Negli ultimi anni si sta diffondendo un nuovo paradigma che sta cambiando il modo di intendere l’invecchiamento: il Transform-aging, letteralmente trasformare l’invecchiamento.
Una vera e propria rivoluzione che supera i dettami dell’anti-aging, incidendo non solo da un punto di vista cosmetico ma anche psicologico.
“Un approccio che”, dice Martina Bindi, estetista di lunga data, con 30 anni di esperienza, precursore di questa tendenza”, nasce dalla consapevolezza di avere tutti gli strumenti a disposizione per modellare questo processo e rallentarlo”.
Infatti, prendersi cura della propria pelle, in particolare durante la fase adulta, è un percorso che va affrontato con costanza grazie a un approccio olistico.
È necessario ragionare sul tipo di pelle e rieducarla affinché si possano ottenere risultati naturali senza dover ricorrere a interventi chirurgici o a trattamenti invasivi.
Forzare e accelerare il ricambio cellulare con scrub aggressivi, leviganti o peeling chimici, oppure utilizzare detergenti sgrassanti non adatti alle proprie specificità, compromette la propria pelle e la barriera cutanea.
Si può intervenire senza metodi e prodotti invasivi con una routine in cui si inseriscono trattamenti viso, attività fisica con esercizi semplici che permettono di ottenere un corpo tonico e attivo, e prodotti con formule funzionali.
L’invecchiamento cutaneo
L’invecchiamento è un lento e progressivo deterioramento delle funzioni organiche e cardiocircolatorie e dei tessuti muscolari, osteo articolari e cutanei.
“La pelle, soprattutto dopo la menopausa, diventa più sottile, più sensibile e più secca, con un turn over cellulare alterato e una riduzione della sintesi di melanina e delle cellule di Langerhans, cellule sentinella che difendono la nostra cute”, spiega l’esperta.
“La prima cosa da fare, quindi, è rinforzare la pelle, idratarla in profondità e migliorare il suo turn over cellulare, senza indebolirla, tenendo conto che ogni pelle invecchia in modo diverso, secondo la sua costituzione, la sua storia e lo stile di vita”.
Il metodo Transform-aging
Il metodo Transform-aging prevede due fasi: una prima fase di normalizzazione fisiologica che dura all’incirca due mesi per riequilibrare la propria pelle e una seconda fase più specifica, che si avvale di un metodo più strutturato e studiato ad hoc sulla persona in base alle proprie esigenze.
Prima fase
La prima fase del metodo Transform-aging ha lo scopo di rinforzare la pelle.
Grazie ad un kit di normalizzazione fisiologica, diverso a seconda del tipo di pelle, e composto da cosmetici naturali, in due mesi si può rieducare la propria pelle.
“Il criterio per scegliere il kit di normalizzazione fisiologica è estremamente semplice”, spiega Martina Bindi.
“Bisogna osservare le reazioni della pelle dopo la detersione: se la pelle tira allora il kit più adatto sarà quello per la pelle secca, se si arrossa facilmente l’opzione giusta è costituita dal kit per la pelle sensibile, infine, se si unge dopo poche ore dalla detersione, il kit idoneo è quello per pelle grassa.
Se la nostra pelle non genera nessuno di questi effetti, invece, si può optare per il kit di normalizzazione fisiologica per pelle normale”.
Seconda fase
Dopo la prima fase si passa a una seconda fase in cui l’approccio è più specifico perché ci si occupa in modo più mirato del tipo di invecchiamento.
“C’è un’enorme distinzione tra crono invecchiamento, legato all’età, e fotoinvecchiamento, legato all’eccessiva esposizione ai raggi solari, oppure tra rughe d’espressione, rughe gravitazionali, pieghe del sonno o ancora rughe fini e rughe profonde”, dice l’esperta.
“Tutte queste distinzioni sono fondamentali per il tipo di routine e trattamento da svolgere.
Quando parlo di routine non mi riferisco solo a quella cosmetica: fin dalla prima fase si associano, all’azione cosmesi, massaggi ed esercizi sia per il viso che per il corpo che aiutano a rendere la pelle più tonica ed elastica.
Uno dei pilastri fondamentali del metodo è lavorare sulle cose che possiamo migliorare e accettare con serenità e un pizzico di ironia il tempo che passa.
Molti dei miei video e dei contenuti che pubblico sul blog non sono incentrati solo sull’aspetto cosmetico, ma parlano dell’approccio psico-emozionale al tempo che passa con meditazione, yoga, riflessioni e condivisione”.
In cosa consiste il metodo Transform-aging?
“Il metodo ha un approccio innovativo, completamente opposto ai rimedi tradizionali”, spiega Martina Bindi.
“Il primo obiettivo è quello di ristabilire le naturali funzioni della pelle, come:
- La capacità difensiva nei confronti dei raggi solari e dell’ambiente, per controllare la melanina, i rossori e l’invecchiamento precoce.
- La capacità di trattenere acqua, per essere morbida e idratata.
- Il recupero dell’elasticità di superficie, per adattarsi alle espressioni del volto.
È un metodo semplice, che comprende formule funzionali performanti, tecniche di massaggio avanzato ed esercizi mirati, tutto da fare comodamente a casa.
Il metodo inizia sempre dalla normalizzazione fisiologica, che ristabilisce l’equilibrio della pelle.
Infatti, senza un reale equilibrio è impossibile raggiungere un ottimo risultato.
