“Cara Dott.ssa,
Mi chiamo Marta, ho 32 anni ed in agosto ho conosciuto Paolo, 34 anni. Dopo un paio di mesi di telefonate, incontri, messaggi, chimica e molta complicità, Paolo all’improvviso è sparito. Non solo non ho avuto più sue notizie, ma da qualche giorno mi sono resa conto che mi ha pure bloccata. Insomma, è scomparso dal nulla senza dare alcuna spiegazione. Ci ho pensato molto ma non trovo una ragione al suo comportamento, soffro molto. Perché ha fatto questo? Come mi devo comportare ora? Grazie.”
(Marta R.)
L’opposto dell’amore non è odio. È indifferenza
Hai mai aspettato un messaggio che non arriva mai? Sei mai uscito con qualcuno che all’improvviso è sparito nel nulla? Se hai risposto di sì ad una di queste domande, potresti aver subito un fenomeno chiamato ghosting.
Ghosting è quando qualcuno che credi tenga a te scompare senza alcuna spiegazione.
È nata addirittura una parola per definirlo: significa darsela a gambe, farsi fantasma, sparire improvvisamente.
Nessuna telefonata, nessuna mail e-mail, nemmeno un messaggio, anche se sembrava andasse tutto bene fino a quel momento.
Dovete sapere che esistono persone che chiudono un rapporto dicendo le cose come stanno e quelle che semplicemente spariscono.
Il numero di persone appartenenti alla seconda categoria è diventato così massiccio da poterlo definire un modello generazionale.
Di fatto è una tattica interpersonale passivo-aggressiva: si parla di ghosting soprattutto nell’ambito sentimentale, ma questo comportamento può verificarsi anche in rapporti d’amicizia o professionali.
C’è da dire che anche se negarsi e sparire nel nulla, è sempre stato possibile, la comunicazione via internet ha reso endemico il fenomeno.
Ghosting: un fenomeno generazionale
Chat e social permettono lo scambio di messaggi a oltranza, spesso anche in assenza di rapporto diretto, e non c’è più molta differenza tra sentirsi a distanza e parlarsi dal vivo.
La comunicazione online rende molto più semplice non assumersi la responsabilità delle proprie azioni. E il passaggio dal contatto intensivo al silenzio è questione di un attimo: basta chiudere il pc e alzarsi dalla scrivania o rimettere in tasca il cellulare.
Il ghoster: perché si comporta così
Spesso l’atteggiamento del ghoster è il risultato di relazioni affettive sbagliate con quelli che la psicologia contemporanea definisce caregiver, cioè i genitori o chi si è preso cura di lui durante l’infanzia.
Il dolore emotivo, quando viene sperimentato in fasi molto precoci, tende a creare degli schemi che poi tendiamo a replicare.
Spesso da piccoli questi soggetti possono essere stati figli di genitori che promettevano senza poi mantenere.
Possono essere rimasti in attesa, per ore, vicino al telefono che non squillava, vittime di sparizioni mai accompagnate da una spiegazione, e seguite magari da comparizioni dopo una settimana o due, come se nulla fosse.
Questo non vuole giustificare questi soggetti, anzi, fare ghosting è terribile, ma ci dimostra che questa modalità di comportamento si impara. E anche se un trauma pregresso non elimina la responsabilità delle proprie azioni, almeno fornisce un appiglio dal quale partire per risolvere la cosa.
Sin dall’adolescenza può capitare che queste persone, anziché affrontare le difficoltà, si sottraggono quando c’è qualcosa che dà loro fastidio o li mette a disagio.
Spariscono, se la danno a gambe.
Si fa ghosting per evitare di metterci la faccia
Chi fa ghosting desidera uscire da una situazione scomoda, ma senza affrontare la questione col diretto interessato facendosi carico delle sue reazioni. Così sceglie la strada più breve, la scorciatoia: scomparire nel nulla. Sono soggetti che non vogliono fare fatica.
In realtà gli amanti del ghostinghanno serie difficoltà ad accettare l’idea di poter deludere le aspettative dell’altro. Non riescono a essere i cattivi della situazione, i deboli o quelli sbagliati.
Non vogliono sentire su di sé il peso del giudizio negativo della persona a cui dicono no e quindi scelgono l’illusione di non voler vedere le conseguenze delle loro azioni.
Evitano il loro disagio, annullando del tutto l’altro, nel tentativo –assurdo- di essere amati lo stesso nonostante la rottura. O perlomeno di non vedersi crollare addosso una perdita di stima e delusione da parte dell’altra persona.
