Mindfulness: che cos’è? Una tecnica psicologica di meditazione, con la quale si porta l’attenzione del soggetto, senza giudicare, verso il momento presente. La chiave della nostra esistenza è spesso gestire le emozioni difficili. E’ come essere in mare: avviene quando la rotta del nostro incedere diventa offuscata e abbiamo bisogno di vedere chiaro sul nostro orizzonte. Come scialuppe, navighiamo nelle acque della vita. Nelle onde del vivere, che non si possono fermare, è una buona idea imparare a fare surf: cavalcarle e non lasciare che ci sommergano. Per restare in piedi, possiamo sfruttarne la forza e l’energia.
Avviene, per esempio, quando in famiglia siamo in relazione con adolescenti, nell’ambito del rapporto genitore-figlio.
Mindfulness: la chiave per attingere alle nostre risorse
Grazie alla mindfulness, abbiamo la chiave per attingere alle nostre risorse: con esse, i problemi saranno affrontati con minor fatica, finché assumono la forza propulsiva di opportunità di cambiamento. Il tonico di ogni male? Non proprio. “La mindfulness non è un farmaco miracoloso né una cura prodigiosa”. E ancora: “Non è una terapia, ma una pratica quotidiana che insegna a diventare consapevoli dei meccanismi della mente e dell’influenza di pensieri e sentimenti sulle reazioni. E’ diversa dal pensare o agire positivo. Non si tratta di pensare, né di fare nulla. Si tratta di ‘essere’ … essere presenti nel qui e ora.” Chi lo afferma? Eline Snel nel suo nuovo libro, tradotto in sedici lingue.
Si chiama “Rilassati e respira”: è edito da red!, nella collana Economici di qualità e conta 126 pagine, per un costo pari a 12,50 euro. Il titolo originale dell’edizione olandese è “Ruimte geven en dichtbij zijn”.
L’autrice lavora come terapeuta da oltre trent’anni. Insegna mindfulness e meditazione e ha fondato l’Academy for mindful teaching (Amt), con sede a Leusden, nei Paesi Bassi. Ha ideato il “Metodo Eline Snel”, rivolto a bambini, adolescenti, genitori, educatori e professionisti del settore socio-sanitario. Il testo segue la pubblicazione di “Calmo e attento come una ranocchia”, best seller internazionale tradotto in 21 lingue.
Rilassati e respira: una serie di esercizi e strategie
Si tratta di attuare una serie di esercizi e strategie, tali da essere di aiuto ad adulti e adolescenti. L’adolescente vive nel proprio mondo, che può risultare incomunicabile con quello del genitore. Come bisogna agire nei confronti di questo universo? Nel lungo periodo, è possibile sviluppare fiducia, stabilità, coraggio e, soprattutto, la capacità di rivolgere a se stessi, i genitori, uno sguardo benevolo, amorevole. Esercizi sono presenti nel libro citato, arricchiti da audio di meditazioni, che possono essere scaricati.
Crescere figli adolescenti, rilassandosi
Secondo le parole di Eline Snel, “Tutti i genitori sanno bene che crescere dei figli è ogni giorno una bella avventura, nella quale una sola cosa è certa: non si sa mai che cosa capiterà”: l’incertezza della nostra esistenza. Ma che cosa avviene quando ci si prende cura di un’altra persona? “Ci si ritrova inevitabilmente a dover adattare i propri desideri, le proprie aspettative, le proprie emozioni e i propri limiti”. Mettiamoci nei panni degli adolescenti del terzo millennio: “La vita con gli adolescenti può essere particolarmente stressante, perché il loro comportamento non sempre va secondo i nostri piani, costringendoci a trovare di continuo un equilibrio tra le loro esigenze e le nostre”. Due pianeti, due personalità a confronto. Che fare? Per esempio, un corso di mindfulness per adolescenti.
Mindfulness: testimonianze da un corso di mindfulness per adolescenti
Ecco una testimonianza, atta a chiarificare: “Durante l’ultima lezione di un corso di mindfulness per adolescenti, Cecilia, diciassette anni, fa scivolare un biglietto nella mia mano e bisbiglia: «Lo legga a casa, non adesso, altrimenti mi imbarazzo!». Nel biglietto, Cecilia dice quanto il corso l’abbia aiutata: «Forse lei non se ne rende conto, ma mi ha dato qualcosa che mi resterà per tutta la vita»”.
Un altro caso aggiunge tasselli al mosaico: “La madre di un ragazzo autistico mi racconta che il mio corso di formazione per genitori l’ha resa più consapevole dei tanti momenti piacevoli e meravigliosi che trascorre con il figlio. Prima, tendeva a concentrarsi soltanto sugli aspetti negativi. Adesso, invece, si concede qualche momento di riposo, e ha anche più compassione per se stessa. Ciò le consente ogni tanto di dirsi: «Quant’è dura. Forza, siediti un attimo, bevi una tazza di tè e prenditi un po’ di tempo per te stessa, invece di pensare sempre e solo alla famiglia»”. Questione di equilibrio, dunque. Bisogna bilanciare il proprio amor proprio e l’amore per il proprio figlio, i momenti negativi con quelli positivi.
Mindfulness: da dove viene il materiale
Da dove viene questo materiale? Il testo si basa sui moltissimi corsi di formazione dedicati alla mindfulness che l’autrice ha tenuto negli anni. Hanno partecipato bambini (dai 5 ai 12 anni), adolescenti (dai 13 ai 19 anni), educatori, insegnanti e genitori.
Rilassati e respira: come fare ad applicare il metodo alla propria vita
Come fare a rilassarsi quando il mondo non sembra girare con il ritmo a noi consono? Ecco la tecnica di Eline Snel: “Concedersi una pausa, ed essere quindi in grado di non reagire subito, è il primo passo verso una vita più consapevole con gli adolescenti. Agire così mi ha aiutato un mucchio di volte a non lasciarmi risucchiare da sentimenti di impotenza, rabbia o paura che le cose non si risolvessero”. Qual è, dunque, il suo consiglio? “Invece di preoccuparmi dei bruschi sbalzi d’umore di mio figlio, mi permettevo di riprendere contatto con il mio corpo. Ascoltavo il movimento familiare del respiro, dell’inspirazione e dell’espirazione, finché non mi calmavo e capivo con maggior lucidità che cos’era necessario fare”. Qual è il passo successivo? “Il passo successivo, sintonizzarci, ci permette di osservare cosa sta succedendo dentro di noi e individuare ciò che troviamo difficile, doloroso o intollerabile. Ci dà una visione della nostra interiorità, impedendoci di reagire nell’immediato. La parola d’ordine è: osservazione gentile. Per un breve istante mi concentro sul caos interiore, sulle palpitazioni del mio cuore e sulla collera che divampa in me come un incendio. Ci sono quasi ricascata, mi sono quasi arresa di nuovo all’impulso irrefrenabile di non dare retta a ciò che non mi va di sentire, ascoltare o sperimentare. Mi è già successo in passato, ma questa volta ne sono consapevole. Sono consapevole della rabbia e della mia tendenza automatica a sfogare questa rabbia. E questo fa una differenza enorme”.