Si parla di ipoglicemia quando la concentrazione di glucosio nel sangue e ridotta rispetto al normale. Questa condizione è in grado di causare sintomi o dare segnali che possono addirittura portare ad alterazioni delle funzioni cognitive e quindi al buon funzionamento mentale.
L’ipoglicemia è una complicanza acuta tipica del diabete di Tipo 1 e di Tipo 2 trattate con insulina, ma anche per chi utilizza farmaci orali, come le sulfoniluree. Questi farmaci aumentano la secrezione di insulina indipendentemente dalle necessità dell’organismo e per questo a volte possono causare ipoglicemia.
È più rara in soggetti non diabetici ma può comunque comparire per esempio nelle persone sottoposte a chirurgia bariatrica o con insulinomi, un raro tumore del pancreas.
Il valore soglia di glucosio al quale un individuo percepisce ipoglicemia è variabile e dipende dal compenso glicemico del soggetto in quel dato momento, e da episodi nel periodo precedente.
La società italiana di Diabetologia definisce l’ipoglicemia quando i valori nel sangue di glicemia sono inferiori a 55 mg/dl, ma disturbi possono essere percepiti anche con valori più alti, però sempre inferiori a 70 mg/dl.
Bambini e anziani i soggetti più a rischio ipoglicemia
- Bambini diabetici in trattamento con insulina. Le cause più comuni sono un eccesso di farmaco insulinico, errore di somministrazione, o eventi imprevisti come il salto di un pasto o un esercizio fisico più intenso del normale, è comparsa diarrea o vomito, forte stress emotivo. Può verificarsi anche in bambini non diabetici.
- Anziani: nel 2030 i diabetici oltre i 65 anni supereranno il 36% e la complicanza più frequente è quella dell’ipoglicemia. Ogni giorno oltre 270 diabetici over 65 sono ricoverati per ipoglicemia grave. Sono complicanze molto pericolose.
Spesso nel paziente anziano abbiamo importanti comorbilità ed elevati livelli di disabilità, e l’ipoglicemia associata provoca un aumentato del rischio di fratture per cadute, decadimento cognitivo, eventi cardiovascolari che possono anche avere conseguenze gravi
Rischio ipoglicemia: gli errori da non commettere
Esistono alcune circostanze che aggravano il quadro generale aumentando il rischio ipoglicemia. Vediamo quli sono:
- Ricerca di controllo glicemico troppo stringente e terapie basate su un mix di sulfoniluree e insulina.
- Inoltre, deficit cognitivo e, di conseguenza, la scarsa comprensione da parte del paziente della terapia, cosa che può facilmente indurre all’errore nell’assunzione dei farmaci antidiabetici.
- L’incapacità di valutare il rapporto carboidrati-attività fisica.
- Scarsa alimentazione o malnutrizione.
Ipoglicemia: può essere moderata o grave
- L’ipoglicemia moderata è la situazione in cui ci sono sintomi autonomici e neuroglicopenici con mal di testa, confusione mentale, parziale perdita della capacità di esprimersi con le parole. La situazione può aggravarsi ma in questa fase c’è ancora capacità di autogestire la situazione.
- L’ipoglicemia grave è invece una condizione seria in cui il soggetto ha bisogno di aiuto, perché può essere associata ad alterazione o perdita completa di coscienza.
Segui la Regola del 15 quando vai in crisi
Quando si manifesta una ipoglicemia lieve-moderata si può correggere con la cosiddetta Regola del 15.
Quando si ha una crisi ipoglicemica di grado lieve-moderato, se possibile si deve controllare la glicemia con il glucometro, altrimenti si procede assumendo 15g di carboidrati “semplici”.
Dopo 15 minuti bisogna rivalutare la glicemia e ripetere l’assunzione di 15g di carboidrati semplici sino a che la glicemia risulta superiore a 100 mg/dl.
Questa correzione può essere solo temporanea, quindi è importante che la glicemia venga rimisurata ogni 15 minuti fino al riscontro di almeno 2 valori normali senza aver assunto carboidrati tra le due misurazioni.
Una glicemia stabile al disopra di 100 mg/dl misurata due volte a distanza di 15 minuti senza che siano stati assunti altri zuccheri può far pensare che l’episodio ipoglicemico sia terminato.
Alimenti contenenti 15g di carboidrati
3 zollette di zucchero
60/90 g di succo d’arancia
1 cucchiaino di miele
1 bicchiere di latte scremato
L’ipoglicemia può verificarsi anche se…
Ci sono cause di ipoglicemia dovute purtroppo alla presenza di insulinomi, tumori che colpiscono particolari cellule del pancreas. Nella maggior parte dei casi si tratta di tumori benigni, che inducono all’ iperinsulinismo, cioè a una produzione di insulina abnorme.
È la causa più frequente di ipoglicemia per iperinsulinismo endogeno.
La diagnosi si fa misurando i livelli di insulina che risulta aumentata.
L’età di insorgenza media è tra 40/60 anni, con sintomi neuroglicopenici.
Come prevenire le crisi ipoglicemiche a tavola
- È necessario imparare a riconoscere precocemente i sintomi e correggerli nell’immediato (regola del 15).
- E’ fondamentale evitare pasti con zuccheri semplici come il pane bianco, la pasta bianca e le farine raffinate.
- Effettuare pasti ricchi di fibre che evitino picchi glicemici permettendo al glucosio di entrare lentamente nelle cellule.
- Favorire la presenza di legumi e verdure, pasta e pane integrali e frutta a basso indice glicemico all’interno dei pasti.
Info utili
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