Intelligenza emotiva: conoscere i sentimenti e saperli gestire al meglio
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Intelligenza emotiva: conoscere i sentimenti e saperli gestire al meglio

04/06/2018
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Che cos’è l’intelligenza emotiva? Se ne parla tanto ma non tutti sanno ancora bene di cosa si tratta .

In maniera molto sintetica si può definire l’intelligenza emotiva come la capacità di identificare e gestire le proprie emozioni e quelle altrui. Non è, quindi, requisito indispensabile per accedere agli studi migliori o alle carriere più brillanti, ma poter contare su una buona intelligenza emotiva, trasforma le persone in individui funzionali, comprensivi e ben adattati.

Intelligenza emotiva: un’abilità professionale?

Il quoziente di intelligenza emotiva (QE) è misurabile ed è ancora considerato, a torto, il fratello minore del più famoso QI (quoziente di intelligenza). Eppure non dovrebbe essere così, tant’è che nel 2016, la nota rivista americana Fast Company, ha definito l’intelligenza emotiva una delle competenze professionali in più rapida crescita, e ha attestato che molti responsabili delle assunzioni del personale la apprezzano più del QI. E c’è dell’altro: secondo il Rapporto sul futuro del lavoro del Forum economico mondiale, l’intelligenza emotiva sarà una delle 10 migliori competenze lavorative nel 2020.

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Intelligenza emotiva: questione di numeri

Le persone con una buona intelligenza emotiva comprendono meglio e simpatizzano con gli altri, rendendoli migliori e più riflessivi.

Potenziare il proprio QE potrebbe significare fare un passo fuori dalla propria zona di comfort, per esempio, molti credono che tutte le emozioni siano riconducibili alle sei emozioni più importanti: felicità, tristezza, rabbia, sorpresa, paura e disgusto.

In uno studio del 2017, invece, dei ricercatori dell’Università di Berkeley, hanno dimostrato quanto ciò sia lontano dalla realtà. Hanno identificato, infatti, non sei, ma 27 emozioni distinte:

Ammirazione. Adorazione. Apprezzamento (estetico). Divertimento. Ansia. Soggezione. Imbarazzo. Noia. Calma. Confusione. Bramosia. Disgusto. Empatia (nel dolore). Invidia. Rapimento (nel senso di estasi). Eccitazione. Paura. Orrore. Interesse. Gioia. Nostalgia. Romanticismo. Tristezza. Soddisfazione. Desiderio (sessuale). Compassione. Trionfo. (Wow ! il film “Inside Out” era miseramente incompleto)

Intelligenza emotiva: conoscere i sentimenti e saperli gestire al meglioIntelligenza emotiva: come rendere il mondo emotivamente più intelligente

Per implementare la nostra intelligenza emotiva, la neuroscienziata e psicologa Lisa Feldman Barrett  suggerisce tre passaggi che sono riassunti qui di seguito.

1. Impara a riconoscere una vasta gamma di emozioni

Se tutto ciò che sei in grado di identificare si te stesso è “io felice” o “io triste”, tutto ciò che sentirai sarà felicità o tristezza. Ora che sai che le emozioni sono 27, allenati a identificarne almeno 5 ogni volta che provi uno stato emotivo particolare. Facciamo un esempio, di fronte alla notizia di un efferato omicidio, potresti provare non solo rabbia o paura, ma anche ansia, indignazione, orrore, tristezza, disgusto, compassione per la vittima. Questa capacità è quella che la Barret chiama “granularità emozionale”.

2. Impara nuove parole per le emozioni specifiche

I danesi hanno una parola per definire l’euforia che si prova alla prima cotta, “forelsket”, quella sensazione inconfondibile che, in genere, ricordiamo per tutta la vita.

I francesi parlano di “retrouvailles” per riferirsi a quella gioia immensa che sentiamo quando rivediamo la persona amata dopo una lunga separazione. In italiano siamo soliti, invece, ricondurre emozioni diverse a una più grande: per esempio capita spesso di pensare di provare tristezza di fronte a sentimenti di nostalgia o rimpianto, eppure non sono la stessa cosa. Una volta che apprenderai nuove parole per emozioni specifiche, potrai continuare a espandere la tua granularità emozionale.

3. Inventa nuove emozioni

Chi dice che non si può creare le emozioni? Ogni giorno sentiamo pronunciare parole nuove che prima non esistevano. Se non trovi una parola per definire una certa sensazione che hai, darle un nome può renderla reale, espandendo ulteriormente la tua granularità emozionale. Ascolta il tuo corpo quando noti le sensazioni; non dipende necessariamente da un dizionario sapere che cosa stai provando.

Sono una Life & Business Coach, vivo a Imperia, nella bellissima Liguria di Ponente, e lavoro in tutta Italia conducendo corsi per privati e aziende sul potenziamento e sviluppo delle risorse umane, Tengo inoltre sessioni individuali di coaching anche via skype.Il coaching nasce con l'idea di abbracciare il cambiamento, liberarsi dalle credenze limitanti e superare gli ostacoli al fine di creare i risultati che si vogliono nella vita, di lavoro ma, soprattutto, di BEN-ESSERE. E per me, BEN-ESSERE, significa1) apprezzare ogni giorno della propria vita 2) scoprire e valorizzare ciò che funziona 3) apprendere continuamente 4) essere connessi alle persone 5) inserire gioia e divertimento in tutto ciò che si fa 6) apprezzare le idee, i sogni, gli obiettivi diversi 7) vivere in modo ottimista

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