Torna Asma Zero Week, evento nazionale dedicato alle persone con l’asma.
La campagna intende sensibilizzare gli oltre 3 milioni di pazienti in Italia sull’importanza della prevenzione degli attacchi d’asma e la possibilità di ridurne l’impatto sulla vita quotidiana attraverso l’adozione di corrette strategie terapeutiche.
In particolare, informando sui possibili rischi connessi a un abuso dei broncodilatatori a breve durata d’azione (SABA).
La campagna promossa da FederASMA e Allergie Odv, Federazione Italiana Pazienti, si terrà dal 7 all’11 giugno. E metterà a disposizione consulenze specialistiche gratuite in oltre 50 Centri specializzatati in tutta Italia.
“Migliaia di persone con asma in tutta Italia avranno quindi l’occasione per effettuare, in modo comodo e facile, una valutazione di controllo dello stato di malattia e ricevere informazioni e consigli utili alla sua gestione”, dice Alessandra Peres, Delegata FederASMA e Allergie Odv.
Asma Zero Week: i dati
Sono circa 300 milioni le persone nel mondo chiamate a convivere con l’asma: 1 ogni 20.
In Europa circa 30 milioni di bambini e adulti di età inferiore ai 45 anni soffrono di questa malattia infiammatoria cronica delle vie aeree.
Dispnea, sensazione di costrizione toracica, tosse e broncospasmo sono i sintomi principali che richiedono l’attenzione dello specialista.
Il questionario SABA Reliance
Un problema molto diffuso nell’approccio dei pazienti alla malattia è l’affidamento eccessivo dell’uso dei SABA, broncodilatatori beta2-agonisti a breve durata d’azione. Che può diventare abitudine se non dipendenza e abuso.
Attualmente la comunità scientifica tende a prendere le distanze dall’uso dei soli SABA, che agiscono sui sintomi e non sull’infiammazione sottostante. Il cui uso regolare o addirittura frequente può essere un segno di scarso controllo della malattia, aumentandone il rischio di riacutizzazioni.
Per aumentare la consapevolezza del paziente asmatico sul tema è stato sviluppato uno strumento di autovalutazione: il Questionario SABA Reliance.
L’obiettivo del test, composto da 5 domande e validato a livello internazionale, è di rilevare la percezione del paziente sull’uso dei farmaci per il controllo dell’asma e poter valutare un eventuale uso eccessivo di SABA. I pazienti possono fare questo breve questionario sul sito www.asmazero.it.
In base alle risposte fornite, il test indica se il paziente è a rischio basso, medio o alto di fare un eccessivo affidamento sul proprio “inalatore blu”.
A sostegno di questo test di autovalutazione AstraZeneca ha promosso una campagna di comunicazione dal titolo «Quanto utilizzi il tuo spray per l’asma?».
“Si ritiene che nell’asma un aumento dell’infiammazione delle vie aeree contribuisca al peggioramento dei sintomi e della funzione polmonare.
Le raccomandazioni della Global Initiative for Asthma (GINA) prescrivono che non si utilizzino più i SABA da soli in nessuno step del trattamento della malattia.
Ma raccomandano che tutti gli adulti e gli adolescenti affetti da asma ricevano un trattamento di controllo della patologia con corticosteroide inalatorio (ICS).
Guidato dai sintomi nell’asma lieve, o quotidiano, invece per ridurre il rischio di gravi riacutizzazioni e per controllare i sintomi”, dice Paola Rogliani, Professore Associato di Malattie dell’Apparato Respiratorio, Dipartimento di Medicina Sperimentale, Università di Roma Tor Vergata.
Asma e Covid
Il trattamento costante dell’asma e la prevenzione dei sintomi acuti non devono essere trascurati o messi in discussione dai pazienti in tempo di pandemia Covid-19.
Infatti, diversi studi indicano dati rassicuranti per chi, come gli asmatici, fa uso di corticosteroidi inalatori.
“La sensibilità degli asmatici all’infezione appare ridotta.
Infatti, un recente editoriale del British Medical Journal ha evidenziato come vi sia stata un’importante diminuzione delle riacutizzazioni severe d’asma a livello della medicina territoriale e di accessi ospedalieri.
Probabilmente riconducibili, da un lato, alla riduzione dell’inquinamento ambientale durante il periodo di lockdown. Ma anche a un aumento della richiesta da parte dei pazienti con patologie croniche delle vie aeree di corticosteroidi inalatori.
Durante la pandemia le Società Scientifiche nazionali e internazionali hanno raccomandato di assumere la terapia inalatoria in modo corretto e continuo e questo ha comportato un aumento dell’aderenza alla terapia stessa.
Questo fatto quindi è legato a una maggiore sensibilità verso la patologia indotta dalla pandemia e a una migliore aderenza terapeutica”, dice Giorgio Walter Canonica, professore di medicina respiratoria, Humanitas University.
