Il calcio è il micronutriente più abbondante presente nell’organismo, per rendere bene l’idea è sufficiente sapere che il 99% delle ossa è costituito da questo minerale.
Il restante 1% è suddiviso tra tessuto muscolare, dove svolge un ruolo chiave per la contrazione, e nel plasma dove agisce tra le altre cose come controllore ormonale.
Seppur in una concentrazione dell’1%, il calcio extraosseo svolge funzioni indispensabili per le normale funzioni fisiologiche, tra le più importanti abbiamo:
- Il corretto funzionamento delle cellule nervose (neuroni) e relativa trasmissione del segnale nervoso
- La contrazione muscolare (cuore incluso)
- Attiva o inattiva la funzione di molti ormoni ed enzimi
- Stabilità e turgore cellulare
Si evince dunque che i livelli di calcio devono essere tenuti ben in equilibrio per evitare molte disfunzioni.
I livelli di assunzione consigliati
La concentrazione di calcio nel sangue prende il nome di calcemia, una concentrazione al di sotto dei valori soglia prende il nome di ipocalcemia mentre la concentrazione superiore ai valori di riferimento viene detta ipercalcemia.
I valori di riferimento della calcemia in un adulto in buona salute variano dai 9 agli 11 mg/dl mentre il fabbisogno giornaliero varia in base a moltissimi fattori come:
- Età
- Sesso
- Stato patologico
- Menopausa
- Gravidanza
I livelli di assunzione media possono dunque essere espressi mediante una tabella che prenda in considerazione almeno la fascia d’età.
Livelli di Assunzione Raccomandati:
È evidente come dalla fase neonatale a quella dello sviluppo puberale il fabbisogno aumenti gradualmente proprio a causa dell’accrescimento osseo e strutturale dell’organismo fino ad assestarsi su valori costanti fino al sessantesimo anni di età.
Oltre i sessanta anni il fabbisogno aumenta di nuovo per garantire le quantità atte a prevenire la fragilità ossea, l’osteoporosi e altre patologie in genere.
Anche in gravidanza i livelli di assunzione aumentano per gradire disponibilità sia la madre che al feto.
Essendo un minerale fondamentale per molte funzioni, in caso di carenza, l’organismo mette in atto meccanismi ormonali con i quali preleva il calcio dalle ossa per immetterlo nel circolo ematico.
Questo processo metabolico, se protratto nel tempo, può portare all’indebolimento della struttura ossea con conseguente fragilità e suscettibilità a fratture e a osteoporosi.
Disponibilità di calcio in alcuni alimenti particolarmente ricchi di questo minerale, espresso in mg su 100g:
Come riconoscere un squilibrio organico di calcio
Il corpo umano è una macchina perfetta e quando vengono a verificarsi degli squilibri a livello del calcio, il metabolismo si attiva in autonomia per ristabilire i livelli normali.
In particolari situazioni patologiche però questo riassetto non avviene e vengono a verificarsi stati di ipocalcemia o ipercalcemia.
I sintomi più comuni della carenza di calcio plasmatico (ipocalcemia):
- Crampi muscolari
- Difficoltà di concentrazione e confusione mentale
- Perdita di memoria
- Depressione
- Allucinazioni
I sintomi più comuni di un eccesso di calcio plasmatico (ipercalcemia):
- Nausea
- Acidità di stomaco
- Stipsi
- Crampi addominali
- Vomito
- Stato confusionale
- Deficit psicologici
- Debolezza
- Senso di sete e poliuria
- Disidratazione
- Dolori alle ossa
- Nei casi più gravi il coma
A meno di particolari condizioni patologiche in cui devono essere prese in considerazione cure farmacologiche, la dieta ideale consiste in un regime alimentare vario e basato sulle sane abitudini includendo anche una discreta quantità di attività fisica.
Info utili
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