Un dono. Un dono che ci viene fatto da una casa editrice, la Edizioni Giunti, e da una scrittrice, Lidia Ravera.
Un regalo, dunque: no, in realtà qualcosa di più, perché il significato della parola donare contempla il senso del gratuito non solo a livello materiale, ma anche e soprattutto a livello astratto, spirituale.
Nei momenti peggiori della nostra esistenza abbiamo bisogno di trovare dei salvagente a cui aggrapparci, per ritrovare la speranza di guarire nel corpo e nello spirito.
C’è forse una medicina dell’anima più potente delle parole?
Probabilmente no e questo deve aver pensato Lidia Ravera, curatrice di una collana voluta dalle Edizioni Giunti, Terzo Tempo, destinata agli ultrasessantenni.
In un momento tanto critico quanto quello che la pandemia ha generato, rinchiusi consapevolmente nelle nostre case per combattere il venefico virus che ci coglie subdolamente di sorpresa, abbiamo bisogno di impegnare la nostra mente il più possibile, e il più positivamente possibile, per non cadere vittime di depressione e sconforto.
Lasciamo gli antidepressivi da laboratorio nei loro blister e ricorriamo al farmaco placebo più antico che esista, la lettura, entrando e uscendo da mondi che possiamo visitare senza aprire la porta di casa, viaggiando seduti in poltrona.
L’idea delle Edizioni Giunti è stata proprio questa, donare a centinaia, forse migliaia di lettori, un libro che fosse capace di tener loro compagnia, che fosse positivo, lieve ma non superficiale, ricco di spunti e di ottimismo.
E’ nato in questo modo “Incontri ravvicinati del terzo tempo”, Storie d’amore e di quarantena.
E’ una raccolta di otto racconti, tutti scritti ad hoc per l’emergenza, nei quali due sono le regole fondamentali che non possono essere trasgredite: la fascia d’età dei protagonisti (dai sessanta in su) e l’ottimismo di un finale che se non è del tutto lieto lascia presupporre che quanto prima lo sarà.
E’ un dono, si è detto: lo si può scaricare gratuitamente qui o dalle piattaforme consuete di vendita.
Edizioni Giunti, lo sguardo attento al terzo tempo della vita
C’erano una volta tre età, la prima, la seconda e la terza: poi il secolo breve ha accelerato talmente le trasformazioni che se ne sono aggiunte altre due, la quarta e la quinta.
La terza, ovviamente , ha cessato di avere le caratteristiche precedenti e ne ha assunte di nuove: i sessantenni di oggi sono persone dinamiche e attive, socialmente molto utili e affidabili, spesso ancora impegnati nel mondo del lavoro o deputati ad essere bambinaie di provata fiducia.
Gli stereotipi in merito sono dunque stati abbattuti come birilli, tranne uno, quello che esclude questa fascia anagrafica dal diritto di amare ancora, ma soprattutto di amare di nuovo.
I divorzi “grigi” sono sempre più numerosi, ma non devono implicare la fine di un percorso amoroso, spirituale e fisico.
Nella consapevolezza di ciò, le Edizioni Giunti hanno affidato a Lidia Ravera, già autrice del romanzo “Terzo Tempo”, il compito di curare una collana di romanzi, nata nel 2019, di carattere sentimentale, del tutto positivi, aventi al centro le vicende di uomini e donne della terza età di oggi.
Riconoscersi in questi personaggi non è difficile, come non lo è sdoganare i propri tabù, retaggio della cultura dei propri genitori, ricordando di essere stati protagonisti o solo beneficiari di quel ’68 che ha stravolto le regole del gioco, in nome di un amore libero, non più sottomesso ad una morale quantomeno discutibile.
La collana Terzo Tempo si rivolge dunque ad un pubblico selezionato anagraficamente, che ha dalla sua un grosso vantaggio: è probabilmente l’ultima generazione ad essersi formata interamente sui libri di carta, ad aver coltivato, scolasticamente e non, il piacere di tenere un volume tra le mani, di sfogliarlo annusando il profumo della carta e dell’inchiostro, di riporlo in una libreria protetta come un forziere, contenente pezzi dall’inestimabile valore affettivo.
Detto ciò, se a leggere i romanzi delle Edizioni Giunti fossero anche le generazioni più giovani, forse potrebbero trovare una mappa per orientarsi più facilmente nel mondo degli over 60, per capirli di più.
Edizioni Giunti, il coronavirus non ci fermerà
Gli incontri ravvicinati che danno il titolo alla raccolta di otto racconti sono quelli tra uomini e donne, tra i due inconciliabili pianeti, Marte e Venere, da cui sembriamo provenire.
Sono stati scritti da autori diversi, anzi, per la verità da sette autrici a cui si aggiunge la stessa Ravera, più un uomo, il primo a far capolino nella collana, Paolo Guzzanti.
