Tumori, uno studio 3D
Salute

Tumori, uno studio 3D

02/12/2015
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Una delle chiavi per combattere il tumore è individuare i meccanismi che fanno riprodurre le cellule impazzite.

I ricercatori dell’università del Delaware hanno studiato in laboratorio queste cellule e hanno scoperto che possono contagiare e avvelenare le cellule sane circostanti. Pubblica lo studio il Journal of cell science.

Tutti siamo esposti al rischio di tumore: in effetti nel nostro corpo le cellule tumorali si producono continuamente. Fortunatamente, la maggior parte viene individuata dal sistema immunitario ed eliminata.

Che cosa avviene, però, quando le cellule sfuggono ai controlli, trovando un sito per prosperare? Si crea un microambiente tumorale: nello spazio intorno al tumore si concentrano elementi eliminati dalle cellule cancerose.

Ora si è scoperto che tali elementi agiscono anche sulle cellule prossime al tumore.

Tumori, le cellule sane infettano quelle malate: come si è svolta la ricerca

Le cellule malate ne fanno ammalare altre: è stato dimostrato utilizzando un sistema di coltura a tre dimensioni. Cellule sane e malate sono state fatte crescere insieme, come avviene nel nostro corpo.

Le cellule del tumore producono un enzima, detto proteasi, che agisce sulla superficie delle cellule sane, creando su di esse un miscuglio di molecole. La E-caderina, in particolare, fa impazzire le cellule, unendosi al recettore dei fattori di crescita epidermici.

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Tumori, le cellule sane infettano quelle malate: la parola all’esperto

Il ricercatore Ayyappan Rajasekaran, professore aggiunto, si è espresso in questo modo: “Come i batteri e i virus, le cellule dei tumori possono ‘infettare’ quelle sane e stimolare così la crescita del cancro”.

Queste le parole di Pratima Patil, che ha ricevuto il dottorato in Scienze biologiche dall’università del Delaware quest’anno: “Il siero di pazienti adulti con cancro contiene alti livelli di E-cad. I nostri riscontri documentano che le cellule tumorali modificano le cellule epiteliali normali, distruggendo la loro architettura cellulare, e le usano come complici per generare E-cad, noto per facilitare la progressione del tumore”.

Isabella Lopardi ha lavorato come giornalista, traduttrice, correttrice di bozze, redattrice editoriale, editrice, libraia. Ha viaggiato e vissuto a L'Aquila, Roma, Milano. Ha una laurea magistrale con lode in Management e comunicazione d'impresa, è pubblicista e redattore editoriale. E' preside del corso di giornalismo della Pareto University.