Il ghosting, dunque, è una forma di abuso emotivo da parte di chi lo pratica e fa sì che la vittima impieghi più tempo per superare la separazione, poiché nel silenzio immotivato reagire e andare avanti può essere praticamente impossibile.
Ma è anche, essenzialmente, una forma di autodifesa basata su una serie di risposte istintive e automatiche. Insomma: è roba da maneggiare nello studio di un terapeuta.
Confessioni di un ghoster
Ed ecco alcune frasi tipiche che vengono utilizzate da chi fugge per giustificarsi.
- “Non capivo esattamente come mi sentissi in quel momento, quindi invece di cercare di parlarne, sono scappato.”
- “Ero abituato a scomparire quando volevo fosse solo un’avventura, o forse quando avevo paura di trovare quello che volevo.”
- “Quando il timore delle relazioni passate si presentano, io stacco e sparisco, non voglio trovarmi più in quelle situazioni così dolorose, sparire mi permette di non affrontarle.”
- “Penso che sia parte di ciò che rende la scena degli appuntamenti online così attraente. Dal momento che non hai amici in comune, non è la fine del mondo se lasci la faccia della terra “
- “Può darsi io sia un codardo, ma sottrarsi agli appuntamenti rende tutto così semplice”
Il ghosting è una delle forme più crudeli di tortura
Nonostante si tratti di un atteggiamento ormai diffuso, gli effetti emotivi possono essere devastanti e particolarmente dannosi per coloro che hanno già una fragile autostima.
Se si conosce la persona da più di qualche appuntamento, può essere traumatico. Quando invece a farlo è qualcuno che amiamo e di cui ci fidiamo, può diventare un tradimento molto profondo.
Le ricerche dicono che il disagio che si sperimenta in casi del genere è violento e ben poco astratto, poiché diventa dilaniante ed ingestibile avere a che fare con una persona che ti piace, o con cui stava iniziando una storia che di punto in bianco scompare.
Ghosting: l’abbandono infinito
Tra i tanti, uno dei principali è che la persona che viene abbandonata può provare una sorta di dolore indefinito e irrisolto.
In altre parole, quando invece di porre fine alla relazione (come avrebbe dovuto accadere tra Paolo e Marta), la relazione rimane in uno stato di stand by, la persona abbandonata, cerca una spiegazione, cerca una risposta, senza mai trovarla.
Essendo mancata la comunicazione riguardo la rottura di questo legame, la persona si sente completamente impotente a livello emotivo e si attiva in essa una sensazione di incertezza: la sensazione di non poter chiudere un capitolo.
Diventa una storia finita, ma infinita. Uno strascico, un limbo nel quale si cerca, ma non si trova via d’uscita.
Sappiamo che le rotture sono sempre dolorose e portano con sé un certo grado di sofferenza, ma quando non si conoscono le ragioni e viene negata la possibilità di reagire a quella conversazione finale, tutto diventa più complicato.
Sarà colpa mia?
Un altro dei problemi che si possono manifestare in chi è stato vittima di ghosting è l’attivazione del senso di colpa.
Non ricevendo alcun tipo di spiegazione, la persona abbandonata arriva, erroneamente, a incolpare se stessa, a pensare cosa ha fatto di sbagliato, cosa ha potuto dire o fare in modo da essere stato rifiutato dall’altro, a non darsi tregua, entrando in un loop senza sosta.
In questi casi, trattandosi di una mancanza di maturità da parte della persona che è scomparsa e non ha voluto o non può affrontare la rottura è importante uscire da quel ciclo di domande e autolesionismo. Pertanto, è importante capire che quando qualcuno sparisce il suo atteggiamento sta comunque comunicando. Ci parla cioè di una fuga dalle responsabilità.
Bisogna permettere a noi stessi di sentire il dolore, la delusione, la vergogna o qualunque cosa stiamo provando in quel momento e lascia che questa persona abbandoni la tua strada.
E’ importante capire che, quando le persone scompaiono, lo fanno perché non hanno la chiarezza o la forza per porre fine alla relazione ed evitano di affrontare il momento della rottura. Si tratta di persone emotivamente immature ed egoiste, che difficilmente cambiano.
Sono persone che non si fidano di sé stesse e non hanno gli strumenti necessari per affrontare le situazioni, sono abituati a scappare dal dolore anziché darsi la possibilità di sentirlo ed affrontarlo.
Non sapendo come gestire una rottura e scelgono semplicemente di scomparire, di non affrontare la separazione che in un modo o nell’altro, dovranno comunque affrontare poi.
Amati: certa gente è meglio perderla
Come si va avanti, nella vita di tutti i giorni, dopo una delusione del genere?