L’ironia lieve è elemento onnipresente: mai prendersi troppo sul serio, né credere ciecamente ai propri proclami, basta davvero poco perché tutto cambi, figuriamoci se a diventare un ingombrante compagno di viaggio è un virus capace di generare una pandemia!
Che la vita da single non sia sempre così bella lo sa bene Gloria, che si trova all’improvviso, nel pieno della notte a lottare con una perdita d’acqua che le sta allagando l’appartamento: quello dell’idraulico sembra essere un mestiere poco frequentato dalle donne e in piena emergenza pandemica è impossibile trovarne uno disponibile, quando nemmeno i vigili del fuoco lo sono!
Che fare? Null’altro che suonare il campanello all’inquilino del piano di sotto, Sandro, per avvertirlo e magari farsi aiutare, sebbene sia l’individuo più sgradevole del condominio: ma è davvero così o l’uomo ha carte migliori da giocare la notte del fatidico incontro?
E Valeria, la professoressa da poco in pensione a cui alunni e colleghi hanno regalato un vaucher per un viaggio che lei vorrebbe lontano, Cuba ad esempio, riuscirà ad abbandonare il grigiore delle sue consuetudini e volare via prima del lockdown o le resterà solo la possibilità di uscire sotto casa col suo cane? Cuba rimarrà un sogno rimandato, Pietro prenderà il suo posto.
Vittime consapevoli delle tragiche notizie che ogni giorno, da due mesi, rimbombano nelle nostre case o scorrono sui nostri schermi abbiamo capito che la solitudine sarà la nostra unica compagnia certa, 24 ore su 24. Niente chiacchiere coi vicini, niente pettegolezzi benevoli, niente contatti diretti: ma se è vero che un condominio è come un’isola, perché chi ci vive non dovrebbe tentare di percorrere strade alternative?
E’ Renata a provarci, cercando una soluzione semplice e rispettosa delle regole ai tanti problemi scaturiti dall’isolamento, dalla chiusura delle scuole, dalla sospensione di molte attività lavorative.
Cresciuta “per strada”, come tutti i bambini della sua generazione, cerca di far rivivere il senso della solidarietà e della condivisione: se tutte le novanta famiglie che abitano nel suo complesso regalassero un quarto d’ora del loro tempo e mettessero a disposizione le loro competenze non sarebbe tutto diverso?
Vogliamo poi dire che invecchiare ha anche aspetti piacevoli, come il tornare ad essere liberi e padroni delle proprie scelte, senza dover rendere finalmente conto a nessuno? Se le scelte sono azzardate non importa, si può sempre tornare indietro. A Laura la quarantena improvvisa ha riportato Rodolfo, innamorato di lei quarant’anni prima, e glielo ha servito su un piatto d’argento dopo un incontro casuale, da carbonari, in una libreria deserta. Il caso, a volte, ti regala un’opportunità e coglierla al volo, durante il terzo tempo, non è essere avventati, è scegliere di vivere sino in fondo.
Anche i problemi economici si sono fatti più pressanti in questo momento ed è così che Adele, quando suo figlio ha un incidente che gli impedisce di continuare a lavorare per consegnare cibo a domicilio, decide di prendere il suo posto: in sella a un motorino e via, rivivendo l’adolescenza e aprendo le porte all’imprevedibile.
Si può persino perdere una nipote, in tempi di isolamento, e ritrovarla ben più vicino di quanto si sarebbe pensato, imparando attraverso un’adolescente ribelle ad aprirsi agli altri. Soprattutto quando si è una nonna che prima del covid-19 gestiva una discoteca, il “TerzoTempo Hard Rock Cafe”.
Chi forse non avremmo pensato di contemplare in una casistica del terzo tempo è lei, l’icona femminile più fasulla che mai sia stata creata, la Barbie. E invece anche lei è invecchiata e ha dovuto adeguarsi, nel suo mondo di plastica rosa, a un Ken over sessanta.
A chiudere la raccolta è Paolo Guzzanti, che costruisce la sua storia di amanti lontani sul sistema di comunicazione in tempo reale che in fondo, in questi lunghi mesi ( solo due, ma a volte sono sembrati venti…), ci ha salvato dal totale isolamento, WhatsApp.
Grazie dunque alle Edizioni Giunti per questo regalo, tanto gradito quanto inaspettato.
“La scelta dell’eBook è perché possiate leggerlo senza uscire di casa a cercare una libreria. La scelta di non venderlo ma regalarlo è perché non abbiamo altro da regalare, noi che sappiamo soltanto raccontare storie. Prendetelo come un mazzo di fiori.”( Lidia Ravera)
TITOLO: Incontri ravvicinati del terzo tempo
EDITORE : Edizioni Giunti
PAGG. 359