Per esempio, se l’obiettivo è trattare le macchie e riportare la melanina sotto controllo, sarà impossibile ottenere un risultato duraturo, se prima non abbiamo ristabilito l’equilibrio della barriera cutanea.
La barriera cutanea è la prima difesa nei confronti dei raggi solari e solo se è integra e forte può controllare la formazione delle macchie.
Stessa cosa per trattare le rughe e il tono della pelle.
L’elasticità cutanea dipende per il 60% dall’equilibrio della superficie cutanea e lo stress ossidativo (causa di invecchiamento precoce della pelle), dipende in buona parte proprio da quello”.
L’obiettivo del metodo Transform-aging
L’obiettivo del metodo Transform-aging, nel suo insieme, è ottenere una reale riduzione dell’età biologica (quanti anni dimostri) rispetto all’età anagrafica (quanti anni ho) ed è impossibile pensare a questa riduzione occupandosi solo del viso o della singola ruga.
“Mi piace sottolineare che questo approccio è un approccio olistico che studia tutti gli aspetti più importanti correlati all’invecchiamento”, dice l’esperta.
“Gli esercizi e i massaggi per il corpo che suggeriamo sono stati studiati e selezionati tenendo conto di quello che può succedere alla pelle a partire dai 40 anni: riduzione della mobilità articolare, irrigidimento delle fibre muscolo-tendinee, peggioramento della postura, (tendenza alla “chiusura delle spalle”, proiezione della testa in avanti con cedimento dell’ovale e appesantimento del sotto mento), osteoporosi e riduzione della massa muscolare.
Nel corso degli anni abbiamo ottenuto una serie di certificazioni a tutela dei nostri consumatori: AIAB, Vegan Ok, ma sicuramente quello che ci ha fatto fare il salto di qualità è stato il riconoscimento ottenuto da Q Certificazioni, uno degli enti certificatori più importanti del panorama italiano.
Uno studio clinico effettuato da un’equipe di medici, su 40 donne ha dimostrato una reale riduzione delle rughe e dell’infiammazione e un netto miglioramento dell’idratazione profonda.
Un altro studio condotto su 100 donne tra i 45 e i 68 anni è appena partito e si concluderà tra circa 5 mesi”.
Quali sono gli errori che si commento maggiormente?
“Tutti ne commettono uno grosso: agire a livello sintomatico”, dice l’esperta.
“Un cosmetico applicato sulla pelle non può riempire una ruga, sollevare la cute o cancellare una macchia, solo la pelle può fare questo.
Come? Una pelle quando può godere delle proprie risorse, offre il meglio di sé riportando elasticità, compattezza, morbidezza e uniformità del colorito.
Il metodo Transform-aging, la routine e le formule partono sempre dalle risorse naturali della pelle: trattando la pelle si vince sempre, trattando l’inestetismo quasi mai.
Inoltre, è necessario partire da un presupposto, cioè che ogni persona è diversa.
Poi, espandiamo l’argomento e diciamo che pure ogni tipo di pelle è diverso e che esistono tanti tipi di invecchiamento cutaneo.
Come è possibile quindi, per esempio, che una crema anti rughe può agire sia sulla pelle sottile con rughe fini, sia sulla pelle ispessita con rughe profonde?”
È importante capire, che ogni prodotto deve essere personalizzato sulle proprie esigenze.
La consulenza e i tutorial
“Durante tutto il percorso seguiamo la cliente passo dopo passo tramite mail mensili e foto che ci permettono di monitorare i progressi e stabilire i successivi step da compiere”, spiega Martina Bindi.
“Per esempio consigliamo gli esercizi e i massaggi da fare con tantissimi tutorial gratuiti: tecniche avanzate di massaggio per il tono, le rughe, il drenaggio e l’equilibrio dei muscoli facciali che pratico e insegno dal 1993 e che ho deciso di insegnare alle mie clienti.
Inoltre, da anni pubblico 3 video a settimana: tutorial, massaggi, esercizi, trattamenti da fare a casa. Sulla pagina YouTube ci sono centinaia di video gratuiti suddivisi per argomenti”.
Scrub e peeling: gli effetti negativi
“Fare peeling o esfolianti su una pelle sottile, secca e sensibile, è l’approccio sbagliato che nel tempo si rivela addirittura peggiorativo”, spiega l’esperta.
“Questo è dovuto al fatto che forzare e accelerare il ricambio cellulare con scrub aggressivi, leviganti o peeling chimici, oppure utilizzare detergenti sgrassanti non adatti alle proprie specificità, compromette la pelle e la barriera cutanea, alterando in molti casi il pH della cute.
La riparazione della pelle, conseguente a trattamenti aggressivi, non ha niente a che vedere con la sua rigenerazione.
La riparazione comporta un nuovo strato di cute in superficie e nuovo collagene nel derma, purtroppo, il nuovo collagene è e sarà sempre di tipo fibrotico, rigido e poco elastico, e intervenire con i prodotti sbagliati, o in alcuni casi con la chirurgia estetica, significa ridurre la riserva funzionale, ovvero la capacità di generare nuovi strati di pelle”.
Immagine copertina di Andrea Piacquadio https://www.pexels.com/it-it/foto/messa-a-fuoco-selettiva-foto-ritratto-di-donna-con-un-asciugamano-sulla-testa-guardando-nello-specchio-3764013/