Il tartufo: è una meraviglia misteriosa, appartenente al genere Tuber. Parliamo del fungo sotterraneo che in antichità era addirittura considerato un animale, nonché cibo per diavolo e streghe. Il suo profumo intenso e il sapore forte lo hanno reso un protagonista in cucina sin da tempi remoti, stesso motivo per cui veniva impiegato da alchimisti, medici e speziali per ricavarne rimedi medicamentosi: in particolare per curare le malattie dell’amore, visto che era considerato (e spesso lo è ancora) un potente afrodisiaco.
I Romani e le popolazioni antiche consumavano però un parente del nostro tartufo appenninico, la trafezia, molto meno profumata e proveniente dall’Africa. Ne ignoravano la provenienza, ma la consideravano una vera e propria pianta prodigiosa, con grande potere afrodisiaco.
Per tutto il Medioevo, il tartufo non venne preso in considerazione, ma a partire dalla fine del 1400 iniziò a conquistare le tavole di tutta Europa, grazie alle sue caratteristiche sensoriali. Non aveva una posizione definita all’interno del pasto, ma veniva consumato in modo casuale durante il banchetto. Le proprietà afrodisiache continuarono a essere ritenute tali. Con il passare dei secoli, alla fine del Novecento, la scienza ha avanzato alcune ipotesi al riguardo (anche se sappiamo che cibi afrodisiaci in grado di stimolare l’appetito sessuale non esistono), sostenendo che il tartufo, grazie al suo odore, sia in grado di stimolare nei maiali la produzione di un particolare ormone, in grado di attirare le scrofe: lo stesso effetto si avrebbe nell’essere umano.
10 buoni motivi per consumare il tartufo
- Ha proprietà remineralizzanti, poiché particolarmente ricco di magnesio, calcio e potassio.
- È fonte di vitamine e in particolare di vitamina D.
- Contribuisce a mantenere in salute l’apparato muscolare e quello cardiocircolatorio, grazie alla presenza del magnesio e del potassio.
- Contrasta l’osteoporosi e rafforza tutto l’apparato scheletrico e i denti.
- Ha un elevato apporto nutrizionale. Contiene in particolare proteine, in cambio di un basso
impatto calorico. Ideale quindi nelle diete dimagranti.
- Il tartufo contiene una sostanza, l’anandamide, in grado di far rilasciare all’organismo ormoni che stimolano il buonumore e il benessere.
- È ricco di fibre e facilita la digestione.
- Il tartufo è particolarmente ricco si sostanze antiossidanti, in grado ci contrastare i radicali liberi e l’invecchiamento cellulare, prevenendo patologie anche gravi.
- È un prodotto del nostro territorio e a seconda del luogo in cui viene raccolto e della varietà esprime i profumi tipici delle nostre regioni.
- A livello estetico, utilizzato sotto forma di unguento o crema è utile per schiarire le macchie sulla pelle, causate dall’accumulo di melanina, oppure per curare i danni provocati dall’acne.
Tabella nutrizionale del tartufo
INFORMAZIONI NUTRIZIONALI | PER 100 g |
Valore energetico | 31 kcal |
Proteine | 6 g |
Carboidrati | 0.70 g |
di cui zuccheri | 0.2 g |
Grassi | 0.50 g |
Di cui saturi | 0.05 g |
Di cui monoinsaturi | 0.1 g |
Di cui poli-insaturi | 0.35 g |
Fibre | 8.40 g |
Sodio | 55 mg |
Perché non consumare il tartufo
Seppur rara, qualche controindicazione nel tartufo c’è, in particolare per fegato e reni.
È sconsigliata l’assunzione a tutte quelle persone che soffrono di gotta, poiché questo fungo fa aumentare la produzione di acido urico e urea.
I tartufi sono sconsigliati anche a chi soffre di calcoli renali e a tutte quelle persone che hanno gravi patologie epatiche.