Sono passati più di quaranta giorni da quando gli italiani hanno iniziato a condurre una vita decisamente più casalinga. L’isolamento sociale e la sospensione di molte attività lavorative ha portato la nostra società a trasferire la propria vita perennemente tra le mura di casa, obbligandoci ad abbandonare il nostro moto perpetuo, tutto è diventato più lento, soprattutto i riti della tavola.
Se da un lato, molti vivono questa sorta di reclusione come un peso, ci sono anche individui che hanno saputo vedere il bicchiere mezzo pieno, sfruttando l’occasione per migliorare se stessi e il loro rapporto con la famiglia.
Perché se c’è un dono che il Coronavirus ci ha fatto come effetto collaterale, questo è solo uno: il tempo.
Adesso abbiamo tutti la possibilità di ripensare e riconsiderare le nostre priorità, oltre che migliorare tutti quegli aspetti della nostra vita che fino ad ora avevamo irresponsabilmente trascurato per via dei troppi impegni.
Alimentarsi bene significa anche slowfood
L’alimentazione è proprio uno di questi.
Le famiglie italiane stanno riscoprendo poco alla volta il piacere di cucinare; dalla ricerca allo stimolo della fantasia, dalla condivisione delle idee e del lavoro a quella vera e propria del pasto che diventa simbolo di slowfood.
Crollano le vendite di cibi confezionati, e allo stesso tempo aumentano quelle delle materie prime.
Spesso si faticano a trovare al supermercato alimenti di base come zucchero, farina, uova, latte e che dire del lievito di birra?
Preparazioni tradizionali come pane e focaccia, pizza e teglie di lasagne al forno, pasta fresca e torte sono solo alcune dei piatti casalinghi preferiti dai nostri connazionali.
I nostri rituali slowfood
E mentre su internet spopolano tutorial di ricette e vengono a crearsi nuovi canali e personaggi alternativi e improvvisati, le persone stanno finalmente riscoprendo lo slowfood, quello vero, fatto di manualità, di profumi, di sapori antichi e nuovi, di passione e di unione.
Scopriamo insieme come sfruttare al meglio questo nostro periodo storico, magari prendendo confidenza con preparazioni sane, gustose e che possano contribuire a un clima caldo e accogliente all’interno dei nostri nuovi piccoli universi.
E costruiamo dei veri e propri rituali, capaci di scandire la giornata secondo tempi ben precisi. Questo approccio ci sarà molto utile nel mantenere il giusto ordine nella nostra vita, ora che la mancanza di impegni ci ha obbligati a resettare il nostro orologio biologico e il nostro intero sistema di gestione sociale.
La colazione e il buon risveglio
Chi non ha mai sognato una bella colazione a letto?
Svegliarsi senza fretta, stiracchiarsi con un paio di sbadigli, un attimo prima di veder entrare il partner in camera, con un bel vassoio tra le mani… bello, no?
Questo sì che è slowfood.
Se c’è una cosa che possiamo fare, in questi giorni, è proprio tentare di renderci felici gli uni con gli altri.
Una buona crostata fatta in casa, con base di grano saraceno a mais, ricoperta da una golosissima marmellata di fragole fresche, insieme a una bella cioccolata calda e fumante e una vera spremuta di arancia. Lo possiamo fare davvero.
Prepariamo dei muffin allo yogurt e mirtilli, dei crumble di mandorle o dei pancake di banana e cacao per i nostri figli, se vogliamo anche essere più internazionali. Facciamo loro scoprire piatti e ricette che non hanno nulla da invidiare alle merendine e agli alimenti pronti a cui sono abituati. Non portiamoli a rimpiangere la vita e le abitudini precedenti. Avviciniamoli alla cucina con ricette sfiziose, attiriamo la loro attenzione con la curiosità, e facciamoli partecipare al rito della preparazione.
E infine, consumiamo la colazione tutti insieme. E’ il miglior modo di iniziare la giornata.
Il pranzo e la cena
Puoi togliere tutto agli italiani, ma non la pasta.
E quale momento migliore per dedicarci alla preparazione di pasta fresca, se non ora?
Tagliatelle all’uovo, condite con un sugo di peperoni, cipolle e ragù, oppure agnolotti con ripieno di ricotta e spinaci, o ancora gnocchi di patate al pesto di noci, sono solo alcune delle tante idee che possiamo facilmente mettere in pratica per un buon pranzo appagante.
Flan di asparagi, melanzane gratinate al forno e spezzatino di vitello con nocciole e Porto, ad esempio, possono rappresentare una cena capace di mettere tutti d’accordo.
Cerchiamo idee sul web, ma anche sui cari vecchi libri di cucina che magari abbandonati tra la polvere di qualche angolo sperduto della casa.
Parliamo con i nostri figli e i nostri compagni di vita, cerchiamo di rendere tutti partecipi delle nostre idee, e invitiamo loro a proporne di personali. Facciamo in modo che tutti, indistintamente, arrivino ad apprezzare il momento dei pasti condivisi tutti insieme.
Rendiamo questi momenti i più attesi della giornata.
L’ora del thé diventa slowfood
E’ vero, non è mai stata una tradizione molto italiana, ma se c’è qualcosa che dovremmo davvero rubare agli inglesi, si tratta proprio dell’intervallo pomeridiano in compagnia di una bella tazza di infuso di foglie di tè. Ne esistono di infiniti tipi e varianti, dai più tradizionali e puri alle miscele, dagli aromatizzati alle tisane.
Ritrovarsi tutti insieme in sala da pranzo, riportando l’attenzione sul qui e ora, ci permetterà di aumentare l’empatia con le altre persone all’interno della nostra casa, e magari accompagnare la nostra tazza profumata con qualche buon biscotto fatto in casa potrà invogliarci a trascorrere più tempo insieme. Potremmo anche preparare dei frollini integrali al farro e burro biologico d’alpeggio, con uvetta sultanina, semi di lino e girasole.
Siamo noi a creare le nostre abitudini, con costanza, giorno dopo giorno.
E questa è una buona abitudine di slowfood da fare nostra.
Essere social può migliorarci la vita
Condividere su Facebook o su Instagram la foto delle nostre creazioni è un’ottima idea per rendere virale questo fenomeno. Non deve trattarsi di una gara. Non dobbiamo cercare di stupire, ma di ispirare.
Perché in molti stanno vivendo questo periodo anomalo con dei veri e propri squilibri alimentari, che vanno dall’eccesso generale al caos nella gestione dei singoli pasti. Il frigorifero e la dispensa sempre a disposizione sono certo una pessima fonte di ispirazione quando è la noia a fare da padrona. Ed è così che in molti, troppi, ammazzano il tempo girando a vuoto sui social media e di tanto in tanto spiluccano qualcosa, perdendo del tutto la cognizione del tempo.
Ma è proprio attraverso questi canali che può avvenire la magia. Seguiamo profili e personaggi che promuovono ricette naturali, che incentivano l’uso di ingredienti nuovi e soprattutto sani. Confrontiamoci con i nostri amici e parenti; cuciniamo, e postiamo le foto delle nostre ricette, ma cerchiamo di porci come obiettivo la salute, non la gola. Ricordiamoci che con il nostro modo di comportarci, noi influenziamo gli altri.
Se sapremo sfruttare questo periodo, ricostruiremo il nostro modo di prenderci cura di noi stessi e della nostra famiglia, miglioreremo i legami e acquisiremo una maggiore consapevolezza su ciò che ci fa stare meglio.
Ed è qualcosa che magari potremmo continuare e portarci dietro per tutta la vita.