Natale è vicino, il 3 dicembre ha dato via al periodo dell’Avvento e personalmente ritengo che uno dei significati dell’Avvento sia proprio il saper attendere.
Attendere, in questo tempo così impaziente, è purtroppo un’abilità ormai dimenticata. Eppure sono molti i proverbi e i modi di dire che incoraggiano all’attesa: con la pazienza s’acquista la scienza; la pazienza è la virtù dei forti. Lo sa bene il contadino che per raccogliere il frutto maturo deve attendere con pazienza che il fiore germogli , che nasca il frutto e che lo stesso arrivi a maturazione. E coloro che hanno fretta e vogliono staccare il frutto non appena germoglia, illudono se stessi, perché dentro il frutto è ancora acerbo e senza gusto. Chi non sa aspettare non conoscerà così mai la dolcezza e la bontà del frutto maturo, di una cosa giunta al suo perfetto compimento.
Saper attendere non è perdere tempo
Sono in molti a credere che aspettare sia una perdita di tempo e che sia meglio riempire quel tempo con qualcosa … qualsiasi cosa.
Sia che siamo in fila alla cassa del supermercato, sia che stiamo aspettando il nostro turno in uno studio medico o che siamo fermi ad un semaforo, sembra che il nostro cervello abbia bisogno di riempire quello spazio ad ogni costo e, al giorno d’oggi, è molto facile tirare fuori i propri telefonini e iniziare a mandare messaggi, leggere documenti, controllare le mail, o navigare sul web.
Tutto ciò che facciamo riguarda il risparmio di tempo. Ma a volte, affrettarsi nella vita, può essere davvero estenuante.
Pensateci La maggior parte degli incidenti stradali sono il risultato dell’eccesso di velocità, mentre le diete sono sempre più di moda perché, di fatto, le persone non sanno impegnarsi su un obiettivo sano a lungo termine.
Saper attendere aiuta la creatività
Certo, aspettare è noioso, ma può essere davvero molto prezioso. L’attesa è molto utile per la creatività. Avete mai notato che quando lottiamo per risolvere un problema, più tempo abbiamo più diventiamo creativi nella ricerca di soluzioni? E credo che anche nelle relazioni l’attesa sia positiva. Troppo spesso le coppie decidono di separarsi senza darsi il tempo di vedere cosa succede aspettando che la bufera emotiva passi .
Usiamo l’attesa per prenderci cura di noi
E se ci esercitassimo a stare con noi stessi nei momenti di attesa della giornata? In quei momenti, invece di afferrare qualcosa (lo smatphone? uno snak?) per ingannare il tempo, diamoci l’opportunità di allenare il nostro autocontrollo e di stare bene anche solo aspettando. Possiamo immaginare di rilassare i muscoli del collo e di tutto il nostro corpo per rilasciare le tensioni accumulate, possiamo ripetere mentalmente il nostro mantra preferito, allenarci a osservare la nostra sensazione di sicurezza, concentrarci sul nostro respiro, essere curiosi dell’esperienza dell’attesa.
Ci sono così tante occasioni per fare pratica: aspettando che qualcuno esca dalla doccia, che un collega ci consegni il lavoro svolto, che il pc si accenda, che arrivi un cliente. Cominciamo subito.
Ciò che pratichiamo e ripetiamo nella vita diventa più automatico. Se ci alleniamo a saper attendere resistendo all’impulso di fare qualcosa, inizieremo a riprendere il controllo della nostra mente e a sentirci più a nostro agio. Quando abbiamo meno tensione nel riempire il tempo di cose, ci si sente più rilassati e ci si libera da questa illusione di immediatezza e bisogno, per aprici a un senso di agio, serenità e sicurezza. E la ricompensa sarà più gustosa perché, come recita un famoso slogan pubblicitario ideato alla fine degli anni Novanta per un noto marchio di birra “Le cose buone arrivano a chi sa aspettare” .