, soprattutto nei paesi industrializzati: in questo contesto, rappresentano fino al 15-30% dei tumori della testa e del collo. Sullo Stivale, si contano 104 mila pazienti, per 9.700 nuove diagnosi ogni anno. La patologia colpisce la fascia dai 20 ai 40 anni: in alcuni casi che riguardano i giovani spicca il collegamento con l’ambito sessuale. L’ospedale Fatebenefratelli di Roma aderisce alla campagna europea di prevenzione dei tumori del cavo orale ‘Make sense campaign 2019’, promossa dalla European head and neck society (Ehns) con l’Associazione italiana Oncologia cervico-cefalica (Aiocc).
Tumori della laringe e del cavo orale: diagnosi precoce
Come ottenere una diagnosi precoce del tumore del tratto orofaringeo? Marco Radici, direttore dell’Unità di Otorinolaringoiatria del Fatebenefratelli all’Isola Tiberina di Roma, ha spiegato all’agenzia di stampa Dire la sintomatologia, la cura e l’importanza della prevenzione di questo tipo di neoplasie. Ha illustrato i servizi attivi tutto l’anno nell’ospedale romano. Queste le sue parole: “L’identikit del paziente che presenta malattie neoplastiche del cavo orale e dell’orofaringe è completamente cambiato. Nei decenni trascorsi, si trattava di individui di età compresa tra i 50 e i 60 anni, con una predisposizione all’etilismo e all’assunzione di tabacco. Spesso le abitudini erano associate e determinavano gran parte dei casi di
neoplasia del cavo orale e delle prime vie aero-digestive superiori. Il paziente oggi invece è molto più giovane e appartiene a una fascia sociale di appartenenza più alta. Tra l’altro il paziente tipo non è obbligatoriamente un fumatore; si riscontra spesso un etilismo inconsapevole. Questo atteggiamento è legato anche all’attività sociale e può essere contraddistinto da una promiscuità sessuale”. Chiediamoci quale sia la sintomatologia che deve far scattare l’allarme. “La sintomatologia è spesso sfumatissima. Bisogna considerare che le lesioni del cavo orale e dell’orofaringe, quando diventano dolorose o palesi, sono già in fase avanzata. E’ possibile avvertire, per esempio, la sensazione di un corpo estraneo. Si riscontra anche la presenza di striature di sangue nella saliva o la comparsa di linfonodi nel collo, che rivelano la presenza di un focolaio neoplastico“.
Tumori della laringe e del cavo orale: tenere tutto sotto controllo
Che fare quando si teme di essere colpiti da un simile tumore? “La prima cosa è fare prima possibile una visita specialistica. E’ altrettanto importante sensibilizzare tra i medici la cultura della prevenzione di questa patologia. Spesso alcune lesioni iniziali del cavo orale e dell’orofaringe vengono interpretate erroneamente: il paziente perde tempo e arriva alla visita diagnostica in una fase avanzata. Dunque il ritardo diagnostico, per il paziente, è uno dei principali nemici. E’ importante più che mai attuare una precoce rilevazione della malattia del cavo orale. Innanzi tutto, come detto, bisogna recarsi dallo specialista, per una visita di ispezione. Segue l’esame diretto della bocca, delle arcate dentarie, del palato e dell’orofaringe, delle vie aerodigestive. Piccole lesioni ulcerative e di tipo biancastro o bianco-rossastro devono mettere in allarme il paziente e chi lo cura. In tal caso si può attuare ‘l’attesa dei 15 giorni’ e somministrare al paziente una terapia locale adeguata. Bisogna sospendere, a seconda dei casi fumo e alcol e si deve procedere con regolarità a una adeguata igiene orale. In questa finestra temporale (è importante) bisogna evitare di riparare denti spezzati e otturazioni. La fase successiva, se la lesione persiste, è il prelievo bioptico della lesione: l’esame istologico ci guida verso la comprensione della natura della lesione. Se si conferma diagnosi di carcinoma del cavo orale e dell’orofaringe, si prosegue con una serie di esami come ecografie, tac e risonanze magnetiche. Si prosegue con la fase chirurgica o radioterapica, a seconda dei casi. Nei casi che sono in stadio più avanzato, si opta per protocolli di associazione: si attuano radioterapia, chirurgia e polichemioterapia”.
Tumori della laringe e del cavo orale: costumi dei giovani
Scorretti stili di vita e promiscuità sessuale possono creare un terreno fertile per i tumori della laringe e del cavo orale. Come prevenire? “Bisogna certamente contenere il fumo di tabacco e l’assunzione di alcolici. Soprattutto, è necessario sorvegliare (lo abbiamo accennato) i bevitori inconsapevoli. Molti non sanno che bere due bicchieri al giorno, per noi medici, significa essere un bevitore. Una unità alcolica corrisponde ad una birra da 0,33 cl. Basta poco, per creare una congestione continua sul cavo orale. Altre informazioni riguardano il rischio di Hpv: la trasmissione oro-genitale aumenta con la promiscuità sessuale e la frequentazione di partner non conosciuti. Nel caso in cui ci si senta soggetti a rischio, è bene sottoporsi a tamponi del cavo orale, per capire se c’è positività all’Hpv, oppure attuare un dosaggio degli anticorpi nel sangue e capire se il soggetto ha avuto un ‘incontro’, appunto, con il virus del papilloma. Attenzione: è assolutamente necessario evitare gli allarmismi. E’ importante sottolineare che non tutti i virus Hpv sono oncogeni per le vie aerodigestive superiori, come non lo sono, per esempio, per la cervice uterina e per il canale anorettale. Soltanto alcuni ceppi e in un periodo molto lento, di 10 anni circa, possono avere esito in un cancro del cavo orale. E’ una buona idea sottoporsi a visite ginecologiche: molte donne già lo fanno abitualmente e attuano il Pap test. Gli uomini, spesso, malvolentieri si sottopongono ad un tampone uretrorettale: si tratta di un consiglio che viene accettato con molta ritrosia, dalla maggior parte degli esponenti del sesso forte. Non bisogna dimenticare che c’è anche la vaccinazione, che protegge il soggetto da svariati ceppi dell’Hpv. Questo significa sviluppare anticorpi, utili qualora si dovesse verificare il contatto con il virus. Nelle ragazze in età prepuberale viene già fatto. Bisogna comprendere e accettare l’importanza dell’immunizzazione, anche tra gli uomini. Le donne, per questi virus fungono per così dire da ‘serbatoio’, poiché possono avere lesioni che restano sconosciute per molto tempo. Gli uomini, invece, possono essere considerati ‘diffusori’. Soltanto evitando questo circolo vizioso si potrà debellare il rischio di contrarre il virus Hpv”.
Tumori della laringe e del cavo orale: il Fatebenefratelli
“Il Fatebenefratelli si pone in prima linea, nella cura delle patologie Hpv correlate. In parte, è già funzionante un ambulatorio congiunto, dotato di un team multidisciplinare: quest’ultimo è composto da otorinolaringoiatri, ginecologi e chirurghi. Si tratta di lavorare in stretta collaborazione con
il laboratorio analisi, per le visite di screening nei pazienti che vogliono sottoporsi al controllo delle prime vie aero-digestive. Alla visita seguono tamponi locali assolutamente indolori o brushing del cavo orale. Con micro-spazzoline, attuano raschiamenti della mucosa del cavo orale, per rilevare l’eventuale positivizzazione da Hpv. Nel caso in cui invece si riesce a diagnosticare, già alla prima visita, una lesione da curare, si può ricorrere alla terapia chirurgica e radioterapica di tutte le lesioni Hpv correlate”.