Separazione indolore? E' possibile, con la pratica collaborativa

Separazione indolore? E’ possibile, con la pratica collaborativa

Separazione: è sempre un insuccesso?

Matrimonio, questo sconosciuto! Nel serrato convivere, trovandosi ogni giorno, ogni notte, spalla a spalla con il partner, possono emergere lati del carattere che non ti aspettavi. Nel comportamento, quando questo si può guardare da vicino, emergono nell’indole della propria metà dettagli che possono risultare inaccettabili. Dettagli che nella convivenza, che in molti casi fa da preludio al matrimonio, possono non essere stati palesi. Ci si sente insoddisfatti, si fanno confronti, con altre coppie e persino con altri partner, da considerarsi più adatti, più affidabili; oppure più briosi. Non ci si sente in grado di costruire, giorno dopo giorno, l’esistenza con il proprio coniuge e sembra che la vita stessa sia sprecata. Quando ciò avviene, si attribuiscono le colpe.

Separazione e sofferenza: una fine che è un nuovo inizio

Quando tutto ciò avviene, e si precipita contro il nostro focolare domestico, si sceglie di separarsi. Un moto centrifugo, opposto alla collaborazione. Collaborazione che, peraltro, è sempre necessaria. Una separazione, del resto, è una decisione che non si prende sempre senza provare sentimenti negativi. Che fare per evitarli?

La separazione è una fine che è un nuovo inizio.

“La fine di una relazione è sempre un momento difficile che inevitabilmente porta sofferenza agli ex partner, ai figli e a tutte le persone che sono vicine alla coppia in crisi. Se poi si aggiungono, come spesso accade, il risentimento, il desiderio di vendetta e la rabbia, la miscela può diventare esplosiva e rendere la vita difficile per tutti. Vedere la crisi e la separazione come una possibilità per iniziare una nuova vita non solo aiuta ad affrontare i problemi in modo diverso e costruttivo, ma spesso fa stare meglio. Viviamo in un’epoca in cui, per vari motivi, il numero delle separazioni e dei divorzi è cresciuto e i bambini trovano normale avere compagni di classe che vivono in due case, una con la mamma e una con il papà, e magari anche con altri fratelli che i genitori hanno avuto dai nuovi rispettivi compagni”. Inutile parlare di buone maniere e civiltà: quando la coppia scoppia, si trattengono le lacrime e si affilano le armi. “Ancora oggi, troppo spesso, la crisi della famiglia è vissuta dai diretti protagonisti come un dramma e, a volte, come una guerra da combattere“.

Separazione indolore? E' possibile, con la pratica collaborativaAbbiamo citato tra virgolette l’avvocato Armando Cecatiello, che si esprime nelle 112 pagine in brossura di Separarsi bene con la pratica collaborativa, un modo nuovo per lasciarsi serenamente, libro edito da red!, collana Economici di qualità, prezzo pari a 10 euro. Da oltre vent’anni questi segue personalmente casi di diritto di famiglia. Si occupa di separazioni e divorzi in ambito giudiziale e stragiudiziale. E’ formatore Aiadc (Associazione italiana professionisti collaborativi). Ascoltiamo la sua testimonianza: “Mi rendevo conto che la maggior parte dei clienti, anche se vincevano la causa e ottenevano tutto ciò che avevano richiesto, e a volte anche di più, a distanza di tempo non erano contenti. Era come se i problemi venissero solo accantonati o nascosti, per poi ritornare a distanza di anni, a volte solo di mesi e, molto spesso, ancor più ingigantiti. Avevo letto molto di mediazione e di metodi alternativi per la risoluzione delle controversie, ma non avevo trovato nessuna risposta efficace alle mie domande e a quelle dei miei clienti. Mi rendevo conto che, come la vita di ognuno di noi è unica, uniche sono anche le possibili soluzioni ai conflitti in ambito familiare: per i clienti, ricevere delle direttive dal tribunale con una sentenza, trovare degli accordi ‘standard’, perché ‘in questi casi si fa cosi’ o semplicemente accettare delle condizioni solo per chiudere in fretta un conflitto, non era mai risolutivo“.

Separazione: la vera vittoria degli ex

E ancora, dalle sue parole: “la vera vittoria degli ex consiste nel trovare, insieme, delle soluzioni condivise,

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Armando Cecatiello

ponderate e definitive, delle soluzioni ‘su misura’ a beneficio di tutti, figli compresi”. Come ultimo atto di un matrimonio, nella stessa separazione, dunque, sono importanti le decisioni condivise.

Se non ha successo il tentativo di conciliazione che il diritto prescrive, è una buona idea recuperare comunque la concordia tra i coniugi, perché le necessarie decisioni risultino essere ponderate e serene. Salvaguardare la dignità dei singoli e comporre le inevitabili divergenze. Collaborare un’ultima volta, come si è fatto al momento del fatidico sì. Nella negatività, costruire qualcosa. Salvare l’integrità morale, sebbene non si sia salvato il matrimonio.

 

About Giorgio Maggioni

È dal 1993 che studia, analizza e sfrutta il WEB. Dicono sia intelligente, ma che non si applichi se non sotto stress, in quel caso escono le sue migliori idee creative. Celebre la sua frase: “è inutile girarci in giro, chi non usa il web è destinato a fallire”. È docente di webmarketing per l’internazionalizzazione d’impresa, dove incredibilmente, per ora, è riuscito a non rovinare alcuno studente. In WMM si occupa di sviluppare modelli di business utilizzando logiche non convenzionali.

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