Sfortunatamente, non esiste una bacchetta magica o un consiglio comprovato per guidarti rapidamente verso il recupero da un cuore fantasma, ma c’è il buon senso.
Evita i ricordi, rivivili e poi vai avanti. Dopo aver smesso di torturarti esaminando vecchie foto, vecchi messaggi salvati, nuovi post sui social media e qualsiasi altra cosa che pensi possa darti un’idea della mente e dell’attuale posizione del tuo ghoster, prova a trovare una nuova distrazione, riprendi in mano la tua vita. E ricorda che probabilmente questo abbandono è stato solo una grande fortuna. Cosa te ne faresti di una persona così?
Insomma, il fatto che questa persona abbia la strategia del ghosting per rompere con te, probabilmente ti dice molto su di lui.
Se hai a che fare con qualcuno che sparisce all’improvviso, renditi conto che questa persona sta dimostrando soprattutto la sua inadeguatezza e la sua fragilità.
In altre parole, cerca di andare avanti il più rapidamente e completamente che puoi.
Mantieni la tua dignità e rimani concentrato sulla tua salute, felicità e futuro, lasciando che il ghoster si occupi delle ultime ripercussioni della propria immaturità e mancanza di coraggio nel contesto di una relazione.
Quando il ghoster sei tu
Se ti trovi dall’altra parte, se ti rendi conto di essere tu a non riuscire ad attraversare la fine di un rapporto, considera l’idea di farti dare una mano da qualcuno di competente.
Scomparire è un modo di gestire i problemi che nasconde una grande immaturità psicologica e che nel lungo termine finisce per ferire soprattutto chi lo pratica.
Chi interrompe una relazione sentendo di non potersi permettere di rendere conto di quello che fa, facilmente si porta dietro un miscuglio di sentimenti malsani come senso di colpa, paura, convinzione di non sapere gestire il dolore, mancanza di autonomia.
Ma non basta: lasciarsi alle spalle una marea di conti in sospeso non è geniale neanche se si volesse guardare solo al proprio tornaconto. Il bisogno di scansare tutte le situazioni compromettenti è un serio campanello d’allarme.
Ma se ne può uscire.
Eccomi qui, impegnata a superare ( e non so come) un improvviso abbandono dopo alcuni mesi (8) di relazione con un uomo con il quale il rapporto sembrava perfetto, limitatamente a quanto puo’ essere perfetto il rapporto con un uomo sposato….io, raggiunta una certa età, autonoma, dotata di una eccellente professione, non ho esitato a cedere alle insistenti proposte di un uomo molto piacente, conosciuto per ragioni professionali ( e’ un mio paziente). All’improvviso, dopo un incontro bello, l’uomo scompare, dopo un breve messaggio in cui mi avverte che ci saremmo sentiti la settimana successiva……silenzio assoluto, solo qualche sguardo alle mie foto sul mio stato whattsapp, a volte quotidiano, a volte saltuario….e i saluti inviati a me attraverso un amico anche lui mio paziente…. nonostante la mia abitudine alla più varia umanità, sto soffrendo in modo incredibile e non riesco a uscirne…..
Cara Maria Pia,
quando ci innamoriamo abbassiamo le difese e questo comporta un rischio, quello di essere traditi, delusi, abbandonati senza neppure capire perché. Chi scompare nel nulla ci infligge tutte queste ferite in un colpo solo ed è per questo che è così difficile venirne fuori. Alla fine rimane solo una domanda: perché?
E la risposta è una sola: per vigliaccheria.
Abbiamo messo il nostro cuore nelle mani di una persona che, qualunque sia la ragione, non ha neppure il coraggio di dirci che è finita. Magari pensa anche di essere generoso, di farci un favore: “Non ti merito…Starai meglio senza di me…”.
E come dargli torto? Chi vuole accanto un partner così? Infatti non è la privazione della sua presenza a farci soffrire, la mancanza delle attenzioni e neppure del sesso. Stiamo male perché ci ha prese e buttate via senza una spiegazione, meno, senza un saluto. Maria Pia, credimi, anche se non ti sembra vero, nel profondo, questo uomo te lo sei già scrollato di dosso, sono le ferite causate dal suo comportamento che ancora ti porti addosso. Perché guariscano ci vuole tempo, anche se lasciano cicatrici sull’anima che renderanno più difficile fidarsi di nuovo. Non permettergli di farti anche questo.
Rossana Pessione, direttore de ilfont.it
interessante analisi del ghosting, orribile modalità comportamentale di cui sono rimasta vittima….