Dien Chan: tutti i benefici della riflessologia facciale vietnamita
La riflessologia, che sia plantare o della mano, è una pratica di medicina olistica che tramite la stimolazione dei cosiddetti punti riflessi riequilbra l’organismo e può essere utilizzata per tante situazioni.
Tra le varie tecniche annoveriamo anche il Dien Chan, tecnica curativa vietnamita elaborata da Bui Quoc Chau negli Anni Ottanta.
In questo articolo affronteremo a cosa serve e come funziona questa preziosa risorsa che arriva da Oriente ma è sempre più apprezzata anche in Europa, nonché in Italia, dove è conosciuta anche con altri nomi (come vinamassaggio e diagnosi facciale cibernetica).
Quando è nato il Dien Chan
La tecnica nacque nel 1980 grazie agli studi del professor Bui Quoc Chau e della sua équipe di medici, ricercatori e assistenti nella città di Ho Chi Minh.
Il luogo in cui si sviluppò non fu casuale, in quanto soltanto pochi anni prima ebbe fine la tristemente nota Guerra del Vietnam.
In un contesto in cui caddero più bombe che in tutta la Seconda Guerra Mondiale, oltre all’utilizzo del potente defoliante “Agente arancio”, la situazione era davvero disastrosa.
Innumerevoli i danni alle falde acquifere e ai terreni che, inquinati, causarono innumerevoli malformazioni embrionali e malattie di vario genere nelle comunità delle zone colpite.
Gli ospedali pullulavano di persone bisognose di aiuto, molte delle quali in gravi condizioni, con arti amputati, tossicodipendenti o terminali.
Le medicine non arrivavano, in quanto destinate ai pazienti “meno gravi”.
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Ed è in questa situazione di emergenza che le intuizioni del professor Bui Quoc Chau si trasformarono in una nuova disciplina.
Toccando la faccia dei pazienti e notando corrispondenza tra numerose espressioni linguistiche, constatò che le analogie andavano anche oltre l’assonanza.
E cominciò così a risolvere svariate problematiche e a curare migliaia di persone.
Il Dien Chan, quindi, è un metodo che permette di recuperare o mantenere il buono stato di salute senza l’utilizzo di bisturi o medicinali, bensì massaggiando, premendo e picchiettando (a seconda della dinamica da trattare) determinate zone del viso che riflettono le parti del corpo in disfunzione.
Non era certo la prima volta che si provava a mettere in relazione il viso con gli organi del corpo, ma nessuno aveva mai mappato così tanti punti né elaborato diagrammi di riflesso.
Bui Quoc Chau e la sua squadra, che negli anni si è ingrandita raggiungendo 35 Paesi in tutto il mondo, hanno infatti scoperto, sperimentato e utilizzato oltre 365 punti di riflesso per ristabilire la salute e l’armonia della persona a livello psicofisico.
Come viene praticato il Dien Chan?
Solo operatori qualificati, il cui diploma viene rilasciato da scuole riconosciute, possono svolgere i trattamenti di Dien Chan.
Questa terapia naturale propone di ristabilire l’equilibrio energetico, stimolando una risposta del corpo stesso, eliminandone il disturbo.
Tra le sue premesse fondamentali:
– ci sono tanti modi per curare una stessa malattia
– ogni malattia deriva da uno squilibrio energetico o una disarmonia.
Ciascun punto riflette diverse parti
Il Dien Chan, quindi, non è unidirezionale: non prevede un’unica corrispondenza ma ogni suo punto riflette diverse parti del corpo e ognuna di queste ha diversi punti di riflesso.
Basti pensare alla complessità del viso, ai suoi innumerevoli ruoli e capacità di “trasformarsi” sperimentando sentimenti, emozioni e stati fisiologici.
D’altra parte la faccia è parte della testa, centro di comando dell’intero corpo.
Riccamente vascolarizzata e innervata, è attraversata da numerosi canali.
Alla base della tecnica vi sono undici principi:
- Principio del riflesso
- Principio dei segni visibili (o dei punti dolorosi)
- Principio dei punti non dolorosi
- Principio della localizzazione
- Principio delle parti corrispondenti
- Principio dell’interferenza
- Principio della corrispondenza
- Principio degli estremi (yin/yang)
- Principio dell’effetto inverso
- Principio dell’acqua che scorre
- Principio delle simmetrie
Alcuni esempi in cui è utile il Dien Chan
Partendo dal presupposto che secondo il Dien Chan il corpo ha in sé tutte le risorse per potersi curare autonomamente, attraverso speciali strumenti che permettono la stimolazione e il trattamento dei punti sul viso è possibile prendersi cura di innumerevoli problematiche fisiche ed emozionali e disturbi psicosomatici.
Proprio perché si tratta di un approccio olistico, il Dien Chan guarda a ogni singolo caso senza considerare soltanto la malattia o la parte dolente, ma osservandolo nella sua interezza prestando attenzione non solo al corpo ma anche ad anima, mente ed emozioni.
Dal bilanciamento ormonale a situazioni di stasi di Qi (energia) o sangue, passando da stress e dolori muscolari, il Dien Chan è un ottimo alleato per il proprio benessere.
Lo stesso per chi desidera migliorare la propria attività epatica oppure la circolazione dei liquidi (scongiurando, ad esempio, la ritenzione idrica).
Infine, ma gli esempi potrebbero essere davvero infiniti, questa tecnica è un vero toccasana per la salute delle donne poiché attenua (e in alcuni casi fa scomparire) i dolori mestruali, regola le mestruazioni (flusso e durata ciclo) e aiuta anche durante la gravidanza e il parto.