Gabriella Turnaturi, uno sguardo sociologico sul sentimento dell’amore

Gabriella Turnaturi, uno sguardo sociologico sul sentimento dell’amore

Docente ordinaria di Sociologia presso l’ Università di Bologna per più di un decennio, alle spalle una carriera accademica di tutto rispetto, la professoressa Gabriella Turnaturi per passione e per lavoro indaga la società contemporanea, cercandone i meccanismi a volte occulti e la dinamiche implicite, i cui risultati sono sotto gli occhi di tutti noi.

Studiare il mondo contemporaneo è impresa titanica, dal momento che si tratta di una società liquida, in continuo mutamento, oggetto di trasformazioni tanto rapide quanto, a volte, discutibili.

Eppure i cardini su cui si basa non sono altro da ciò che erano in passato, sono gli stessi rivestiti di un manto nuovo, forse soltanto più liberi dagli imperativi categorici che hanno caratterizzato le generazioni passate.

I sentimenti stessi hanno mutato forma e non sostanza, condizionati dall’accelerazione a loro impressa dagli stili di vita del Novecento, scivolati poi negli anni Duemila.

Vergogna e tradimento analizzati da Gabriella Turnaturi

Ne è un esempio, secondo Gabriella Turnaturi, il sentimento della vergogna, che ha assunto significati legati all’egoismo contemporaneo, al susseguente narcisismo, al principio del “tutto e subito”, all’anticonformismo più conformista che mai, alla paura dell’inadeguatezza.

Ma senza vergogna una società perde le basi su cui poggia, si priva di valori condivisi e rischia l’annullamento.

Viviamo un presente contraddittorio, in cui badiamo maniacalmente solo a noi stessi ma volendo dare visibilità a questo individualismo, che pare realizzato solo se condiviso: proprio quest’ultimo aspetto può servire, se ben identificato, a ricostruire il rapporto tra l’individuale e il generale, tra l’Io e la Società, ed è proprio la consapevolezza della vergogna a fare da collante.

In quest’ottica si può considerare un altro atteggiamento comune analizzato da Gabriella Turnaturi, la legittimazione sociale del tradimento.

In ambito sociale, il tradimento non è più stigmatizzato come nel passato, sembra far parte di un tempo remoto in cui si veniva decapitati per essere stati identificati come traditori, sebbene non ci sia periodo della storia dell’uomo in cui questo atteggiamento non sia stato messo in atto ( se il re spartano Leonida non fosse stato tradito da uno dei suoi Trecento spartiati, come si racconta, quale esito avrebbe avuto la battaglia delle Termopili?).

Tuttavia, a Gabriella Turnaturi appare ovvio che il sentire comune lega il significato del termine al rapporto amoroso, al legame bidirezionale uno a uno, per quanto la sua volontà sia quella di  interpretarlo in chiave sociologica, come interazione tra due individui o gruppi che hanno creato una condivisione che viene spezzata.

In questo suo percorso d’indagine ci pare quasi necessario l’ultimo tassello, il saggio “Non resta che l’amore” in cui anche il più individuale e caleidoscopico dei sentimenti viene filtrato in chiave sociologica e non solo psicologica.

L’amore analizzato da Gabriella Turnaturi

Come amano, oggi, gli italiani?

A cosa aspirano quando parlano d’amore?

Rispondere a queste domande, che proiettano il singolo sullo sfondo di una collettività fatta da sessanta milioni di persone, è il pretesto per capire che cosa è rimasto di antichi pregiudizi o convinzioni, che cosa il nuovo ha portato di positivo rispetto al vecchio, come è progredito il nostro sentire in ambito amoroso.

Il presupposto fondamentale è che non tutti i popoli caricano delle medesime aspettative un rapporto d’amore, come si può notare studiando la cultura di ciascuno mediante l’analisi di romanzi, saggi, canzoni, film, solo apparentemente simili tra loro.

Lo scopo di Gabriella Turnaturi è “ricostruire di cosa si nutra l’immaginario amoroso oggi in Italia”, visto che conduciamo un’esistenza molto diversa da quelli dei nostri antenati, obbligati come siamo (e come ancora molto più di noi saranno i nostri figli) ad accettare il senso di precarietà, ad adattarci alla flessibilità e a correre freneticamente per rendere concreto il mito del successo ad ogni costo.

In un contesto come questo l’amore si concretizza in relazioni di breve durata,  vissute con molta intensità in poco tempo, oppure trasformate anch’esse in prodotti usa e getta, per cui nulla si ripara e tutto si sostituisce.

Certamente ciò che oggi abbiamo è il risultato di profonde trasformazioni, molte delle quali di portata straordinaria, come l’abolizione della tutela per il delitto d’onore o la possibilità di divorziare da un coniuge che tale non è più, ma non dobbiamo mai scordare che questo è il frutto di battaglie sociali che hanno segnato in modo indelebile un’epoca ormai lontana, gli anni Sessanta.

Ciò che Gabriella Turnaturi ha rilevato come dominante, però, è il desiderio dell’amore, la speranza che la vita di ognuno sia resa migliore dal suo manifestarsi, perché proprio l’amore sembra essere percepito a livello sociale come un diritto di tutti, uomini e donne di qualsiasi estrazione sociale e di qualsiasi età.

Realtà ed aspirazioni si scontrano costantemente, per la difficoltà di trovare e soprattutto conservare un partner che sia fonte di felicità duratura, non solo di un fugace soddisfacimento.

I paesaggi sentimentali italiani analizzati dalla scrittrice altro non sono che le diverse forme culturali in cui viene ribadito questo bisogno, a volte capace di trasformarsi in un’ossessione, come dimostrano gli innumerevoli casi di femminicidio legati all’incapacità di accettare un fallimento amoroso.

La società tutta deve interrogarsi sulle dinamiche di questi drammatici epiloghi, paradossalmente dettati dall’amore, un amore malato trasformatosi in un inaccettabile senso di possesso.

Forse il titolo del saggio di Gabriella Turnaturi può essere letto non solo come un’asserzione , ma anche come un monito: non ci resta che l’amore, l’ultimo sopravvissuto allo sterminio dei sentimenti più nobili ed elevati, per cui non possiamo permetterci di lasciarlo fuori dalla nostra vita individuale e sociale, di trasformarlo a nostro piacere per adattarlo alle contingenze.

Non resta che l’amore, l’amore ci salverà.

Gabriella Turnaturi, uno sguardo sociologico sul sentimento dell’amore

 

AUTORE : Gabriella Turnaturi

TITOLO : Non resta che l’amore. Paesaggi sentimentali italiani

EDITORE : Il Mulino

PAGG. 120,  EURO  12,00

 

 

About Luisa Perlo

Luisa Perlo, Critico Letterario dopo una vita spesa tra i banchi di scuola. Amante dei libri, dei gatti e dei viaggi, considera la lettura lo strumento più efficace per crescere, migliorarsi e trovare il proprio posto nel mondo.

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