Inoltre, un recente studio curato dalla professoressa Paola Rogliani mostra che i pazienti con asma o broncopneumopatia cronica ostruttiva (BPCO) sono a minor rischio di ospedalizzazione in caso di Covid-19.
“Questo risultato all’apparenza “paradossale” potrebbe essere correlato all’effetto protettivo dei corticosteroidi inalatori (ICS) somministrati in tutto il mondo alla maggior parte dei pazienti asmatici e con BPCO.
Questo sosterrebbe indirettamente l’evidenza che gli ICS possono migliorare il decorso clinico del Covid-19.
Probabilmente modulando l’espressione dei recettori che facilitano l’ingresso del virus nelle cellule ospiti”, spiega la professoressa Rogliani.
Asma e allergie
Da non trascurare in questa stagione, la correlazione tra asma, allergie e inquinamento atmosferico.
L’inquinamento atmosferico provoca morbilità e mortalità significative nei pazienti con malattie come asma, rinite allergica, rinosinusite cronica e broncopneumopatia cronica ostruttiva.
“Gli allergeni sono i principali responsabili dell’inquinamento indoor ed esterno.
In pazienti con malattia infiammatoria delle vie aeree si è osservato un aumento di circa il 7-11% del rischio di mortalità per asma associato a un incremento delle concentrazioni di inquinanti ambientali come biossido di azoto (NO2), polveri sottili (PM2.5) o ozono nei giorni precedenti il decesso.
Quando un malato d’asma in terapia di mantenimento per il controllo della patologia si trova esposto a questi agenti inquinanti, può necessitare di un ulteriore intervento in risposta a sintomi acuti come la broncocostrizione.
La combinazione ICS/LABA (Corticosteroidi Inalatori e Beta Agonisti a Lunga durata d’Azione) può essere quindi utilmente impiegata anche al bisogno per prevenire la broncocostrizione indotta da allergeni.
Questo utilizzo deve in ogni caso sempre essere discusso tra medico e paziente”, dice Giorgio Walter Canonica.
L’approccio al trattamento dell’asma è complesso e continuamente aggiornato. L’indicazione per i pazienti è di effettuare controlli periodici per monitorare la gestione della malattia.
Asma Zero Week: consulenze gratuite
Arriva alla sua quinta edizione Asma Zero Week, evento nazionale di consulenze specialistiche gratuite per pazienti con asma. Promosso dall’associazione, FederASMA e ALLERGIE, Federazione Italiana Pazienti. Patrocinato dalla Società Italiana di Allergologia, Asma ed Immunologia Clinica (SIAAIC) e dalla Società Italiana di Pneumologia (SIP/IRS).
L’evento si terrà nella settimana dal 7 all’11 giugno in oltre 50 Centri specialistici distribuiti sul territorio nazionale.
Le consulenze specialistiche gratuite sono valutazioni di controllo e come tali destinate alle persone che hanno già ricevuto una diagnosi di asma.
Sul sito www.asmazeroweek.it si possono trovare:
- Una presentazione dell’iniziativa.
- L’elenco completo e aggiornato dei Centri aderenti.
- Le istruzioni per la partecipazione.
Inoltre, l’iniziativa è promossa attraverso locandine e cartoline informative distribuite nei Centri specialistici e presso ambulatori di medicina generale e farmacie.
Curiosità e news disponibili anche sulla pagina:
- Facebook https://www.facebook.com/asmazero.it/
- Instagram https://www.instagram.com/asmazeroit/
L’obiettivo è dare alle persone asmatiche l’occasione di effettuare un controllo dello stato della propria patologia. E ricevere informazioni utili sulla possibilità di prevenire gli attacchi d’asma e ridurne l’impatto sulla vita quotidiana.
Ma si prefigge anche di sensibilizzare i malati d’asma sui rischi connessi a una sottovalutazione della malattia. E all’abuso dei broncodilatatori beta2-agonisti a breve durata d’azione (SABA).
L’iniziativa è resa possibile grazie all’attività volontaria e gratuita degli Specialisti aderenti, per questo, i posti disponibili presso ciascun Centro saranno limitati (circa 40).
Per prenotare la consulenza specialistica chiamare il Numero Verde 800 628989, attivo dal 17 maggio, dal lunedì al venerdì dalle 9 alle 13 e dalle 14 alle 18.
La consulenza specialistica potrà durare circa 10-15 minuti a seconda della valutazione dei singoli Specialisti e delle specifiche caratteristiche dei pazienti.
Al termine della consulenza verrà consegnata una guida informativa tascabile sull’asma e un questionario anonimo di gradimento.
“In un anno ancora segnato dall’emergenza sanitaria, in cui molte sono le difficoltà di assicurare una continuità assistenziale ai pazienti, è molto importante informare e dare sostegno al paziente con asma per una migliore gestione della malattia”, conclude Alessandra Peres.